Pinhegg – La storia di come ho costruito un Uovo Stenopeico
3 7 Share TweetDa quando ho iniziato a trasformare in Pinhole tutto in mio mondo ho sempre desiderato costruirmi una macchina fotografica speciale, che nascesse cono con lo scopo di scattare una sola fotografia. L’idea era quello di sacrificare la fotocamera nel processo di creazione di foto. Volevo che la macchina fotografica diventasse la fotografia. Per farvi capire, il processo che lega la fotocamera alla fotografia doveva essere lo stesso che lega un pulcino al suo uovo: l’uccellino cresce protetto dal guscio e, quando sarà abbastanza grande, romperà l’uovo e ne nascerà. Quindi ho deciso di creare il Pinhegg – un Uovo Stenopeico.
Da un lato non mi sembrava troppo difficile, ma volevo creare il Pinhegg senza rompere l’uovo, usando lo stesso come “camera obscura” e, dopo averlo rotto, trovare la fotografia impressa nell’interno del guscio.
Bene.
D’altra parte il progetto in realtà non era per niente facile e l’ho rimandato per anni fino a quando Lomography e la Giornata Mondiale della fotografia stenopeica che cadeva proprio il giorno di Pasqua non mi hanno dato la scusa giusta per farlo.
Ho provato molte volte e in diversi modi, sporcandomi le mani con un’enorme quantità di uova rotte. Ora i polli mi guardano con dolore e terrore, ma finalmente ho trovatola ricetta giusta per il mio Uovo alla Pinhole
Ingredienti:
- Uova
- Pinhole
- Emulsione fotografica liquida (ho usato quella della Rolley)
- Acidi fotografici (sviluppo e fissaggio)
- Nastro isolante
- Stoffa nera
- Un giardino
- Testardaggine
- Pazienza
- Altra pazienza
Istruzioni
Prendete l’uovo e bucatelo con un multiutensile (io ho usato un Dremel) in modo da ottenere un foro quadrato (2 cm). A questo punto, di solito, vi troverete completamente ricoperti di albume d’uovo. Prima di lavarsi essere sicuri che il guscio d’uovo sia vuoto. Ora lavate voi stessi e l’interno dell’uovo. In camera oscura dipingere l’interno del guscio con l’emulsione in modo da renderlo fotosensibile.
Chiudete l’apertura con una scocca (la mia è di rame battuto) in modo da ricreare la naturale forma dell’uovo e alla quale avrete applicato il Pinhole.
Con il nastro adesivo nero tenete unita tutta la struttura.
Noterete che il guscio è trasparente: per evitare ogni problema avvolgere l’uovo con il panno nero accuratamente bucato per lasciare fuori il foro stenopeico. Durante ogni tappa di questo processo l’uovo potrebbe rompersi. Di solito lo fa.
Dovreste finalmente essere riusciti ad avere un perfeto pinhegg incartato. Ora ci vuole un giardino. Mettete voi stessi (io mi sono messo nudo, immobile e accovacciato) al sole di fronte l’uovo (di fronte al pinhole!) per circa trenta secondi. Per fortuna, i miei vicini non mi hanno denunciato alla polizia per oltraggio al pudore – mi auguro che anche i vostri siano così gentili.
Quando ho sentito che l’uovo era rimasto abbastanza impressionato dal mio corpo nudo in giardino sono rietrato in camera oscura. Fate lo stesso, anche se siete rimasti vestiti. Lì, scartare l’uovo, togliete il foro stenopeico (con attenzione) e riempire l’uovo con gli acidi fotografici, prima lo sviluppo e poi il fissaggio. Fatto questo dovreste vedere apparire qualcosa sulla superficie interna. Allargando l’apertura dell’uovo potrete vedere meglio l’immagine: la fotografia dovrebbe essere lì, al negativo e leggermente deformata dalla rotondità del guscio. A questo punto ho rifotografato (con una macchina fotografica ‘normale’) il guscio e lo ho portato al negativo, così da vedere il positivo dell’originale. Potete fare la stessa cosa o sfidare voi stessi per trovare un altro modo per farlo.
La visione del mio ispido corpo nudo non era per me troppo bella, così ho chiesto ad una ragazza di posare per il mio uovo. L’uovo deve aver apprezzato questo, perché la foto che ho fatto dopo tale decisione sono state più ampie e precise dei miei autoritratti.
Come potete vedere il tutto appare abbastanza semplice. La parte peggiore è quello di affrontare la fragilità del guscio. Per riuscire a fare quattro fotografie di buona qualità ho distrutto una cinquantina di uova. Avrei potuto fare il ritratto della più grande frittata pinhole fin dai tempi del dadaismo.
Quindi come volevo l’uovo è la fotocamera e la fotografia al tempo stesso. E’ l’inizio e la fine del processo fotografico. Se si aggiungesse una rinascita (non chiedetemi come, per favore), avrete un uovo stenopeico perfetto per pasqua.
L’immagine nasce nell’uovo ed è felice lì, tanto da voler rimanerci dentro per sempre. Non uscirà per crescere o invecchiere. Al massimo, a volte, guarderà fuori.
Questo è tutto. Buona Pasqua. E per favore, non dimenticate di pinholizzare il mondo e tutto ciò che vedete!
Francesco Capponi
www.francescocapponi.it
Scritto da francescco il 2011-05-26 in #lifestyle #francesco-capponi #stenopeico #pinhegg #francesco #uovo #giornata-mondiale-della-fotografia-stenopeicay
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