La Versatilità della pellicola LomoChrome Purple attraverso gli Scatti di Moda di Claudio D'Abronzo

Avevamo già conosciuto Claudio, attivo membro della nostra Community, grazie alla Fanzine Sprocket Holes creata insieme ad altri Lomography. In questa intervista ci racconta della sua esperienza con la pellicola LomoChrome Purple, utilizzata per alcuni scatti di moda.

Ciao Claudio, potresti fare una tua breve introduzione per i lettori del nostro Online Magazine che ancora non ti conoscono?

Ciao Lomography! Mi chiamo Claudio D’Abronzo, ho ventisei anni e sono nato a Brindisi, sul tacco d’Italia.

Ho studiato ingegneria ma non ho ancora finito e insieme a mio padre smerciamo birre buone e buoni panini. Ho viaggiato tanto, ma ancora non troppo. Oggi soffro la sedentarietà a cui c’hanno costretto questi ultimi periodi di pandemia...aspetto il giorno in cui ce né dimenticheremo.

Parlaci del tuo background fotografico. Qual è la tua storia? Quando hai iniziato a fotografare?

La mia avventura fotografica nasce tanti anni fa con in mano un vecchio telefonino ad ottiche Leica ed un quasi completo “full manual” che mi ha introdotto al fantastico mondo della fotografia complessa e strutturata. Non più semplici foto di sfuggita, ma una nuova ricerca di punti di vista esclusivi e di piccole grandi finezze.

Tre anni fa volavo a Milano per studiare, a valigia pronta decisi letteralmente di rubare la vecchia Nikon di mio padre mai concessa al figlio sbadato e pasticcione. Un mese dopo il primo rullino sviluppato...l’amore, la voglia, la pazzia. Un carnevale di emozioni.

Mio padre oggi si è ricreduto ed è contento ch’io ancora non abbia perso la sua FM. Io, dal mio canto, ho trovato qualcosa che mi piace davvero fare e, al giorno d’oggi, non è per niente scontato.

In un era innegabilmente digitale, perché scatti su pellicola?

Se avessi avuto per le mani una macchinetta digitale probabilmente non mi sarei avvicinato al mondo della fotografia così com'è analogicamente stato.

La magia dell’ignoto, quando scatti e poi devi aspettare per vedere e sapere cosa hai visto e cosa hai combinato...Ecco, questo ha avuto un ruolo fondamentale nel processo. Il valore temporale e anche economico che ha il rullo in se, lo sviluppo, la stampa e la digitalizzazione, sono stati benzina sul fuoco del mio animo irrequieto e tendenzialmente impaziente. La fotografia quando è analogica, è fotografia sudata.

Un giorno forse mi ricrederò e finirò per comprarmi una bella reflex di quelle che mio padre da piccolo mai ha voluto comprarmi, ma per adesso l’esclusività e la randomica natura dell’analogico vincono sulla praticità e la reattività del sensore.

Cosa ti piace di più delle foto scattate con la pellicola LomoChrome Purple?

Ho montato la LomoChrome Purple che ero un po’ titubante, parecchio affascinato dal suo modo di stravolgere i colori naturali, mi intimoriva la sua palette principalmente virata sul rosa, sul viola o in linea generale su toni canonicamente femminili e delicati. Mi sbagliavo.

Di fatti le foto che ho scattato volevano seguire sì questa palette rosea e delicata ma volevano anche preservare quell’essenza per certi versi cupa e “Diabolika” che il progetto, di per se più ampio, e dal nome appunto "Diabolike", vuol trasmettere al pubblico. Ed è cosi che la LomoChrome Purple è risultata perfetta per l’occasione dimostrandosi altamente versatile e piena di sorprese.

Questo suo modo di stravolgere la realtà per come la vediamo rende ancora più intrigante il momento dello sviluppo e della scoperta...scatti e non sai quali colori avrai con precisione, scatti e poi tutto cambia. È un valore aggiunto importante che porta le pellicole Lomochrome ad un livello d’interesse altissimo. I gusti son sempre gusti e son personali, ma certamente consiglierei questa pellicola a tutti perché è qualcosa di nuovo ed è estremamente duttile visto il suo iso esteso, che permette di avere toni di color shifting vari e personalizzabili. Io l’ho scattata a 400 asa, ma non vedo l’ora di provarla in settings diversi.

