Keep Film Alive in South America: Andrej Russkovskij

Fotografia e viaggio sono da sempre due mondi estremamente collegati, che si rincorrono a vicenda per ingannare il tempo: esplorare, conoscere e ricordare.

Oggi iniziamo una nuova serie del nostro magazine in cui presentiamo il progetto realizzato da @andrejrusskovskij: quattro mesi di backpacking in America del Sud, documentati su pellicola.

"Dopo due anni trascorsi lavorando a Londra e una serie di innumerevoli sfortunati eventi, io e Isabel, la mia ragazza, ci siamo trovati a rispondere a una semplice domanda:

vale la pena restare?

Lamentarsi per il semplice gusto di farlo non è una cosa da noi. E se qualcosa ti rende infelice, anche dopo aver fatto l’inimmaginabile per fare in modo che potesse funzionare, quale è il senso di continuare a sbatterci la testa?

Accettato il fatto che noi e Londra fossimo incompatibili e tirato un grosso respiro di sollievo per avere avuto il coraggio di ammetterlo a noi stessi, la decisione sul da farsi era ovvia: tornare a Berlino, città in cui già avevamo vissuto e che, per cinque anni, avevamo rimpianto. Tuttavia eravamo esausti, grigi e arrabbiati con il mondo, e, soprattutto, consapevoli di aver bisogno di tempo per poter finalmente riprendere fiato.

Da qui la decisione di viaggiare per 4 mesi, zaino in spalla, in Sud America. Una meta nuova sia per me che per Isa e un modo per ritrovare noi stessi e per poterci dare il tempo di metabolizzare la fine di un capitolo della nostra vita e preparaci con grinta all’inizio del successivo.

Entrambi convinti di volere vivere questa avventura in maniera molto spontanea, abbiamo deciso di lasciare l’organizzazione al minimo e siamo partiti con una vaga idea di itinerario in testa e solo il volo di partenza e ritorno prenotati.

L’unico modo in cui sentivo di voler documentare il tutto era attraverso la fotografia analogica, utilizzando una formula già precedentemente collaudata sul mio blog durante altri viaggi: unire agli scatti un diario di viaggio che potesse ispirare e dare spunti ad altri travel fanatics con il pallino della fotografia analogica. Unico “piccolo” problema: i costi di 4 mesi di rullini, sviluppi e digitalizzazioni. Problema in realtà risolto grazie all’idea di Isa di lanciare un crowd funding: Keep Film Alive in South America.

Nel mio? Pochi cambi di vestiti, principalmente estivi, sapone, deodorante, un’enorme scorta di rullini (non sapendo esattamente cosa aspettarmi se non la speranza di trovare il clima estivo di cui l’Inghilterra mi aveva privato per 4 anni, ho selezionato principalmente rullini a basso ISO, che sono, in genere, quelli che comunque preferisco: Lomochrome Purple e Lomochrome Turquoise che scatto a 50 ISO, Lomography Redscale e CN 100, Agfa CT Precisa 100, Agfa Scala 200, Kodak Pro Image 100, Kodak Portra 160, Fuji Pro 200, Fuji Superia 200, Fuji Velvia 100, Fuji Velvia 50…) e 4 macchine fotografiche analogiche (Canon EOS 300, le vecchie Olympus di mio padre, OM-10 e OM-1, Lomo LC-A+).

Al ritorno: più vestiti, molti meno rullini, una macchina fotografica in meno (la LC-A+), ma un bagaglio di ricordi ed emozioni assolutamente straripante."


Presto pubblicheremo il racconto di alcune tappe del suo viaggio. Intanto potete visitare la sua LomoHome e sito Internet.

Scritto da lomosmarti il 2017-06-30 in #persone

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