Charles Chevalier e la storia di un'eredità ottica
Share TweetLa famiglia Chevalier regnò suprema nella storia della creazione di ottiche. Dopo tutto, realizzarono i primi obiettivi utili acromatici utilizzati nei microscopi. Charles Louis Chevalier, figlio del rinomato ottico Jacques-Louis-Vincent, seguì le orme di suo padre ma riuscì infine a uscire dalla sua ombra.
Il George Eastman House scrive:
Nel 1832 litigò con suo padre poichè sentiva di non venire adeguatamente ricompensato per i suoi servizi e le sue invenzioni di valore. Subito dopo, lasciò la casa di famiglia a Quai d'Horloge, Parigi, con molti rimorsi, una moglie e poco altro e aprì un eserecizio commerciale al Palais-Royal, Galerie de Valois, No. 163.
Chevalier era sempre stato affascinato dall'invenzione della Dagherrotipia. Lui e la sua famiglia conoscevano Niepce e Daguerreda da molto tempo ormai e, naturalmente, Niepce e Daguerre si rivolsero a Charles per inventare un obiettivo specifico per le fotocamere Daguerre-Giroux.
Daguerre voleva un obiettivo che potesse coprire una sezione dell'angolo di campo. Chevalier pensò immediatamente all'obiettivo di W.H. Wollaston (1812). Aggiunse però un po' del "tocco Chevalier" al nuovo obiettivo basato su quello di Wollaston.
Il George Eastman House descrivendo l'obiettivo di Chevalier del 1839:
In ogni caso, dal momento che era abituato a rendere acromatici tutti i suoi obiettivi, Chevalier pensò naturalmente di fare lo stesso con l'obiettivo Wollaston. Alla fine, per le fotocamere daguerreotype 'ufficiali' fatte da Giroux, fornì un obiettivo telescopico di f/4 con lunghezza focale di 380mm (15 pollici) e apertura di 81mm (3/4 pollici), turned end-for-end so that the flat side faced the distant object.
La Focal Encyclopedia of Photography afferma che nel 1840 Chevalier produsse una fotocamera per la dagherrotipia portabile, la Photographe, pieghevole fino a diventare delle dimensioni di un pacchetto. Lo stesso anno, fu in grado di realizzare micrografi fotografici. Più tardi, Chevalier diventò uno dei primi fotografi e commercianti francesi della Dagherrotipia, di obiettivi acromatici e di altra attrezzattura fotografica.
Chevalier è famoso per il suo continuo contributo all'invenzione della Dagherrotipia. La natura acromatica dell'obiettivo rendeva le immagini molto sfuocate, e le aberrazioni sferiche erano enormi, rendendo la macchina capace di un'ampia varietà di stili fotografici. Attraverso questo obiettivo, la ritrattistica diventò di moda. La maggior parte delle fotografie scattate con la Dagherrotipia erano ritratti di persone famose e riconoscibili.
Nonostante l'obiettivo di Chevalier venne in seguito superato da altre invenzioni, rimase comunque acclamato dalla critica. Secondo Historic Camera, l'obiettivo Chevalier vinse il primo premio alla Paris' Societe d'Encouragement, sorpassando gli obiettivi da ritratto Petzval di Voigtlander.
Nel 1851, Chevalier cofondò la Société Héliographique, la prima società fotografica, e passò il resto della sua vita a produrre obiettivi e pubblicare manuali di fotografia. Il nome Chevalier continuò a essere acclamato, anche grazie al figlio Louis-Marie Arthur.
Nella primavera del 1840, la Société d'Encouragements pour l'Industrie Nationale (Società per l'Incoraggiamento dell'Industria Nazionale) organizzò un competizione per la migliore invenzione nel campo della fotografia. Charles Chevalier presentò due proposte: la prima prevedeva una coppia di ottiche acromatiche e fisse con un'apertura fissa sulla parte davanti, con un tempo di esposizione di f/10; la seconda proposta era una versione migliorata della prima ma con una maggiore distanza tra la coppia di ottiche fisse e senza lo stop. La lunghezza focale fu inoltre ridotta per meglio adattarsi alla ritrattistica.
La natura intercambiabile del'obiettivo (da panorama a ritratto), che fu il risultato della sostituzione del cilindro, portò allo sviluppo del "Photographe à Verres Combinés" -- il primo vero obiettivo convertibile. Grazie a questo Chevalier vinse il primo premio, battendo Voigtländer e l'obiettivo Petzval.
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2017-05-16 #cultura
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