Le Marche attraverso gli Occhi di Michael Sommovigo

Michael Sommovigo ci ha regalato un viaggio fotografico nelle Marche grazie ai suoi scatti con la pellicola Color Negative 400 ISO.

Ciao Michael, benvenuto! Potresti fare una tua piccola presentazione ai lettori del nostro Online Magazine?

Mi chiamo Michael, sono nato a La Spezia nel Febbraio del 1990 e da qualche anno mi sono trasferito nelle Marche, dove insegno comunicazione grafica e fotografica. Prima di diventare insegnate, ho passato gran parte della mia vita in giro per l’Italia. Dalle bianche cime del Südtirol, al mare verde smeraldo del Golfo dei Poeti, la mia casa natale. In tutto questo mio vagare, l’unica costante è stata la passione per la fotografia. Oggi queste mia passione l’ho fatta diventare un lavoro.

Dove sono state scattate queste foto e che legame hai con questa terra?

Le foto sono state scattate nelle Marche, nello specifico fra Senigallia, Jesi e Ancona. Il mio legame da questa terra è dato da un doppio filo, sentimentale e lavorativo.

© Michael Sommovigo

Parlaci del tuo background fotografico. Qual è la tua storia? Quando hai iniziato a fotografare?

Ho iniziato a fotografare quando ero veramente piccolo. La fotografia è una passione generazionale nella mia famiglia, mio padre ha iniziato anche lui da giovane a scattare (tra le altre cose la macchina che uso è una delle sue). Rovistando fra le montagne di fotografie in casa, ho ritrovato delle foto scattate da mio nonno paterno quando era ragazzo, durante una tappa del Giro d’Italia, non saprei definire l’anno, dovrebbe essere intorno agli anni 50’. Risalgono al servizio militare che ha svolto a Brunico in Südtirol, c’erano due grandi campioni in quella foto, Gino Bartali e Fausto Coppi.

Ti ricordi quando hai scattato la prima fotografia?

Il primo ricordo che ho di me con una macchina fotografica in mano, risale a oramai circa 25 anni fa, avevo 4-5 anni, ho in mente la prima foto che scattai, che ho ancora in casa.
Era con proprio con la Ashai Pentax MX, ed il soggetto immortalato era il pupazzo di Batman su una panchina verde, mi trovavo in vacanza a Boario Terme. Da quel momento in poi, le usa e getta, erano onnipresenti anche quando non ero in vacanza. Credo che sia sbocciato proprio lì il mio amore per la fotografia.

© Michael Sommovigo

Puoi raccontarci cosa ti ha spinto a riprendere in mano la fotocamera analogica?

Ci fermiamo sempre troppo poco a pensare, oramai scattiamo in digitale in qualsiasi momento, post produciamo in maniera quasi ossessivo compulsiva. Hey, calma! Dov’è finito il piacere di scattare? Siamo vittime del nostro tempo, rendiamo qualsiasi piacere della nostra vita un qualcosa di produttivo a tutti i costi, come se dovessimo creare un qualcosa per qualcuno, dimenticandoci di noi stessi, di cosa ci piace, delle emozioni che proviamo in quel piccolo gesto. Cosa lasciamo dietro di noi? Immaterialità.

Questo ragionamento mi ha fatto riavvicinare alla fotografia analogica, il fermarsi a riflettere, esaltare le imperfezioni che fanno parte del quotidiano, quelle imperfezioni che rendo unico uno scatto, una persona, un oggetto. Anche se scatto sia in digitale che in analogico, la sensazione di avere fra le mani un negativo o una diapositiva che è materialmente li, e non attraverso uno schermo, è tutta un’altra storia.

Hai una macchina fotografica a pellicola preferita?

Le mia macchine preferite sono senza ombra di dubbio la PENTAX MX di mio padre, che nonostante i suoi 45 anni se la cava egregiamente. Ma il vero sogno nel cassetto che ho, che prima o poi spero di realizzare, è possedere una LEICA della serie M.

© Michael Sommovigo

Quale attrezzatura fotografica porti sempre con te nei tuoi viaggi?

Tendenzialmente cerco di viaggiare il più leggero possibile, di solito porto con me lo stretto necessario, ovvero il Pentax smc 50mm f 1.7 e il Tamron da 28mm.
Utilizzo di rado un tele o uno zoom, almeno che non stia cercando un effetto particolare come nel caso delle foto con la Color Negative 400 ISO. Sento la necessità di essere vicino alla scena, di immedesimarmi con i soggetti o l’ambiente che mi circonda. Per citare Robert Capa:

Chi sono gli artisti che segui e da chi-cosa trai ispirazione per le tue foto?

Questa è una bella domanda. Sicuramente, una fonte d'ispirazione è il fotografo spezzino Giordano Benacci, ma non ho un artista preferito, dipende dal momento e dal mio stato d’animo.

© Michael Sommovigo

Per questa serie hai utilizzato le nostre pellicole Color Negative 400 ISO e Earl Grey B&W 100 ISO. Su quale macchina le hai testate? E quali sono le caratteristiche che ti sono piaciute maggiormente?

Per queste fotografie ho utilizzato la Canon AE1 Program, per quanto riguarda la Color Negative 400 ISO, mentre la Earl Grey B&W 100 ISO l'ho scattata sulla Pentax MX. Della prima mi sono piaciuti i colori che ha prodotto, l’ho sovraesposta di mezzo stop, ovvero ho tarato gli ISO della fotocamera a 320, per poi farla sviluppare a 400 ISO.

Stavo cercando un effetto un pò più luminoso, devo dire che sono soddisfatto del risultato finale. Per quanto riguarda la Earl Grey, ho impostato gli ISO della pellicola, non perchè stessi cercando un effetto particolare, ma perchè ho voluto sviluppare da per me il bianco e nero. Diciamo che è stata una pellicola “cavia” per la sviluppo, anche se devo dire di essere soddisfatto del risultato ottenuto.

Hai progetti interessanti in programma?

Ho un paio di progetti ai quali sto lavorando, sono in contatto con delle associazioni culturali per fare delle esposizioni, Covid permettendo. Il primo progetto riguarda le albe nelle Marche, prima della zona rossa stavo girando il territorio fra mare, colline e monti, alla ricerca di spunti. Il secondo invece è una rilettura pittorailista di un movimento artistico che sto studiando e cercando di ricostruirlo in casa, è un progetto un pò ambizioso con poco budget ma ci si prova. Per quest’ultimo progetto pensavo di utilizzare delle pellicole LomoChrome Purple e Lomography Redscale XR 50-200.

© Michael Sommovigo

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Scritto da melissaperitore il 2021-04-23 in #gear #persone

Maggiori informazioni

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