Gioco di ombre: Intervista con Giulia Bersani

Giulia Bersani era solo una bambina quando ebbe il suo primo incontro con la fotografia analogica. Fu affascinata dal potere di creare qualcosa di unico e significativo e ora nessuno può fermarla dal realizzare i suoi sogni. In questa intervista, Giulia ci racconta del suo mondo fatto di ombre e colori diversi, e ci rivela alcuni degli aspetti più gratificanti dell'essere una fotografa.

Ciao Giulia! In questi giorni che cosa ti spinge a fotografare?

Ultimamente prendo ispirazione dalla mia vita quotidiana. Sto lavorando su un progetto-diario poichè sento il bisogno di creare una sorta di documentazione del mio mondo e delle mie forti emozioni. Cambierò prima o poi probabilmente, la mia vita cambierà e queste foto diventeranno molto preziose.

Quando hai scoperto la necessità di catturare ciò che ti accadeva? In che modo la fotografia è diventata parte della tua vita?

Fin da quando sono bambina sono sempre stata attratta dalla fotografia ma l'ho sempre vista come un gioco. A 19 anni ho fatto il mio primo corso di fotografia (quasi per caso) e ho cominciato a essere ossessionata con il potere di creare e condividere qualcosa di forte. Ho capito che è possibile conoscere persone a me in realtà sconosciute tramite le foto che scattano.

Che cosa vuoi mostrare attraverso le tue foto? Come trasformi la tua visione creativa in una foto reale?

A essere onesta è tutto molto istintivo. Una cosa importante che ho dovuto imparare per trovare il mio stile personale è spegnere il cervello quando scatto e lasciarmi andare. Seguo i miei sentimenti quasi senza pensare e vado alla ricerca di immagini forti. Quando ho la sensazione che ciò che ho di fronte sia potente, scatto. Inoltre, cerco di interagire con i soggetti che fotografo; spesso parlo di cose personali e mi muovo con loro.

I tuoi lavori sono stati pubblicati su numerose riviste in tutto il mondo. Secondo te, quali sono gli aspetti più gratificanti nell'essere una fotografa?

Per me l'aspetto più gratificante è quando ricevo messaggi di persone che mi ringraziano per quello che faccio. Lo faccio soprattutto per me ma è bellissimo sapere che il mio punto di vista personale può toccare tante persone. Mi fa sentire meno sola.

Che cosa ti affascina di più della fotografia analogica? Qual è stata la tua prima vera fotocamera?

La mia prima vera fotocamera è stata una Zenit E (era di mio padre). Ciò che mi affascina di più della fotografia analogica è la semplicità del processo. Puoi toccare tutto e questo aiuta a capire come funziona e quanto la luce sia preziosa. Inoltre mi piace la consistenza della foto se paragonata a un'immagine digitale, che invece mi sembra piatta e meno tangibile.

I tuoi lavori giocano molto con la luce e le ombre. Potremmo dire che la luce è uno degli aspetti più importanti della fotografia?

Sì sicuramente. Con tutte le varie ombre e colori della luce è possibile creare diverse atmosfere e suggestioni. Gli altri aspetti per me essenziali sono il soggetto e l'autenticità del momento.

Quali fotografi ti hanno influenzato maggiormente?

Ultimamente i lavori di Nan Goldin. Alcune persone mi hanno suggerito di dare un'occhiata alle sue foto ancora anni fa. All'inizio non pensavo che le immagini fossero belle, ma poi ho cominciato ad apprezzare sempre più la verità che c'è dietro il suo lavoro fino a che è diventata per me un idolo. Al momento penso di muovermi in questa direzione, sacrificando un po'di bellezza per un pizzico di verità in più. Ecco perchè spesso lascio da parte la mia reflex Canon Ae-1 per una Yashica t-4, più piccola e veloce. Posso portarla ovunque e la gente si spaventa di meno.

Quando non sei impegnata a scattare com'è la tua giornata tipo? Che cosa ti piace al di là della fotografia?

Mi godo i piaceri più semplici. Amo la natura e amo l'amore. Il mio giorno libero perfetto sarebbe una gita in campagna con la persona che amo, amici speciali o persino da sola, e semplicemente camminare, osservare la natura, mangiare cose buone...


Tutte le immagini in questo articolo sono state utilizzate con l'autorizzazione di Giulia Bersani. Se vuoi scoprire altri lavori di Giulia, visita il suo sito e seguila su Instagram.

Scritto da Ivana Džamić il 2017-07-13 in #persone

Altri Articoli Interessanti