Qual è il tuo Mirino? (Parte 1: Messa a fuoco su vetro piano)

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Questo è il primo articolo dedicato alla relazione tra cosa vediamo nel mirino della nostra fotocamera e come ragioniamo per comporre e scattare una foto. Esamineremo qui le differenze tra fotocamere con messa a fuoco su vetro piano (eventualmente con l’ausilio del telemetro), senza altri sistemi ottici centrali come i microprismi o lo stigo ad immagini spezzate, che saranno oggetto di un prossimo articolo.

Cominciamo a dire che, in generale, la messa a fuoco su vetro piano è quella che consente di concentrarsi principalmente sulla composizione senza preoccuparsi di una messa a fuoco precisa. Infatti, se prendiamo una delle reflex più spartane, la mitica Zenit E, notiamo che il sistema di messa a fuoco è un semplice vetro smerigliato piano. Sicuramente non consentirà una regolazione precisa del fuoco, ma questo non è poi così importante specialmente nelle giornate luminose in cui usando diaframmi abbastanza chiusi abbiamo la sicurezza di avere una buona profondità di campo. Il vantaggio di questo sistema è comunque innegabile: è facile comporre anche col soggetto principale non posizionato al centro del fotogramma. Non so se ci avete mai pensato: ma quando avete un ausilio centrale come un telemetro, microprismi o stigo, siete sempre tentati di puntarli sul soggetto che volete mettere a fuoco, poi istintivamente scattate lasciando il soggetto al centro (raramente si tende a cambiare l’inquadratura dopo la messa a fuoco). Il mirino della Zenit E non contiene altre informazioni (tempi e diaframmi), evitandovi qualsiasi distrazione. C’è solo un limite: il diaframma va chiuso manualmente, e questo non vi permette di scattare foto con una sufficiente rapidità, a volte necessaria per non perdere l’istante decisivo. Ricordatevi infine che la scarsa luminosità del mirino rende un po’ difficile la messa a fuoco in condizioni di luce scarsa.

Ecco qui due mie foto scattate in bianco e nero con questa fotocamera: momenti di relax o di studio sulle sponde del mio lago a Como:

Credits: sirio174

Meritano un plauso anche alcune vostre foto scattate con questa macchina: aggiungiamo per l’occasione una nota di colore: Bellissime queste foto di mani… e grazie per tutti questi rullini che mi state offrendo… in cambio vi offro un un caffè o un gelato, ma mangiatelo in fretta, altrimenti vi si scioglie in mano!

Credits: oykuoge, lereile, ellanaught & vandahalasova

La seconda fotocamera che passiamo in rassegna è una bella Zorki 4, una copia russa delle famose Leica a telemetro. Il mirino, molto luminoso, permette di mettere a fuoco in qualsiasi condizioni di luce, grazie anche ad un telemetro ben contrastato. Anche in questa fotocamera non visualizzerete alcuna informazione esposimetrica, assolutamente non necessaria durante le ore diurne in cui potete usare la regola del 16 per preimpostare tempi e diaframma. La copertura del mirino è adatta per un obbiettivo standard da 50mm, mentre se utilizzate focali differenti dovete aggiungere un mirino aggiuntivo (senza telemetro) sulla slitta del flash. Se usate il telemetro, tenderete a mettere il soggetto al centro, mentre se utilizzate l’iperfocale siete liberi di comporre come volete. Si tratta di una macchina sbarazzina, semplice, immediata ed ottima per la street photography e per non perdere l’istante giusto! Ricordatevi solamente che c’è un piccolo errore di parallasse non compensato nel mirino di cui dovete tenere conto quando componete un ritratto o per foto a breve distanza. A differenza della Zenit E, che vi permette, come reflex, di valutare la profondità di campo, nel mirino della Zorki 4 vedrete sempre tutto a fuoco. Un vantaggio non da poco per scattare foto al volo!

Eccovi alcune mie street photo scattate a Como con questa macchina:

Credits: sirio174

Ecco invece delle solari e gioiose foto estive a colori scattate da voi!

Credits: nicksholga, merzli4ok & lomovan

Passiamo ora alla piccola Minox GT-S, una fotocamera con mirino a vetro piano con messa a fuoco a stima. Infatti il mirino di questa macchina non è provvisto di telemetro, e pertanto la messa a fuoco è affidata alla stima della distanza da parte dell’operatore. Anche in questo caso, utilizzando diaframmi abbastanza chiusi ed approfittando della buona profondità di campo del suo medio grandangolo, è possibile avere una buona messa a fuoco in modo agevole eccetto che in condizioni di scarsa luce. Sul lato destro del mirino troviamo invece l’indicazione del tempo di scatto, utile per avere la certezza di non scattare foto mosse. Il fatto di avere l’ago mobile con la scala dei tempi sul lato destro permette una agevole e rapida lettura subito dopo aver composto l’immagine; non dimentichiamo che noi europei siamo abituati a scrivere da sinistra a destra, e quindi ci viene facile in questo caso prima comporre e poi controllare l’esposimetro. Come nella Zorki 4, nei mirino vediamo sempre tutto a fuoco e non disponiamo di ausili per la correzione dell’errore di parallasse. Quest’ultimo tuttavia è più ridotto rispetto alla macchina russa per la minore distanza tra mirino ed obbiettivo.

