Fotografare per ricordare

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Le fotografie sono come macchine del tempo. Non c'è altro modo per spiegarlo. Una singola immagine può catapultare in un luogo o in un momento così vibranti che quasi pare di toccarli. Ed è proprio questa caratteristica della fotografia che la rende un'arte meravigliose. Per farla breve, una delle ragioni per cui scattiamo fotografie è perché desideriamo ricordare.

Credits: mantozauras & goldie

Nel momento in cui decidiamo di scattare una determinata foto, il processo di costruzione del ricordo ha inizio. Può essere qualche cosa di importante, magari dal valore sentimentale, una fugace emozione, il volto di una persona amata—la lista è ancora lunga. Ma per qualsiasi ragione essa sia, questo momento in qualche maniera serve da ispirazione e nasce il desiderio di ricordarlo così com'è, immortalandolo in una fotografia.

Una delle maniere migliori per ricordare qualche cosa è scattare una foto. Così come scrivere, disegnare, dipingere, anche la fotografia da la possibilità di trasformare un'idea in ricordo. Le fotografie possono essere fonte di nuove storie e rimembranze di giorni passati, condivisi con altri.

È alquanto naturale per noi fotografi amare cose che fanno sorridere o sciogliere in lacrime gli altri. La memoria è una forza trainante per il nostro lavoro. Le fotografie sono emozioni impresse su di una pellicola e stampate su carta. Il bisogno di ricordare è un' esperienza collettiva che coltiviamo ciascuno alla propria maniera. E diciamocelo, una delle cose peggiori che possa capitare ad un fotografo è quello di dimenticare.


E voi? Perché fotografate? Condividete le vostre riflessioni con noi nella sezione dei commenti qua sotto.

Scritto da cheeo il 2018-11-19 in #cultura

3 Commenti

  1. sirio174
    sirio174 ·

    Per documentare. Cambiamenti urbanistici, vita sociale, stagioni, manifestazioni ed eventi pubblici. Racconto senza raccontarmi

  2. danielef
    danielef ·

    Come diceva Berenice Abbot... Photography helps people to see.

  3. aronne
    aronne ·

    A me piace pensare alla fotografia come una trappola del tempo... un gesto a metà strada tra il magico e l'alchemico per bloccare il presente.

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