Francesco Algeri scatti live con la Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens

Francesco Algeri fotografo freelance mostra i suoi scatti durante performace live dei The Golden Filter e Handlogic al Retronouveau Live Club, locale sito a Messina in Sicilia con l'obiettivo artistico Daguerreotype Achromat ormai fisso nel suo corredo di lavoro, soprattutto per gli scatti durante i concerti ed eventi simili.
Francesco è alla ricerca di uno stile particolare, lui stesso dichiara come la lente sia "eccezionale "perché restituisce un soft focus quasi sognante ed è ben diversa dalla "ultra definizione" alla quale oramai siamo abituati e che spesso sembra mancare di anima.

Ciao Francesco, ci piacerebbe che raccontassi qualcosa di te.

Ciao ragazzi, un piacere poter parlare con voi! mi chiamo Francesco, ho 37 anni e vivo a Messina nella splendida Sicilia, una terra ricca di cultura e contraddizioni. Ho studiato al liceo classico e successivamente mi sono laureato in scienze della comunicazione. Sono un grande appassionato di musica che considero il vero filo conduttore della mia vita e la musica con il passare degli anni mi ha letteralmente spinto verso la fotografia.

Raccontaci del tuo rapporto con la fotografia. Da quando tempo hai questa passione?

E’ una passione che insieme alla musica ho sempre avuto ma che ad un certo punto è diventata parte integrante della mia vita tanto da diventare il mio lavoro. In casa giravano sempre sia riviste collegate indirettamente alla fotografia come il National Geographic che macchinette fotografiche varie, perché da una parte mio padre era un appassionato di tecnologia mentre mio nonno adorava i viaggi. Non pensavo però di fare il fotografo anche se, ad esempio, nelle feste in famiglia ero sempre il bambino che riprendeva gli altri o li fotografava. Il mio approccio alla fotografia nasce però concretamente da aspetti collegati alla cronaca quando ho iniziato a collaborare con alcuni quotidiani online della mia città.

Come definiresti il tuo stile visivo e come si è sviluppato nel corso degli anni?

E’ sempre difficile descrivere il proprio stile perché si tratta di qualcosa di personale e difficile da spiegare, però senza ombra di dubbio mi considero prima di tutto un fotografo di strada che poi è stata sempre la mia “palestra” e lo è tutt’ora. Indubbiamente adoro fotografare le persone, l’umanità varia che mi circonda. Posso tranquillamente affermare che l ‘elemento umano è preponderante nella mia fotografia. La fotografia di strada mi ha insegnato inoltre a non interagire con il soggetto ma tentare di cogliere attimi e situazioni spontanee che accadono davanti ai miei occhi. Nel corso degli anni sono riuscito ad unire la passione per la musica alla fotografia, fotografo dal 2014 numerosi concerti sia come fotografo di un club eccezionale per passione e dedizione alla materia come il Retronouveau di Messina e sia come freelance in giro per lo stivale. Scatto poche immagini in bianco e nero, se non a pellicola, perché adoro il colore e anche perché indubbiamente fotografi come Alex Webb, Bruce Davidson e David Halan Harvey mi hanno profondamente influenzato.

Di recente hai scattato con la Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens durante un concerto. Come mai questa scelta?

Più di una volta! Ormai credo che non posso più farne a meno, in ogni caso è sicuramente nel mio corredo fotografico. Sono un grande appassionato di fotografia analogica che reputo un mondo a se stante, mentre per lavoro scatto in digitale poiché nel mio campo conta la velocità oramai ed i clienti vogliono tutto quasi “subito”. Mi confronto quindi giornalmente con numerosi file dove la definizione è predominante, la Daguerreotype Achromat mi offre invece la possibilità di fare un salto nel passato, sia per la messa a fuoco manuale e l’utilizzo di plates per i daframmi e sia per la resa dell’immagine. Volevo trovare qualcosa che caratterizzasse ulteriormente le mie foto di concerti e con questa lente ci sono riuscito. La prima volta che l’ho vista ho pensato che fosse di un’altra epoca.

Quale fotocamera hai utilizzato in combinazione con la Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens?

Utilizzo un corredo Nikon e nello specifico una D750.

Quali sono le caratteristiche che più hai apprezzato di questo obiettivo e quale consiglio daresti ad un fotografo che lo usa per la prima volta?

Adoro quel soft focus che restituisce, dona una sorta di imperfezione che rende tutto più vero, autentico. L’impatto non è stato dei più facili devo ammettere, sia per la messa a fuoco manuale e sia per la gestione dei diaframmi. Quello che posso consigliare è prima di tutto di usarla spesso, soprattutto all’inizio ma di pensare diversamente dal solito senza cercare anche in fase di post-produzione di snaturarla. Io adoro scattare anche a tutta apertura senza quindi l’utilizzo di plates.

Quali progetti ti aspettano per il futuro e quali obiettivi hai per il 2020?

Attualmente sto lavorando come fotografo di scena per un documentario mentre il mio obiettivo per il 2020 è quello di poter seguire qualche band in tour. Lo sogno da sempre e spero di poter realizzare prima o poi questo desiderio.


Grazie mille Francesco per questa bella chiacchierata, speriamo di rivederci - è in corso uno spoiler! - questa estate all'Indiegeno Festival in Sicilia, se tutto ritorna alla normalità. Se siete curiosi di vedere altri suoi lavori, potete farlo nel suo portale online www.fralgeri.it e vi invitiamo anche e a seguirlo su Instagram!

2020-05-13 #news #persone

Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens

Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens è disponibile con attacco Canon EF, Nikon F oppure Pentax K (sia analogiche che digitali). È inoltre compatibile con molti altri modelli di fotocamera utilizzando gli adattatori!

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