Celebrating Women of Photography: Elena & Matilde

Elena e Matilde sono due curatrici milanesi. Hanno gestito insieme diverse mostre e di recente hanno aperto la nuova sede della galleria T14 a Milano. Uno degli ultimi progetti è stato "Identity", idea della fotografa Mara Palena e portato alla vita grazie alla straordinaria sinergia di queste tre donne.
Identity mira a dare ai giovani che vivono nei sobborghi di Milano la possibilità di esprimere i loro sentimenti attraverso la fotografia analogica abbattendo le barriere esistenti nell'era digitale. Ma adesso lasciamo la parola a Elena e Matilde !

Ciao Elena e Matilde, è bello avervi qui con noi! Vi andrebbe di presentarvi?
 
Siamo due curatrici e dal 2016 lavoriamo insieme a Milano con il nome di Twenty14. Il progetto fondato da Matilde nel 2014 ha lo scopo di creare uno spazio dedicato alla fotografia contemporanea. Al momento stiamo curando diversi progetti, sia all'interno della nostra galleria che all'esterno, espandendoci oltre i confini della fotografia. Siamo impegnate nella realizzazione di workshop e offriamo lezioni in diverse scuole di fotografia. In quest'ultimo periodo siamo state impegnate nel portare avanti con Mara Palena il progetto Identity dove uniamo la nostra esperienza di curatrici e insegnanti.

Cosa significa per una donna essere una curatrice d'arte?
 
Non ci piace lamentarci e puntare il dito verso gli altri, di sicuro essere una donna che persegue il sogno di lavorare nel proprio ambito è difficile a molti livelli. Costruire una carriera nel settore artistico, che tu sia maschio o femmina, è davvero impegnativo. Milano offre molte opportunità, ma allo stesso tempo anche molti competitors.
 
Quali sono le sfide e le difficoltà che dovete sperimentare in questo campo e come riuscite a superarle?
 
Entrambe non superiamo i 35 anni d'età e questo nostro essere "giovane" in molte situazioni si è rivelato una sorta di problema in termini di credibilità professionale e di fidelizzazione con clienti o con collaboratori. Abbiamo dovuto lavorare sulla nostra autostima e imparare a non essere intimidite da chi ha più potere di noi.
La nostra vera sfida è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra ciò che ci piace, le esigenze artistiche del pubblico ed infine le tendenze del mercato dell'arte. Questi tre aspetti li teniamo sempre a mente, quando ci avviciniamo a un nuovo progetto.
 

 
Quanto è importante cooperare e sostenersi a vicenda nel proprio lavoro?
 
Per noi, è la base del nostro rapporto di lavoro. Ci sosteniamo a vicenda quotidianamente, ma anche e soprattutto ci sproniamo a vicenda per migliorare sempre più nel nostro lavoro.
 
Cosa vi spinge a fare quello che stai facendo?
 
Amiamo l'arte in generale e siamo convinte anche che se il nostro contributo è poco, paragonato ai musei e alle istituzioni su vasta scala, possiamo aiutare le persone ad avvicinarsi e scoprire l'arte contemporanea.

Chi è la vostra principale fonte di ispirazione e motivazione?
 
Crediamo che l’arte sia un potentissimo mezzo di comunicazione, capace di connettere le persone attraverso un linguaggio a noi affine: scevro da forme di retorica, proiettato
piuttosto a dar voce alle diversità e all’identità di un’individuo o della collettività. In un momento in cui tutto tende ad essere stereotipato e banalizzato, ci stimola andare
controcorrente, dando spazio a diverse forme d’espressione e d’indagine.

Avete un consiglio da dare alle ragazze e alle donne che si affacciano al mondo del curatore?
 
Di non aver paura e di non essere orgogliose nel chiedere un consiglio a persone più esperte. Continuare a studiare è molto importante, essere ben preparate e non smettere mai di guardare al passato per riferimenti e ispirazione.
 
Qual è la vostra idea sul tema della Giornata internazionale della donna di quest'anno è "Balance for Better", "Equilibrio per un mondo migliore"?

È molto importante credere che un mondo maggiormente bilanciato sia possibile. Negli ultimi anni, l'attenzione dedicata dai media ai problemi di uguaglianza di genere ha risvegliato molte persone. E questa è un'ottima cosa. A nostro avviso il primo passo per risolvere un problema è iniziare a parlarne. La maggior parte delle volte, però le persone non affrontanto questi temi o non ne parlano abbastanza nelle loro cerchie, come amici, familiari, colleghi di lavoro. Ci sono donne che hanno paura di sembrare aggressive o di subire delle conseguenze solo per aver chiesto ai loro capi la possibilità di ricevere la stessa paga dei colleghi maschi. Così preferiscono tacere. Ma oggi stiamo assistendo ad un cambiamento, le persone sono maggiormente coinvolte. Abbiamo partecipato alla marcia per la giornata delle donne l'8 marzo a Milano ed è stata una grande manifestazione.


Se vuoi vedere altri lavori di Elena e Matilda, visita la loro galleria T14 .

2019-03-26

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