PASSIONE PINHOLE: DUE MIEI PROGETTI PER CAMERE STENOPEICHE

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Vi presento due miei progetti per realizzare facilmente le vostre camere stenopeiche!

Si avvicina il 28 Aprile, giorno in cui si festeggia in tutto il mondo la fotografia stenopeica! Per rendere omaggio a questo mondo affascinante, che altro non è se non la base di tutta la fotografia, ho deciso di condividere con voi due miei progetti per macchine stenopeiche. I seguenti disegni sono la base per realizzare delle macchine sperimentali, non si tratta infatti di classiche fotocamere stenopeiche ma di modelli un po’ più stravaganti.

Premetto, per chi se lo fosse perso, che ho già scritto un articolo a proposito della mia prima esperienza con la fotografia stenopeica. Lo trovate qui. In quell’articolo, spiegavo come costruire una classica camera pinhole e davo alcune indicazioni sul rapporto tra diametro del foro e distanza focale.

Qui invece presento due progetti realizzati negli ultimi mesi. Non sono esecutivi, ciò significa che non trovate misure o indicazioni precise per realizzarle e inoltre sono suscettibili di modifiche e aggiunte. Mi sono limitato a “fermare su carta” alcune idee che mi sono venute, prima di dimenticarle! Ciò che si vede non è altro che il concetto di fondo, sulla base del quale costruire in un secondo tempo le camere. Ho deciso di condividere con voi queste mie idee anche nella speranza che qualcuno possa realizzare queste macchine fotografiche, poichè attualmente io non ne ho la possibilità (ovviamente se le costruite sarei curioso di vederne i risultati, non dimenticatevi di me ;)

E allora vediamo subito il primo bozzetto. Si tratta di una camera a doppio foro stenopeico.

E’ basata sull’idea, abbastanza diffusa ormai, di impressionare entrambi i lati della pellicola. Ovvero di avere contemporaneamente sullo stesso frame due immagini sovrapposte, di cui una in redscale. La struttura è semplice: una scatola con due fori situati uno di fronte all’altro, un piano intermedio sul quale collocare la pellicola. Nel progetto mancano gli otturatori e la “copertura” per i rullini, che può essere esterna alla macchina oppure si possono includere gli stessi all’interno del corpo macchina. Per quanto riguarda gli otturatori questi potrebbero essere indipendenti, in modo da decidere volta per volta quale foro usare; oppure potrebbero essere collegati in modo da essere aperti e chiusi contemporaneamente e per lo stesso tempo. All’interno, in posizione mediale, ho previsto due lastrine di plexiglas (o vetro), tra le quali far scorrere la pellicola, in modo che questa sia ben in tensione e parallela al piano focale. Il corpo può essere realizzato in cartone o compensato e poi decorato a piacere. In ogni caso fate in modo che l’interno del corpo macchina sia nero, ciò per evitare fastidiosi riflessi sulle foto.

Il secondo progetto nasce in seguito alla visione di una mostra d’arte contemporanea sui lavori fotografici dell’eclettico Gerhard Richter! Molte delle sue opere fotografiche si fondano sul concetto di sfocatura, sfalsamento ed evanescenza dell’immagine. Le sfocature sono ottenute dall’artista attraverso complessi procedimenti di stampa posteriori alla fase di scatto. Altre volte l’artista interviene manualmente su una base stampata mentre i colori di questa sono ancora freschi. Tutti questi processi portano all’astrazione dell’immagine, o meglio… l’astrazione si ha quando i lavori vengono osservati da brevi distanze mentre da lontano si ricostituisce l’unità visiva riconoscibile dell’immagine, grazie al lavoro spontaneo e inconscio della retina e del cervello dell’osservatore. Sono lavori di una bellezza e di una poesia sconvolgente, li consiglio a tutti.
Torniamo a noi, sono partito da questo disegno:

Per arrivare poi a “metterlo in pulito” tramite computer:

Il concetto di fondo è quello di creare delle immagini molto sfocate in cui però (possibilmente!) ci sia una piccola porzione più o meno centrale messa a fuoco (una sorta di lens baby!). Per far ciò ho orientato il piano della pellicola perpendicolarmente all’obiettivo; inoltre l’ho leggermente incurvato per aumentare l’effetto sfocatura e deformazione ai bordi del frame. Questa macchina fotografica può avere un unico foro oppure due fori opposti (come la precedente). Nel caso abbia due fori ritengo che l’immagine finale risulti completamente astratta, senza alcun punto messo a fuoco, una “fusione di cromie nebulose” (mi piace definirle così!).
L’intento è quello di ottenere per mezzo della fotografia un risultato che si avvicini alla pittura, un’immagine fotografica dal sapore prettamente pittorico! E’ proprio quello che emerge dai lavori di Richter, una fotografia che emula la pittura e che avvia una riflessione sulla dialettica tra i mezzi di produzione seriale e i mezzi basati sull’unicità, quindi sull’irriproducibilità, del risultato finale.
Ovviamente la mia pinhole è un prototipo tutto da sperimentare e da scoprire… chissà!

Scritto da cryboy il 2013-04-24 in #lifestyle #pinhole-stenopeica-fotografia-foto-stenopeiche-hole-foro-progetto-drawings-bozzetti

5 Commenti

  1. freshmeat_omd
    freshmeat_omd ·

    Minchiastorie @cryboy ;) massimo rispetto

  2. cryboy
    cryboy ·

    @freshmeat_omd lo sapevo che avresti apprezzato!Costruiscile e mi fai sapere!! ;)

  3. freshmeat_omd
    freshmeat_omd ·

    @cryboy ti pare che non commentavo questa genialata!?!?!??! :D già ci stò lavorando!

  4. sleazecore
    sleazecore ·

    cazzarola :D buona fortuna allora!

  5. cryboy
    cryboy ·

    @sleazecore grazie!!! ;)

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