Il valore dell'attesa

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Una volta prima di ricevere un messaggio ci si impiegava giorni, se non settimane o addirittura mesi.. L'attesa, l'eccitazione nell'aprire una busta e leggerne il contenuto, come ricevere una piccola sorpresa!

Credits: sirio174

Fino a pochi anni fa era normale scrivere delle lettere ai propri amici/cari. Ci si impiegavano dei giorni per trovare le parole giuste, ponderate, pensate accuratamente per trasmettere lo stato d'animo del momento. Non era un semplice messaggio, come oggi si va velocemente con la nuova messaggistica istantanea. Scrivere una lettere comporta ritagliarsi del tempo, pensare alla persona destinataria e viaggiare con la fantasia. A volte ci si impigavano giorni per iniziare solo la prima frase, per iniziare quel racconto di vita che si desidera condividere e descrivere con accuratezza senza tralasciare alcun dettaglio. Era davvero eccitante. E sì, non solo per chi scriveva, ma anche per chi come è successo a me di recente, la sorpresa di ricevere una lettera!

E' stato bellissimo. Sarà, ma a partire dall'odore della carta fino ad aprire la busta e leggerne il contenuto è stato come ritornare bambina. Un'emozione.
La lettera non era scritta di pugno, ma con una macchina da scrivere, la Olivetti Lettera 35!
Un lettera un cui Sirio174 ci invita a riflettere sull'importanza di ritrovare dei valori che si stanno perdendo. Il valore dell'attesa, del prendersi dei momenti e renderli importanti, glorificarli e non vanificarli come invece, succede oggi, tutto troppo veloce, tutto troppo scontanto. Non si usano più le parole ma faccine per dire che "sì ti sto pensando".

Così il nostro amore per l'analogico. La macchina fotografica ci accompagna e immortala dei momenti che saranno per sempre, non potrai cancellare lo scatto, non potrai vederlo in antemprima e scegliere "quale sia venuto menglio". Il bello della pellicola è la sorpresa finale dopo lo sviluppo. Rivedi i paesaggi, le espressioni degli amici che non pensavi di aver colto, quello scorcio incredibile o quella pacchina dove vi siete scambiati il primo bacio.

E voi? Da quanto tempo non scrivete una lettera? Credete che sia un'abitudine ormai persa o abbiamo ancora la possibilità di recuperare, prendere una penna e un foglio e scrivere. A chi vorreste scrivere la vostra lettere?

Scrivete qui nei commenti!

Grazie Sirio174 per questa sorpresa <3

2019-06-26 #news

3 Commenti

  1. galloerre
    galloerre ·

    interessante spunto di riflessione al quale non ho di sicuro un immediata risposta anche perchè sono di quella generazione che ha attraversato tutta la parabola, dalla carta da lettera, alla macchina da scrivere, ai primi computer dal commodere al DOS fino ad arrivare al whatsapp di oggi ... però mi ritrovo proprio nella pellicola, spesso ci metto mesi a finire un rullino ... e spesso mi dimentico ciò che ho fotografato ... e quando sviluppo è proprio un rifiorire in mente di ricordi anche se solo di qualche mese prima ... e mi rivengono in mente le situazioni che mi hanno portato a fare quella foto ... si si ... occorre, fermarsi, respirare e un passo indietro :-)

  2. aronne
    aronne ·

    @macilomo Bellissimo articolo! Questa di @sirio174 è una grande idea che apre a polverosi ricordi d'infanzia-adolescenza... l'accoppiata fotografia/macchina da scrivere è estremamente interessante!
    Io sono decenni che non scrivo più una lettera, anche se, non ho mai abbandonato del tutto il piacere di prendere carta e penna e buttare giù le idee che mi frullano per la testa.

  3. poesianellestrade
    poesianellestrade ·

    un abbraccione a @Sirio174 e a @macilomo
    ed un meraviglioso elogio alla lentezza :) che poi, pensandoci bene di questi tempi è una splendida forma di resistenza urbana ed umana.

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