Quale fotocamera hai usato per questi scatti?

Per questi scatti e per quelli fino ad oggi, mi sono affidato alla mia sempre fedelissima Nikon FM1. La mia prima macchina fotografica e per ora unico amore.

Mi accompagna ovunque, piccoli e grandi viaggi e con il mio 50 mm montato su, mi fa sentire sempre a casa.

C’è un fotografo che ti piace particolarmente?

Non avendo avuto un rapporto accademico con la fotografia, non c’è un fotografo che preferisco rispetto ad altri. Grazie ai social e ad Instagram seguo più che altro tanti fotografi amatoriali molto bravi che nel loro piccolo sanno inspirarmi e insegnarmi cose nuove.

Questo mio leggero distacco dalla storia fotografica e dai suoi protagonisti mi aiuta per adesso a delineare quello che sarà il mio stile senza cadere in inconsapevoli contaminazioni.

Hai qualche nuovo progetto fotografico per il 2021?

Questi ultimi periodi ci hanno rallentato e quasi bloccato ma le idee ci sono, sono tante e siamo pronti a ripartire. Un pluralia colorato che racchiude le mie mille personalità sì ma anche amici, sorelle e collettivi.

C’è Sprocket Holes, che i lettori di Lomography han conosciuto già grazie ad una bella intervista pubblicata qui qualche tempo fa. Un progetto nato per caso ed in casa, quando in casa eravamo costretti a stare. Un collettivo d’introduzione fotografica nato piccolino e che ora unisce quasi quaranta fotografi sparsi per l’Italia (e anche oltre), che vanta già cinque volumetti e tante idee per il futuro e per rinnovarsi. Sono tra i fondatori e ne vado fiero, sono contento di farne parte. Continuerò a lavorare con loro ed in cantiere ci sono anche un paio di zine, personali e condivise con un paio di amici davvero bravi.

C’è Sabrina, mia amica da quando eravamo piccini e oggi promettente fashion designer, Binina. La coloratissima mente che c’è dietro agli abiti fantastici che mi piace fotografare e che la nostra splendida Larisa ha indossato con incredibile immedesimazione ed empatia in queste foto per il suo progetto ‘Diabolike’. Lavorare con lei e seguirla nel suo percorso è il mio prosit più grande perché ci guardiamo intorno con gli stessi occhi e dove non arriva la mia scintilla arriva la sua. Perché è un modo per avvicinarsi al grande universo editoriale e pubblicitario della moda. Perché il mondo degli shooting editoriali è innegabilmente digitale e quando possiamo, noi vorremmo non esserlo. Perché mi piace valorizzare ciò che è già splendido in partenza.

Qual è il tuo scatto a cui sei più legato? Puoi raccontarci la storia che c’è dietro?

Ecco la domanda difficile, difficilissima. Ho scattato tante foto per me significative e sceglierne una in particolare mi è impossibile. Certi detti antichi narrano: la foto mia più bella è quella che ancora non ho scattato. E così è troppo facile io lo so, ma ci sono vocine lontane in me che però son d’accordo.

Amo le foto intime, amo tutte le foto scattate alle mie persone e nei nostri momenti, quelli importanti e quelli d’ogni giorno.

Sceglierne una quindi? non ci son riuscito. Come ho deciso di giocarmela? Banalmente con un selfie, che chi scatta in foto non esce mai, no? E poi era un ilford hp5+1, io ero a casa a Milano e Milano un po’ mi manca, scattavo da pochissimo e mai, dico mai, sono stato un tipo da selfie.

Ecco, non sapendo quale fotografia scegliere tra le mie preferite...oggi scelgo tutto quello che c’è dietro. :)

Ci vediamo dall’altra parte. ❤️

Segui Claudio sul suo profilo Instagram. Abito disegnato da Sabrina Bonatesta e indossato da Larisa.

Scritto da melissaperitore il 2021-05-21 in #gear #persone #lomochrome-purple