L'incredibile plasticità del mio Industar 10

1

Dopo il mio precedente articolo dedicato allo splendido e luminosissimo Jupiter 3, vi presento ora un obbiettivo che uso spesso, il mio Industar 10. Si tratta della più piccola e compatta copia sovietica del celebre Elmar 50/3,5. Nitido e plastico, è perfetto, montato sulla mia Fed 2, per la fotografia di strada nelle belle giornate di sole. State a vedere!

Quando voglio portare con me una macchina fotografica a telemetro cercando la massima compattezza, esco con la mia Fed 2 sulla quale monto un piccolo obbiettivo ritraibile: l’Industar 10, spesso noto anche come Fed 50/3,5. Di questo obbiettivo ne esistono essenzialmente due versioni differenti: la prima, risalente agli anni ‘30 e priva di trattamento antiriflesso, caratterizzata da una strana progressione dei numeri del diaframma (termina con F18) e quella costruita dopo la seconda guerra mondiale (a cui appartiene il mio Industar), con numerazione standard della scala delle aperture sino a F16. Posseggo anche qualche Industar 22 e Industar 50, leggermente più “ingombranti” di questo piccolo gioiellino, seppur di appena qualche millimetro. Lo schema ottico è un Tessar, quattro lenti in tre gruppi, lo stesso utilizzato dal mitico Leitz Elmar 50/3,5. L’unica differenza tra i cloni sovietici e l’originale tedesco è la posizione del diaframma tra i blocchi di lenti (importante dal punto di vista del bokeh, ma ininfluente per l’uso che ne faccio, ovvero per la street photography). L’obbiettivo è così piccolo e carino che anche i passeggeri dell’autobus della celebre foto di Robert Frank sullo sfondo sembrano voltarsi verso di esso!

Vi presento qui le qualità di questo obbiettivo che ho utilizzato per documentare la tradizionale festa estiva di Via Milano a Como, che in questa edizione è stata bruscamente interrotta, verso le 19 di sera, da un violento temporale (potete vedere il repentino cambio di luce nelle ultime foto di questo articolo). Vorrei innanzitutto sfatare il mito che schemi ottici così semplici siano validi solo a diaframmi piuttosto chiusi (da F8 in su, ove raggiungono la massima risoluzione); infatti in queste foto l’ho utilizzato anche piuttosto aperto (da F3,5 a F8) avendo inserito nella macchina una pellicola a bassa sensibilità: una Ilford Pan-F da 50 ISO.

Credits: sirio174

Ho fotografato le varie fasi dell’evento: le bancarelle ed i tavoli destinati ai giochi dei bambini, la postazione della radio locale (che quando mi ha visto con questa macchina vintage mi ha anche intervistato!), un saggio di danza classica e moderna, ed infine, poco prima dell’ora di cena, una esibizione di street dance alla quale tutti potevano aggregarsi.

Credits: sirio174

Le foto ottenute, oltre che ad essere caratterizzate da un’ottima niditezza (che nella street photography NON è realmente essenziale), presentano una morbidezza, una plasticità davvero sorprendente, probabilmente una piacevole combinazione di una emulsione old style tipica della Pan-F, ricca di sali d’argento, e dell’ottimo microcontrasto tipico di questo schema ottico, caratterizzato da poche interfacce aria-vetro. Questa lente ha un carattere tutto suo!

Credits: sirio174

Se il mio splendido Jupiter 3 mi è di grande aiuto nelle cupe giornate invernali con poco sole, considero l’Industar 10 una delle mie lenti preferite per la sua portabilità e per la sua personalità. Provatela, non ve ne pentirete!

Scritto da sirio174 il 2016-02-12 in #gear #review #lens #fed-2 #5 #tessar #italia #danza #como #user-review #pan-f #obbiettivo #regular-contributor #indusatr-10 #fed-50-3 #ilford-pan-f-50 #festa-di-via-milano

Un Commento

  1. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    Alla faccia dell'obbiettivo economico! Questo piccoletto fa ottime foto

Altri Articoli Interessanti