JouJou Villeroy AKA Eleonora Carisi scatta con la sua LC-A

“… catturare e arrestare quegli odori, che sono l’unica essenza che manca quando scatti una fotografia; cerchi di trattenere tutto ciò che accade in quel momento, in cui i tuoi occhi si soffermano e sono catturati da qualcosa verso il quale ti porta il tuo cuore”.

Nome: Eleonora
Città: Torino
Paese: Italia
Sito/blog: www.joujouvilleroy.com
Macchina Preferita: LC A+

Ti travesti da: Poison Ivy

Ma in realtà sei: Pamela Lillian Isley

C’era una volta Eleonora…
….ero la più alta della classe e guardavo il mondo da una prospettiva differente da quella dei miei altri compagni che mi vedevano diversa; poi i miei compagni sono cresciuti e la mia altezza è rimasta sempre la stessa, scoprendo che c’erano persone che come me guardavano il mondo dalla mia stessa prospettiva.

Sei poliedrica e creativa. Hai un blog con cui detti le tendenze, hai un negozio che da’ spazio a nuovi designer e sei appassionata di fotografia. Da dove nasce tutto questo?
Molte volte mi sono chiesta tutta questa energia da dove arrivasse, è una forza che nasce e cresce dentro di te in modo naturale senza forzature. I miei percorsi di studio erano differenti, volevo fare pubblicità o lavorare come account in quale azienda, ma qualcosa è accaduto e oggi come hai detto tu ho un negozio da cinque anni, parlo di design, moda e arte e mi dedico professionalmente alla fotografia.

“Digitale o analogico” è un po’ come dire “Testa o Cuore” oppure “Nuovo o Vintage”. Tu cosa ne pensi?
Per me è più un “Vice-Versa”. Iniziai con la fotografia analogica, con la mia prima fisheye a sedici anni, poi al digitale con Nikon e ora ho una borsa piena di rullini, schede fotografiche, macchinette di plastica e obbiettivi Zeiss. All’occorrenza tiro fuori la mia arma migliore. Rispecchia il mio essere, cosi poliedrica e forse anche indecisa.

I tuoi scatti ritraggono città favolose viste dall’obiettivo della LC A+ con la sensibilità dei tuoi occhi. Cosa catturava la tua attenzione e ti faceva venire voglia di scattare?
Il cercare di catturare e arrestare quegli odori, che sono l’unica essenza che manca quando scatti una fotografia; cerchi di trattenere tutto ciò che accade in quel momento, in cui i tuoi occhi si soffermano e sono catturati da qualcosa verso il quale ti porta il tuo cuore. Oggetti incustoditi, lasciati li da chissà chi e chissà perchè, oggetti che hanno una storia, per qualcuno, per alcuni, scritte indelebili sui muri che hanno fatto la storia e che raccontano una storia. Ombre sull’ asfalto di persone pronte a camminare insieme verso la stessa luce che riflette.

Perché hai scelto una LC A+ come compagna di viaggio? Cosa ti è piaciuto riosservando gli scatti?
È una macchina completa, funzionale e di facile approccio, rullini 35mm rintracciabili ovunque tu sia, a discapito dei 120 che non sempre sono accessibili; messa a fuoco manuale (io amo le blurry foto), che mi permette di giocare con i miei nuovi occhi e avere all’occorrenza la vista “appannata” e la possibilità di fare sovrapposizioni. Il bordo sfocato nero intorno alle foto è ciò che preferisco, dona un fascino unico agli scatti.

Tra le foto che hai scattato qual è la tua preferita e perché?
Ecco che esce la mia indecisione, difficile scegliere, faccio uno strappo alla regola e dico i fiori secchi ai bordi di una piccola fontana nel centro di Oslo, per ricordare i ragazzi scomparsi sull’ isola di Utoya e l’ immagine dei due sposini in ceramica, lei è appoggiata alla spalla di lui.

Qual’è la cosa che hai di fronte in questo momento a cui scatteresti una foto?
Un vero momento di Italinità, uomini che guardano la partita di calcio la domenica sera.

Se potessi aggiungere un’undicesima regola alle 10 Golden Roules di Lomography, quale sceglieresti?
Non avere regole

Scritto da alessiab il 2011-09-20 in #persone #oslo #mare #lomoamigo #fotografia #joujou-villeroy #eleonora-carisi-fotografia #foto-eleonora-carisi

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