Zenit E, la nave scuola della fotografia
23 14 Share TweetPesa quanto un ferro da stiro, è completamente manuale (compresa la chiusura del diaframma prima dello scatto), è una reflex spartana, ma resta comunque una splendida “nave scuola” per chi inizia a fotografare!
[Una giornata al lago]
Alcuni anni fa, insieme al mio set di macchine russe reflex e a telemetro, è entrata a far parte questa macchina, acquistata in un mercatino di beneficienza per pochi euro. Perfettamente funzionante, compreso l’esposimetro al selenio. Cosa mi ha colpito di questa macchina? Innanzitutto, l’ASSENZA TOTALE di indicazioni nel mirino. Fatto di vetro piano, senza lenti di Fresnel, senza messa a fuoco a immagine spezzata, senza indicazioni esposimetriche, permette di concentrarsi SOLO sulla composizione senza pensare ad altro. L’indicazione dell’intensità luminosa è data da un ago di un galvanometro esterno, posto sulla parte sinistra della macchina. Il mio funziona bene, e pur non essendo una lettura TTL è piuttosto preciso.
[Parco buoi]
L’altro particolare interessante è che prima di scattare bisogna chiudere manualmente il diaframma dell’obbiettivo, agendo su una ghiera posta sullo stesso. Sebbene questo particolare la rende poco adatta alle foto rubate (può sfuggire l’istante decisivo), lo trovo estremamente interessante per chi inizia a fotografare, perchè permette di vedere nel mirino la profondità di campo al variare dell’apertura dell’obbiettivo. Se la mancanza di immagine spezzata e di microprismi rende più difficoltosa la messa a fuoco in condizione di scarsa luce, d’altro lato il vetro semplice permette di vedere meglio di qualsiasi altra reflex la profondità di campo.
[L’ultimo sole dell’anno, autunno 2010 sul lago di Como]
Se amate foto panoramiche, naturalistiche, di piante o di fiori, questa reflex può essere per voi una piacevole sorpresa! Infine: il contapose va azzerato a mano, dopo aver armato l’otturatore, ruotando la rotellina numerata posta intorno al pulsante di scatto. E mi raccomando, quando avete finito il rullino, ricordatevi di tenere premuto un tastino posto a fianco della ghiera dei tempi per riavvolgere la pellicola!
[La passeggiata di Villa Olmo a Como]
Infine, due parole sugli obbiettivi. Quello di serie più diffuso è il mitico Helios (versione 44-2), 58mm di focale, apertura massima F2. Va altrettanto bene il 44M, che dispone della chiusura manuale del diaframma, oltre che di quella automatica. Le versioni più recenti, come il 44M-4 sino al 44M-7 non sono adatti a questa macchina, perchè sono predisposti per la sola chiusura automatica. L’Helios 44-2 ha toni unici, sovraesponendo un pochino si hanno splendide tonalità leggere e pastellate, oltre a una nitidezza e a un bokeh molto buoni! L’Helios 44M è leggermente più contrastato, con un filtro giallo è per me un’ottima scelta se si scatta in bianco e nero. Infine, il piccolo Industar 50-2 (apertura massima F3,5) è invece un obbiettivo nitidissimo e contrastatissimo (ha lo schema ottico dei Tessar, 4 lenti in 3 gruppi), ed ha la particolarità di essere piccolissimo, forse il più piccolo 50mm disponibile per una reflex. Come potete vedere dalle foto, tutte scattate con l’Helios 44-2, aiutandomi con un filtro 1b ho ottenuto gradevoli toni caldi, lievemente virati sul rosa. L’ultima foto evidenza sia il bokeh circolare tipico di quest’obbiettivo oltre che la sua nitidezza
[Spilli, pazienza e fantasia!]
Altri obbiettivi consigliati: un bel Mir 1b (spesso indicato come Mir 1v), un 37mm F2,8 che era stato progettato negli anni ‘50 per le missioni spaziali russe e che ha ricevuto il Gran Prix all’Esposizione Universale di Bruxelles battendo fior di obbiettivi di grandi marche tedesche e giapponesi! E magari, anche uno Jupiter 9 (85/2) ottimo per i ritratti e dalla nitidezza sorprendente!
Unico difetto: la mancanza di attacchi per una tracolla o per un cinturino! Pregi: tantissimi, con questa macchina potete davvero imparare la fotografia con la F maiuscola!
Scritto da sirio174 il 2012-01-03 in #gear #review #zenit-e-zenit-e-reflex-nave-scuola-fotografia
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