Modena City Ramblers in tour con la Lomo'Instant Wide

Ciao Modena City Ramblers! È un immenso piacere avervi con noi! Siamo pronti a tempestarvi con un bel po’ di domande! Prima di tutto diteci come vi siete trovati con la Lomo’Instant Wide. Vi è piaciuto scattare sul palco con la fotocamera? È stato difficile destreggiarvi con questa macchina?

Ci siamo molto divertiti anche se i risultati ottenuti non ci sembrano dei migliori! E dire che abbiamo tutti un'età per la quale dovremmo ricordarci come si scattavano le foto una volta... evidentemente siamo davvero negati!

Musica e fotografia, due approcci che seppur diversi hanno lo stesso obiettivo: quello di raccontare. E voi con la vostra musica avete sempre espresso molto. Che cosa vi ha spinto a creare quello che ormai da oltre 20 anni è uno dei gruppi italiani più conosciuti?

La passione per il folk irlandese e per la musica in generale, ciò che quasi trent'anni fa è nato come un gioco, ancora oggi ci porta a condividere la nostra musica con tante persone su e giù per l'Italia. Una grande soddisfazione, soprattutto quando ai concerti incontriamo tanti giovani che, nei primi anni 90 non erano nemmeno nei pensieri dei loro futuri genitori!

Come è cambiata la vostra musica in questi anni? Quello che le vostre canzoni raccontavano venti anni fa è molto diverso da quello che cantate oggi?

Sono diverse le storie, ma non i sentimenti, non la rabbia o la voglia di cambiare le cose che non vanno. Temi come la legalità, l' immigrazione o l'importanza di tramandare una memoria e dei valori per noi imprescindibili, ora come vent'anni fa, sono benzina che alimenta il nostro motore musicale. Senza dimenticare poi quel pizzico di malinconia e di romanticismo in cui ogni tanto ci piace “scivolare”.

Molti potrebbero etichettarvi come una band dalla forte ideologia politica ma non è forse un po’ riduttivo? Non è forse meglio dire che la vostra è una musica sociale, una musica collettiva che va a raccontare fatti e sentimenti che nel bene e nel male accomunano i cuori di tutti gli italiani?

Assolutamente, o almeno così ci piacerebbe che fosse! Le tematiche che trattiamo e che tocchiamo con le nostre canzoni vanno sempre, o quasi sempre, al di là di ideologie e posizioni politiche. Chiunque creda in una società basata sul “noi”, sulla condivisione e sull'impegno civile dovrebbe riconoscersi nelle tematiche che trattiamo.

Nei vostri concerti si avverte sempre una fortissima energia, una carica che riuscite a infondere a tutto il pubblico. Come fate a trasmettere tanta passione?

La portiamo con noi sul palco, non si può trasmettere qualcosa che non si prova direttamente o che, ancor peggio, si finge di provare. La coerenza che abbiamo mantenuto nel corso di tutti questi anni ci viene riconosciuta da chi ci segue e chi viene ai nostri concerti si rende conto che la molla che ci spinge è proprio la passione e la voglia di suonare la nostra musica.

Vi esibite spesso all’estero. Come è diverso il pubblico straniero rispetto a quello italiano?

È un pubblico forse più attento, pronto ad ascoltare anche artisti che non conosce, sicuramente molto curioso. Quella curiosità che in Italia abbiamo forse un po' perso.

Il clima politico e sociale italiano (ma non solo italiano) è molto teso al momento. Ma si avverte un cambiamento che si muove nei sotterranei... Che cosa direste voi?

Al di là della tensione politica e sociale, forte e comunque sempre molto presente, sentiamo e percepiamo un impoverimento culturale ai massimi livelli e una perdita di valori davvero molto preoccupante. Il web e i social stanno cambiando la percezione stessa della realtà diventando una giungla in cui vige la legge, non del più forte, ma quella di chi più forte riesce ad “urlare” le proprie verità. Un cambiamento non è solo auspicabile, ma necessario. Ai nostri concerti vediamo molti giovani, in loro dobbiamo assolutamente riporre la nostra fiducia sperando possano un giorno riportare umanità e semplicità in questa nostra società da essa sempre più distante.

Quale canzone amate cantare di più, quale vi da ancora i brividi?

Citarne semplicemente una sarebbe impossibile, ognuno di noi ha le sue canzoni preferite, quelle che più trasmettono carica sul palco o che più emozionano nel momento in cui le eseguiamo. Diciamo che il momento che sicuramente unisce tutti, parlando di brividi ed emozioni, è l'attacco di Bella Ciao.

Un’ ultima domanda: avete qualche fotografo che amate in particolare? E chi di voi è il più “bravo” a fotografare?

Sicuramente il più bravo ed esperto di noi è Franco, è lui il “fotografo” della band. Un fotografo che amiamo in particolare è l'amico Giovanni Canitano di Roma, da sempre ci segue, quando può, nei live e spesso è stato autore degli scatti presenti nell'artwork dei nostri dischi. Poi va detto che ha immortalato anche altri musicisti “minori” quali David Bowie, Bruce Springsteen, U2, Vasco Rossi, Ligabue... Scherzi a parte, Giovanni è, in Italia, tra i più grandi protagonisti di fotografia musicale in assoluto.

Ragazzi grazie per il vostro tempo, per la vostra passione e per la vostra fantastica musica!

Grazie a voi, è stato un vero piacere!


E tu sei mai stato ad uno dei concerti dei Modena City Ramblers? Quale fotocamera ti sei portato dietro? Non mancare di farcelo sapere nella sezione dei commenti qua sotto!

Scritto da chiaracarlucci il 2018-12-19 in #cultura

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