Ho utilizzato questa macchinetta ad un concerto rock, caricandola con una pellicola ad alta sensibilità (3200 ISO):

Credits: sirio174

Qui invece una selezione delle vostre belle foto:

Credits: sideways

Passiamo ora alla mitica Lomo LC-A, nella sua versione originale russa con le indicazioni della messa a fuoco a zone nel mirino! Piace a tutti per il suo uso semplice ed istintivo, e le poche ma utilissime indicazioni nel mirino sono davvero apprezzati da tutti. A partire dai due led rossi, che segnalano rispettivamente la funzionalità delle batterie ed il rischio di mosso per tempi lenti, sino alle cornicette che comprendono anche un piccolo aiuto per la correzione del (piccolo) errore di parallasse. Il leggendario medio grandangolo Minitar 1 vi consente di mettere a fuoco a zona con una eccellente profondità di campo; in ogni caso le indicazioni nel mirino nella parte bassa vi permettono un semplice controllo della distanza scelta, con dei simboli veramente intuitivi.

Vi preseno un paio di mie street, per poi passare al alcune foto a colori della comunità:

Credits: sirio174

Una bella macchina da portare sempre con se, complimenti a tutti per queste belle foto piene di gioia di vivere… Che voglia d’estate che mi fate venire!

Credits: reinertlee, pigfatpig1015, scorpie & gmy

La Olympus XA2 , il simpatico ovetto è da me considerata l’alternativa alla Lomo LC-A come macchina da portare ovunque quando si vuole viaggiare leggeri. Nel mirino non si hanno praticamente indicazioni, se non un led verde che indica il rischio di mosso ed un altro led rosso, mai utilizzato, che segnala la presenza del flash pronto per l’uso. Ci sono delle semplici cornicette senza nessuna guida per correggere il piccolo errore di parallasse. Ma il mirino bello e luminoso, anche in controluce, permette di inquadrare senza errore e senza distrazioni: vi presento come esempio un paio di mie foto scattate ad una Color Run che si è svolta a Milano un paio d’anni fa. Tenete presente, che a differenza della LC-A, non ci sono indicazioni nel mirino sulla zona di messa a fuoco scelta.

Credits: sirio174

Lodevoli e gioisi, spontanei e coloratissimi, vi presento quattro bei ritratti scattati dai lomoamici della comunità:

Credits: james_taylor, davidstafford, willfrankphilip & keeklo

Passiamo ora ad una macchina più completa, la Lomo Elektra 112, una versione russa della nota Yashica Electro. Una bella macchina a telemetro a priorità di diarammi, con cornicette mobili per compensare l’errore di parallasse. Il mirino, molto luminoso, presenta anche nella parte superiore due led: uno rosso per indicare il rischio di sovraesposizione (il tempo massimo di scatto è 1/500 di secondo e potrebbe non bastare col diaframma tutto aperto), ed uno giallo per indicare il rischio di mosso coi tempo lenti. Mi piacciono tantissimo queste poche ma essenziali indicazioni: sono certo di non commettere errori di parallasse e se vedo un led acceso mi basta ruotare la ghiera dei diaframmi prima di scattare! Ottima per non perdere l’attimo buono. Divertente da usare come andare al Luna Park!

Credits: sirio174

Questa macchina, prodotta in pochissimi esemplari (circa quarantamila, perchè troppo costosa per il popolo russo) è difficile da trovare sul mercato: ed anche le foto caricate qui sono piuttosto rare: complimenti comunque per i vostri colori brillanti!

Credits: dogma & herbert-4

Una delle più belle macchine a telemetro è per me la piccola e leggera Olympus 35 RC, caratterizzata da un’ottica nitidissima. Nel mirino trovate sia le indicazioni del tempo di scatto (che impostate voi con la rotellina posta sulla parte superiore della macchina), che il diaframma scelto (in automatico, se lavorate a priorità di tempi, oppure impostabile in manuale). Se lavorando in automatico il tempo scelto non vi permette di ottenere un diaframma tra 2.8 e 22 l’ago dell’esposimetro si sposta nella zona rossa a sinistra e il pulsante di scatto viene automaticamente bloccato, per evitare di farvi scattare una foto troppo sottoesposta o troppo sovraesposta. Sinceramente avrei preferito che la macchina mi permettesse di scattare ugualmente, tuttavia con un po’ di attenzione, impostando prima il tempo di scatto in base alle condizioni di luce, si può evitare di finire in questo stato di blocco, rischiando di non riuscire a scattare una foto importante. Sinceramente non guardo mai il valore del tempo di scatto nella parte superiore, e raramente controllo il diaframma sulla scala inferiore. Con un po’ di esperienza potete lasciar fare tutto alla macchina semplicemente impostando un tempo adeguato alle condizioni di luce. Un bel telemetro contrastrato, unito ad dei piccoli segni interni alle cornicette (fisse) per la compensazione dell’errore di parallase (molto piccolo per l’estrema vicinanza del mirino all’obbiettivo), fanno di questa macchina una delle mie preferite. Usarla è divertente e rilassante come praticare yoga!

