REQUIEM: tra i ricordi con la Diana F+

REQUIEM: una serie di foto dedicate ad un luogo non molto turistico di Viareggio, il cimitero monumentale. Una seconda città nascosta, un museo all'aria aperta tra architettura liberty, statue e giardini. La Bimba che aspetta è una delle sue statue più famose – così chiamata perché raffigura l'attesa di questa bambina della madre ormai morta - esempio di alta archittetura e Lorenzo con la sua Diana F+ ha scelto di raccontarci questa incredibile parte della sua città:

Ciao Lorenzo, è un piacere averti qui con noi. Ti andrebbe di presentarti?

Ciao a tutti quanti, il piacere è tutto mio. Mi chiamo Lorenzo, vengo da Viareggio, città famosa per il suo mare e il Carnevale. Le mie grandi passioni, fin da quando sono piccolo, sono i viaggi e l’arte in tutte le sue sfaccettature. Nel corso della mia vita mi sono dedicato al disegno - ricordo ancora quando all’Asilo mi cimentavo nel raffigurare le "Avventure di Ulisse", alla musica - ho studiato pianoforte e canto lirico per diversi anni, all’architettura. Sono, infatti, laureato in ingegneria edile-architettura e “last but not least”, alla mia grande passione: la fotografia.

Da quanto tempo sei iscritto?

Mi sono iscritto in Agosto 2017, quando ho comprato la mia Diana F+.

Quando è iniziata la tua passione per la fotografia?

Devo dire che, nonostante qualche accenno durante l’Infanzia, la passione per la fotografia è esplosa durante l’università. Alcuni corsi specifici di Composizione Architettonica trattavano in maniera molto interessante lo studio della prospettiva e della Gestaltica, applicata anche in Fotografia. Da qui, la prima reflex a rullino di mio papà in mano (una Nikon F 801-s) e colpo di fulmine fu.

Con quale fotocamera fotografi abitualmente?

Ad oggi scatto prevalentemente in digitale con una Leica Q e in analogico con la Lomography Diana F+ Deluxe kit.

Da cosa ti fai ispirare?

Domanda molto interessante. Diciamo che non mi lascio ispirare (o almeno, non solo) dalla Bellezza comunemente riconosciuta, cioè quella che sta dietro un bel tramonto sul mare o un meraviglioso scorcio di un paesaggio alpino. Trovo più interessante raccontare quei luoghi o quelle persone che passano inosservate (non sto parlando però degli “invisibili”, quelli ai margini della società)… il “quotidiano”, tutto ciò che a causa della vita frenetica che stiamo conducendo ci passa accanto senza che ce ne accorgiamo minimamente, lo “scontato”, quello che c’era prima e che più o meno ci sarà poi, quello che gli altri ritengono poco interessante, visto però con un occhio ironico e talvolta grottesco.

I tuoi scatti con la Diana F+ ci hanno colpito per il soggetto scelto. Ti va di raccontarci nel dettaglio?

Il progetto Lomografico di cui stiamo parlando è “R E Q U I E M”. Si tratta di una serie di foto dedicate ad un luogo non molto turistico di Viareggio, che invece di Turismo (estivo e carnevalesco) vive prevalentemente. Sto parlando del Cimitero Monumentale, che si trova nel cuore della città, a qualche centinaio di metri dalle spiagge e dai viali che hanno reso famosa in tutta Italia questa località della Versilia. A parte la settimana del 2 Novembre, questo posto rappresenta praticamente una “quinta” cittadina, dalla quale passiamo accanto ogni giorno con le nostre auto, scooter o biciclette senza accorgercene; la possiamo percepire con la coda dell’occhio sì, ma niente di più… solo un muro alto, stonacato e ammuffito con alcune aperture ad arco acuto dalle quali si intravede qualche cipresso. Nella sostanza invece, oltre ad essere un luogo di ricordo, di doveroso rispetto e anche di dolore, è un luogo che offre degli scorci, delle prospettive, delle architetture e dei monumenti davvero interessanti e ricchi di significato, che purtroppo sono sconosciuti a tutti. Li abbiamo sotto gli occhi, ma non sappiamo vederli.

Con quale pellicola hai scattato?

Ho scattato con una Kodak Ektar 100 e devo dire che mi sono trovato veramente bene, resa ottima e colori fantastici.

“ll leitmotif del progetto è la riscoperta di un luogo nel cuore della mia città e la sua visione con un'altra ottica, da un altro punto di vista insomma.” Credi che questi luoghi artistici abbiano bisogno di maggiore attenzione culturale?

Assolutamente Sì. Il Bello, ma anche il Brutto del Nostro Paese è che ogni pietra è densa di Storia e meriterebbe un Museo dedicato. Purtroppo però un così ampio patrimonio culturale avrebbe bisogno di risorse economiche dedicate ben maggiori di quelle attuali. L’Italia, se si volesse, potrebbe vivere di cultura.

Chi è il tuo fotografo preferito?

Uno e basta… Troppo difficile. Posso dirti che tre tra i miei fotografi preferiti sono Martin Parr, William Klein e Elliott Erwitt

Qual è la citazione o pensiero che ti accompagna come un mantra ispirazionale?

“_Mess is More_”, che ho formulato riprendendo il più famoso “_Less is More_” di Mies Van Der Rohe, Padre dell’Architettura Moderna e del Minimalismo, demolendolo completamente. Per me l’abbondanza, i colori e il caos sono un valore aggiunto e non qualcosa da depurare, bensì da enfatizzare. Quando lavoro sulla Street Photography, alla quale mi dedico prevalentemente, cerco sempre di trovare in scene molto ricche una narrazione, un filo conduttore in qualcosa che a prima vista sembra completamente caotico e disordinato… l’ordine nel disordine, insomma.

Vorrei ringraziare Lomography Italia per questa opportunità. È la prima volta che ho l’occasione di parlare di me stesso e presentare un mio lavoro attraverso un’intervista. Esperienza davvero interessante e accrescitiva. Spero sia stata di vostro gradimento

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Per chi volesse continuare a seguire i lavori di Lorenzo, potete farlo nella sua pagina Facebook & Instagram .

2019-01-25

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