I ritratti di Luca Skro con Daguerreotype Achromat: un trionfo di luce

Luca Skro è un giovane fotografo specializzato in ritratti caratterizzati dall'uso di luce naturale. Ha realizzato una serie di bellissimi scatti digitali con il nostro obiettivo artistico Daguerreotype Achromat 2.9/64, che ha esaltato le caratteristiche del suo stile fotografico.

Credits: Luca Skro

Ciao Luca, benvenuto su Lomography! Puoi presentarti alla nostra community?

Ciao, grazie mille!
Sono un fotografo di 25 anni, vengo da Taranto (Puglia) ma da un anno e tre mesi vivo qui a Bologna, dove il mio “percorso fotografico” ha avuto inizio.
Dopo aver lavorato per anni come grafico pubblicitario e aver sviluppato una grande passione per il cinema, decisi di approfondire parte di quest’arte e dedicarmi, appunto, alla fotografia. Comprai la mia reflex (una dolcissima 700D) due anni fa (circa) e inizialmente cominciai scattando a delle cose a caso, perché non avevo alcuna base tecnica, sapevo solamente accendere e spegnere la macchina.
Iniziai con un po’ di street per prenderci la mano e capire i primi meccanismi. Qualche foto ingenua a qualche amico, qualche scatto per strada, un inizio come un altro insomma, fino a quando capii che ciò che mi appagava realmente era vedere un volto immortalato per sempre.

Negli occhi delle persone c’era un fascino che in altre cose non riuscivo a cogliere (nei paesaggi o nella strada), non potevo far altro che seguire quell'emozione.

Da quel momento in poi ho iniziato a fotografare solo persone, fino a quando ho deciso di abbandonare il mio lavoro da grafico per partire verso una nuova città. Una macchina fotografica, una nuova città e qualche risparmio nella tasca. Il mondo cercava di parlarmi e io decisi di provare ad ascoltarlo per la prima volta. Arrivato a Bologna realizzai il mio primo “set” con una modella vera, professionista, prendendo seriamente ciò che realizzavo. Da lì in poi è stato un susseguirsi di scoperte, di conoscenze ed esperienze che non dimenticherò mai.

Ho visto gli occhi di molte donne, letto emozioni o sentimenti, ascoltato ricordi e sogni, ho conosciuto lacrime non mie.

Oggi sono qui e continuo a scattare, tra pause di riflessione e insicurezze interminabili, pronto ad accogliere le varie sfumature di emozioni che la gente può donarmi. Non sempre accade, a volte è tutto più freddo del previsto, ma quando si affaccia l’umanità (in ogni suo lato) la fotografia si trasforma in qualcosa di tremendamente superiore.

Credits: Luca Skro

Basta una breve occhiata al tuo portfolio o al tuo profilo Instagram per vedere come la tua fotografia è concentrata su ritratti di donne, cosa ti ha portato a specializzarti in questo tipo di fotografia?

Come accennato sopra, l’importanza degli occhi, dei gesti. Amo la donna, come concetto, come immagine, amo osservarla in ogni suo aspetto (gradito o meno).
Volevo le persone al centro della mia inquadratura, ma volevo anche fotografare qualcosa che mi piace da osservare normalmente… la donna rappresentava il soggetto perfetto.
Ho sempre avuto problemi, in particolar modo intorno ai 20 anni, a parlare di donne con i miei coetanei, soprattutto quelli del mio stesso sesso.

Tendevo sempre ad elencare ed elogiare dei dettagli che altri non guardavano nemmeno, mi sentivo quello “strano”. Ricordavo ogni singolo dettaglio (il movimento delle mani, i nei, il modo in cui spostavano i capelli) e nella mia testa tutto quello aveva un fascino sussurrato, enorme in ogni sua differenza.

Volevo far vedere al mondo quella differenza, quel dettaglio, dare una minima idea su cosa vedessi io nelle donne.

Credits: Luca Skro

Le caratteristiche principali dei tuoi ritratti sono l'utilizzo di luce naturale e la quasi totale assenza di trucco nei tuoi soggetti. Puoi parlarci dell'importanza di questi due elementi nel tuo lavoro?

È fondamentale, io scatto esclusivamente con luce naturale. La luce artificiale crea quell’alone di perfezione intorno al soggetto che quasi mi inquieta, è appagante esteticamente ma tremendamente piatta a volte.

Scattare prima che il sole tramonti, cercare di raccogliere tutti i giochi di luce che possono arrivare dal sole, capire come gestire le ombre e il soggetto, grazie a tutto questo c’è molta più interazione con il circostante e fotografare diviene quasi una danza.

Ho sempre considerato il trucco un’addizione a una bellezza già presente, per questo tranquillamente evitabile. Mi piace vedere la texture della pelle su schermo, lavorarci è più semplice e dona semplicità e naturalezza alla foto, sembra tutto più “vero”. Chiaramente ogni caso ha la sua eccezione e anche io collaboro con delle MUA a volte, soprattutto per editoriali e lavori più “professionali”.

Credits: Luca Skro

Come ti sei trovato a fotografare con l'obiettivo artistico Daguerreotype Achromat, ha influito in qualche modo sul tuo modo di lavorare?

E’ stato divertente, non avevo mai provato nulla di simile come lente. Il fuoco manuale, i filtri applicabili, la gestione delle luci. E’ così diverso che per forza di cose ha influito sul mio lavoro, il bello è proprio capire come gestire e sfruttare quell’influenza per ottenere un buon risultato e allo stesso tempo qualcosa di differente, che un’altra lente non può offrire.
Una vera sfida insomma, a tratti difficile e a tratti estremamente appagante.

Credits: Luca Skro

Puoi dirci come hai lavorato per produrre questi scatti?

Per questi scatti ho mantenuto un approccio praticamente identico a quello che ho per i miei soliti lavori: luce naturale, no make-up e pura improvvisazione. Le due modelle nelle foto sono Aurora Ciminnisi e Alice Bortolani, entrambe di Bologna.

Ho voluto giocare molto con le luci, proprio perché l’obiettivo tende a valorizzarle con un bagliore che profuma di purezza.

In rapporto a questo ho scelto un abbigliamento molto chiaro, quasi tutto sul bianco, per esasperare questa peculiarità. Altra scelta è quella di includere più volte il cielo, giocando con le geometrie delle braccia. La lente colora il cielo con una tonalità che ricorda molto l’analogico, dovevo sfruttarla anche in questo.

Credits: Luca Skro

Quali sono le caratteristiche che più hai apprezzato di questo obiettivo e quale consiglio daresti ad un fotografo che lo usa per la prima volta?

Come elencato sopra sicuramente la gestione dei colori e la bellissima esasperazione delle luci. A chi si approccia per la prima volta a questa lente consiglio uno studio più lento ma più dettagliato di tutte le sfumature tecniche che l’obiettivo può regalare, di prendere tanta confidenza con la messa a fuoco e di divertirsi con i vari filtri utilizzabili.

C’è un vasto parco giochi dietro quella lente, basta solo scoprirlo e divertirsi.

Grazie di cuore a Lomography per l’opportunità, un saluto!


Grazie mille Luca per aver condiviso con noi questi splendidi scatti. Potete apprezzare gli altri lavori di Luca nel suo portfolio e nel suo profilo Instagram.

Scritto da paolocunico il 2018-02-02 in #gear #cultura #persone

Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens

Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens è disponibile con attacco Canon EF, Nikon F oppure Pentax K (sia analogiche che digitali). È inoltre compatibile con molti altri modelli di fotocamera utilizzando gli adattatori!

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