Credits: sirio174

Ho scelto alcune vostre foto estive scattate in splendidi posti: davvero rilassanti questi paesaggi marini!

Credits: technophobic & benb

Come ultima macchina ho scelto una Canon a telemetro, dedicando un po’ di spazio alla Canonet QL17 GIII. A differenza dei primi modelli Canonet, che avevano l’ago dell’esposimetro nella parte alta, qui lo trovate sulla destra del mirino (la mia posizione preferita per quanto vi ho spiegato in precedenza). Nel mirino troverete: un ottimo telemetro, cornicette mobili per correggere l’errore di parallasse, e le indicazioni del diaframma impostato (la macchina lavora a priorità di tempi o completamente in manuale). L’ago finisce nelle zone rosse alle estremità della scala esposimetrica nel caso di una errata impostazione del tempo di scatto, con il blocco del pulsante come nella Olympus 35 RC. Anche qui, con un po’ di esperienza si può ovviare a questa limitazione. Il mirno è più grande rispetto a quello della Olympus 35 RC, permettendovi di osservare meglio ogni dettaglio dell’inquadratura. Davvero una gran bella macchina per chi ama la street photography! Viene davvero voglia di fare quattro salti di gioia insieme a queste brave ginnaste!

Credits: sirio174

Complimenti a voi per questi splendidi ritratti o dettagli scattati con questa fotocamera!

Credits: danielnegreiros & bebopbebop

Ehi caro amico lomografo, a questo punto sono curioso: qual è il tuo mirino preferito? Alla prossima con un confronto tra alcuni mirini di macchine reflex! Lomo On!

Scritto da sirio174 il 2016-03-30 in #gear #review #zenit-e #olympus-xa2 #zorki-4 #lomo-lc-a #user-review #lomo-electra-112 #telemetro #composizione #olympus-35-rc #regular-contributor #mirino #messa-a-fuoco #lomo-elektra-112 #minox-gt-s #canonet-ql17-gii

12 Commenti

  1. minchi
    minchi ·

    Il led rosso nella XA2 non c'entra niente col flash, è il led del check della batteria e dell'autoscatto.

  2. sirio174
    sirio174 ·

    @minchi Non confonderlo con il led rosso esterno, quello interno al mirino ha il simboletto del flash e lo trovi a pagina 12 del manuale! La XA invece ha un mirino differente, con piu' informazioni

  3. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    A forza di guardar dentro a tutti questi mirini ci si rovina la vista!;)

  4. minchi
    minchi ·

    @sirio174 c'è un unico led nel mirino ed è di colore verde :) Hai due possibilità: a) lunga esposizione b) attaccare il flash ed in questo secondo caso a flash carico (a parte accendersi la lampadina sul flash) compare l'icona di un fulmine dello stesso colore della cornicetta. Credimi, non ci sono led rossi :)

  5. sirio174
    sirio174 ·

    @minchi ... grazie! non l'ho mai utilizzato, sul manuale sembrava rosso ;)

  6. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    Scherzi a parte, anche avere un buon punto d'appoggio per l'occhio non è una cosa da sottovalutare. Sarebbe interessante sapere se è possibile installare l'oculare in gomma anche sulle fed/zorki a telemetro. Qualcuno ha tentato?

  7. sirio174
    sirio174 ·

    @alessandro-agrati Sulle Fed 3, 4 e 5 forse ci si potrebbe agganciare tra la ghiera di regolazione della correzione diottrica ed il corpo macchina, ma la vedo un'operazione difficile. Sulle Zorki la vedo impossibile, a meno di modificare (saldando) degli appigli al corpo macchina. Ma sinceramente non farei mai una simile operazione su una macchina a telemetro SENZA correzione di parallasse. Sono macchine per foto al volo, per foto rubate. Raddrizzi e ritagli l'inquadratura in fase di stampa.

  8. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    Lo so @sirio174, però con l'oculare sarebbe comunque un mirino più comodo! Avevo visto in vendita una fed 2 con l'oculare del mirino circondato da una gommatura artigianale, non so quanto efficace

  9. sirio174
    sirio174 ·

    @alessandro-agrati Credo dipenda dall'abitudine. Io avvicino poco l'occhio (o gli occhiali) all'oculare perchè tendo a scattare con due occhi aperti, con il sinistro amo osservare tutta la scena

  10. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    Anch'io li tengo aperti tutti e due, ma ancora devo fare pratica a fotografare in questo modo!

  11. sirio174
    sirio174 ·

    @alessandro-agrati dipende anche da che macchina usi, dall'ingrandimento del mirino. Approfondirò l'argomento nel prossimo articolo.

  12. alessandro-agrati
    alessandro-agrati ·

    Ottimo! Lo leggerò con interesse.

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