Lorraine Healy: esplorazioni con fotocamere pinhole
3 Share TweetLorraine Healy è una scrittrice e fotografa argentina, con una grande passione per le fotocamere in plastica. Ha scritto il libro “Tricks With A Plastic Wonder”, un manuale per far rendere al meglio la fotocamera Holga. In questo articolo Lorraine ci parla del suo percorso alla scoperta della fotografia pinhole, questa volta sperimentando con fotocamere medio formato.
Un po' di mesi fa, scrissi riguardo al mio entusiasmo (anche se a casa mia la definiscono "ossessione") per le fotocamere pinhole (articolo in lingua inglese n.d.r.). Da quel momento ho continuato a sperimentare, aggiungendo un paio di fotocamere al mio arsenale, provando tutte le pellicole possibili che potessi accoppiare con una fotocamera pinhole e unendomi ad un gruppo di fotografi che si incontrano una volta al mese per scattare seguendo questo tipo di fotografia. Uno degli esperimenti che ho condotto è stato quello di usare pellicole formato 35mm su una fotocamera pinhole Flyer 6x6, contemplando il fascino di questo tipo di fotografia, che sembra ormai aver preso il sopravvento su me stessa.
Una delle sfide maggiori di queste fotocamere è capire e imparare sfruttare l'incredibile grandangolo che offrono. Fra le fotocamere che sto usando in questo periodo, la RSS 6x6 è probabilmente quella con il grandangolo maggiore, probabilmente un 7-10mm equivalente, se parliamo di formato 35mm. Nella seconda immagine qui sopra, la foglia che si vede sarà stata al massimo a 3 cm di distanza dalla fotocamera. Nelle due immagini che seguono, due scatti identici fatti con la RSS 6x6 e con la TerraPin Oskar 6x9, i tronchi di legno che si vedono erano al massimo a 6 cm di distanza dalla fotocamera.
Nel seguente dittico, entrambe le fotocamere sono state posizionate vicino al tronco. Ho usato la stessa pellicola per entrambe le camere (Fuji Velvia 50), la RSS6x6 e la TerraPin 6x9. Entrambe le fotocamere sono dotate della medesima lunghezza focale, f/165 e l'esposizione è stata identica. Come si può vedere le foto risultano simili, differiscono a causa del formato della fotocamera.
Altra sfida: togliere le dita dall'inquadratura quando le esposizioni sono "brevi"! Quando il sole risplende, anche usando pellicole con bassi ISO (25, 50 o 100), bisogna optare per un'esposizione breve, di durata inferiore al secondo. È veramente difficile aprire e chiudere l'otturatore e al tempo stesso evitare che nella foto si vedano le dita.
Unirmi al Seattle Camera Obscura Photography Enthusiasts Society Meetup non solo mi ha permesso di confrontarmi con un gruppo di fotografi appassionati e competenti in questo ti po di fotografia, ma anche di conoscere Todd Schemmer, conosciuto anche come The Schlemm, il creatore delle fotocamere pinhole TerraPin. Todd è una personaggio incredibile: un pompiere; un soccorritore volontario; un uomo che sperimenta diversi metodi di panificazione; un mago della fotografia pinhole che disegna le proprie fotocamere per poi stamparle in 3D, condividendo con il mondo gli schemi per poterle replicare. Le sue fotocamere sono fantastiche: ben progettate, leggere, compatte e belle da vedere. Potete dare un'occhiata alle sue creazioni qui.
Ho comprato due fotocamere TerraPin da Todd, prima una 6x9 e poi una 6x6. Ecco alcune foto che ho scattato con loro:
Quando scrissi il precedente articolo su queste splendide fotocamere speravo che uno di questi fantastici produttori creasse delle fotocamere pinhole formato 35mm. Da un lato c'è una scuola di pensiero che sostiene che il formato 35mm sia una "tela" troppo piccola per la fotografia pinhole, però mi piace l'idea di avere la possibilità di poter scattare più foto. Ho sperimentato inserendo un rullino 35mm, sia a colori che bianco e nero, nella fotocamera Pinhole Flyer 6x6. Ho stimato che girando il pomello di mezzo giro mi avrebbe assicurato di non sovrapporre troppo le foto, dove verranno pure esposti i fori di trascinamento, una cosa che personalmente adoro.
Dal lato accessorio, ho imparato a configurare in modo migliore l'applicazione Pinhole Assist. Attivando la funzione timer, l'applicazione scatta una foto che mi permette di tenere traccia delle configurazioni e delle informazioni su ogni scatto fatto. Quindi ora devo solo usare questa applicazione per la fotografia pinhole, mentre continuo ad usare un applicazione esposimetro per le mie altre fotocamere.
Continuo a pensare a quanto questo tipo di fotografia mi stia affascinando. Mi ha fatto cambiare prospettiva sul mondo, ora mi guardo intorno e penso a come quello che mi circonda renderebbe su pellicola, dopo un'esposizione pinhole. Di queste fotocamere adoro il fatto che mi hanno spinto a visitare e fotografare ogni centimetro possibile della costa di casa mia, a Whidbey e nei paesi limitrofi. Ho iniziato a sperimentare anche in contesti diversi, scattando foto all'interno, o con soggetti in movimento, come quando ho portato la mia OSKAR con me durante il mio corso di spinning.
Sto per andare un po' di giorni a Buenos Aires e naturalmente porterò con me entrambe le mie fotocamere TerraPin, molti rullini, e alcune idee per rompere con la fotografia pinhole tradizionale.
Non dimenticatevi che domenica 29 Aprile sarà la giornata mondiale della fotografia pinhole! Visitate il sito sito web per scoprire gli eventi vicino a te.
Lorraine Healy (@lorrainehealy) è una scrittrice e fotografa Argentina che vive nel Nordovest del Pacifico. da tempo appassionata di fotocamere di plastica, ha scritto il libro “Tricks With A Plastic Wonder”, un manuale per ottenere migliori risultati con la fotocamera Holga, disponibile come eBook su Amazon.
Scritto da Lorraine Healy il 2018-04-29 in #gear
Nessun Commento