Sperimentando con la spontaneità: Simona Aulicino e la Diana F+
3 Share TweetSimona Aulicino, studentessa di fotografia allo IED di Milano, ha realizzato per noi una serie di scatti con la Diana F+ lasciandosi andare alla spontaneità, facendosi ispirare dai legami profondi con le persone e i luoghi immortalati.
Andiamo a scoprirli in questa intervista!
Ciao Simona, benvenuta su Lomography! Puoi presentarti alla nostra community?
Grazie! In realtà non sono una persona che ama auto-descriversi, motivo per il quale preferisco far parlare il mio modo di essere e le mie fotografie, che veramente rappresentano il mio modo di vedere, di pensare e di percepire le cose.
Principalmente scatto ritratti ambientati, mi piace creare dialogo tra me, i miei soggetti e l’ambiente, sopratutto nei periodi poco freddi: l’estate e la primavera per me sono grande fonte di ispirazione. Amo il mare, mi dà una sensazione di libertà e stimola tantissimo la mia creatività fotografica: mi piace scattare poco prima del tramonto, quando la luce è caldissima e colora tutto di arancione.
Scatto sia in digitale che in analogico, per me sono due modi differenti di raccontarsi e di raccontare, e a seconda di cosa devo creare decido di usare un mezzo o l’altro, ma l’analogico ha un posto speciale nel mio cuore.
Che rapporto hai con la fotografia analogica?
Il mio primo approccio alla fotografia è stato in analogico. Quando ero piccola mio padre mi scattava delle foto con una compatta automatica e io gliela rubavo sempre per provarla!
Ho quindi iniziato a scattare in analogico prima di rendermene conto, un'attrazione che poi è continuata nel tempo.
Sono sempre stata affascinata dall'attesa e dalla magia che si crea nello scattare a pellicola, al contrario degli automatismi che abbiamo ora e dell’istantaneità con cui possiamo avere i risultati dei nostri scatti.
Mi capitava spesso di portare con me una fotocamera usa e getta nelle occasioni speciali, come feste o vacanze, solo dal dicembre del 2016 però ho iniziato a fare sul serio.
Ad essere sinceri, fosse per me, scatterei praticamente solo a pellicola!
Hai scattato con Diana F+, quali sono le caratteristiche della fotocamera che più ti sono piaciute?
Mi è piaciuto sopratutto provare ad usare il flash in esterno, cosa che faccio veramente di rado, sopratutto quando scatto a pellicola.
Cosa puoi raccontarci di questi scatti che hai condiviso con noi? Ho notato che ti sei avvicinata molto ai soggetti che hai immortalato, come mai questa scelta?
È esatto! Ho scattato tutte persone o luoghi a me molto vicini, con cui ho un legame molto stretto e profondo.
Mi è venuto quasi spontaneo rendere questa sensazione in questo modo, scattando molto vicino ai miei soggetti.
Volevo fare qualcosa di diverso, sperimentare, e sono felice di riuscire a percepire la storia che volevo raccontare guardando le foto, nonostante in fase di sviluppo mi fossi preoccupata della bontà risultato.
Come ti sei preparato per realizzare questi scatti? Come sei entrato in confidenza con questa fotocamera?
Mi piace guardare cosa è già stato fatto in determinate situazioni, o con la stessa macchina fotografica.
Anche in università ci hanno insegnato a “ingerire” più immagini possibili, per ispirarci e capire cosa vogliamo veramente realizzare. Guardare e, sopratutto, capire le opere già realizzate sono ottimi spunti per prendere ispirazione e chiarire le idee che si hanno in testa.
Solitamente però, quando parto con un’idea, è difficile che qualcosa possa smuovermi.
Hai qualche consiglio da dare ai membri della nostra community che vogliono cimentarsi con la Diana F+?
È una macchina fotografica molto particolare e creativa, quindi sbizzarritevi e uscite dagli schemi della vostra solita visione! Provate a scattare in modo più peculiare!
Grazie a Simona per questa intervista e per aver condiviso con noi questi scatti. Scoprite tutti i lavori di Simona nel suo profilo Instagram. Date un'occhiata alla nostra Diana F+ nel nostro shop online.
Scritto da paolocunico il 2018-03-14 in #gear #persone
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