I Video Surreali di Natacha Thomas con le Lenti Artistiche Daguerreotype Achromat e Petzval

Misurare e sperimentare il modo in cui la luce si muove attraverso le sue lenti è l'approccio della videografa e regista francese Natacha Thomas quando crea il suo sognante mondo cinematografico. Fortemente influenzata dai movimenti dinamici di David Lynch, Natacha lavora spesso con le sue Daguerreotype Achromat Art Lens e Petzval 80.5 MKII Art Lens per realizzare il suo stile surreale. L'abbiamo intervistata per saperne di più sul suo lavoro, sul suo stile cinematografico e sulla sua esperienza con le nostre lenti.

Credits: natachathomas

Ciao Natacha, come va il tuo lavoro da fotografa?

Prima di tutto, grazie per l'invito, Lomography! Non mi considero una "vera" fotografa. Sono soprattutto una regista che sta scoprendo sempre più la fotografia come nuovo strumento creativo per raccontare una storia. Quindi sarebbe un po' presuntuoso per me credere di essere una fotografa. Sono circondata da amici fotografi più talentuosi di me e sono davvero felice di avere l'opportunità di esplorare questo mezzo.

Sono una "fotografa novella" che si sta divertendo molto a scoprire la fotografia su pellicola, quindi si può dire che le cose stanno andando abbastanza bene ;)

Per favore condividi con noi come ti sei avvicinata alla fotografia e al cinema.

David Lynch mi ha fatto avvicinare alla fotografia e al cinema. È stata una cosa naturale. Per entrare in qualsiasi processo artistico dobbiamo accettare il fatto che non possiamo conoscerne in anticipo il risultato, né il viaggio che vivremo per riuscire in questi progetti. Iniziamo le nostre ricerche artistiche quando sentiamo che è il momento giusto per farlo a mio avviso.

Credits: natachathomas

Per il mio primo video Red Tale - è stato davvero un modo per mettermi alla prova, per testare il mio desiderio, per presentare il mio modo di vedere le cose, il mio modo di raccontarle, poiché ogni film mette in gioco tutto questo. Ogni progetto mi richiede di innamorarmi di un'idea e di sapere se ho davvero bisogno di girarla, di condividerla o semplicemente di passare al successivo. Il cinema è un'arte fatta di ossessioni che "uccidiamo" nel momento in cui la si condivide. Sono inoltre davvero fortunata ad avere un team favoloso che di progetto in progetto condivide con me questo viaggio.

Un po' diverso per la fotografia, che per molto tempo mi è sembrata un'arte più "solitaria e tecnica". Poi però, c'è stato il COVID, durante il quale ho condiviso mesi di confinamento con il mio ex fidanzato che era un reporter e fotografo. Potevo usare la sua macchina fotografica e i suoi obiettivi senza alcuna pressione esterna durante tutto quel tempo libero. Questo periodo strano mi ha permesso di scoprire quanto ci si possa divertire, come si possa analizzare la scena prima di scattare, come si possa cogliere la sensazione di un momento. La fotografia ha questo speciale lato intimo.

Credits: natachathomas

Tra fotografia e video, in quale ti identifichi di più?

Il video mi sembra più facile, almeno per le storie che voglio raccontare e come le voglio raccontare. Per me è importante far sentire al pubblico la storia, immergerlo nella musica, nel ritmo, nel movimento. Ho bisogno di tutti questi elementi e di molti altri ancora. Inoltre il filmmaking è un'arte collettiva, quindi quando sei circondato da un ottimo team, è tutto più rilassante.

Quindi sì, sono più a mio agio nella creazione di video anche se trovo sempre più modi soddisfacenti di usare la fotografia per raccontare una storia. Penso davvero che questi due mezzi siano complementari e si arricchiscano a vicenda. Un film può darmi una nuova idea per un progetto fotografico e viceversa.

In merito al cinema, puoi condividere con noi registi o film che ti hanno ispirato di recente?

Amo la poesia mistica di un Darren Aronofsky o di David Lowery, la maestria fredda e tecnica di un Nicolas Winding Refn ma, alla fine, torno sempre ai maestri: Dario Argento, Mario Bava e i loro colori sensuali degli incubi, David Lynch e la sua narrazione libera (nel cinema ma anche nella fotografia e nella pittura), Henri-Georges Clouzot, Bill Viola per il lato sperimentale e il suo modo sensibile di raccontare una storia.

Credits: natachathomas

Hai usato gli obiettivi Daguerreotype e Petzval Art Lenses per girare alcuni video - di che video si tratta e come mai hai scelto questi due obiettivi per questi progetti?

Per The Late Marilyn, abbiamo usato il Daguerreotype Achromat Art Lens: la scelta è stata principalmente motivata dalla morbidezza eterea che l'obiettivo dà all'immagine, le luci vellutate intorno al soggetto, come un'aura. Un obiettivo d'oro per una ragazza d'oro.

The Late Marilyn di Natacha Thomas

Per Stendhal Syndrome, ho scelto la Petzval Art Lens per i suoi effetti vorticosi, che richiamano anche il soggetto di questo cortometraggio: "innamorarsi, essere inghiottiti da un film". Il Petzval permette di concentrare tutta l'attenzione sul soggetto al centro, l'unico elemento "a fuoco" nell'immagine. Il mondo potrebbe anche crollare intorno a loro, ma lo spettatore rimane ancorato alla passione che emerge sui loro volti.

Per ogni video, ogni lente è scelta al fine di rafforzare la storia. Le lenti sono l'estensione degli occhi che le utilizzano. Un'estensione della visione che abbiamo della storia che vogliamo raccontare, la storia che vogliamo trasmettere allo spettatore.

Stendhal Syndrome di Natacha Thomas

Per la fotografia in genere quando utilizzi queste due lenti?

Finora ho avuto l'opportunità di lavorare più con il Daguerreotype che con il Petzval. Il Daguerreotype è il mio primo obiettivo artistico. Ha questa peculiarità, ovvero la morbidezza che è particolarmente adatta alla natura durante l'estate. Per esempio, una serie di fiori di campo nel sud della Francia mi ha permesso di testare diversi filtri colorati per giocare con questa lente nelle creazioni in bianco e nero. Ora non vedo l'ora di tuffarmi nell'uso del Petzval nella creazione di ritratti.

Questi obiettivi artistici richiedono una maggiore attenzione per quanto riguarda le loro regolazioni. Come per la pellicola rispetto al digitale, dobbiamo pensare ad ogni immagine prima di scattarla, non "scattiamo tanto per scattare finendo per cancellare 20 foto alla fine". Ho l'impressione che questo modo di affrontare la fotografia dia un'importanza cerimoniale e maggiore ad ogni scatto. Ed è questo che mi soddisfa di più nella fotografia.

Puoi condividere con noi alcuni consigli sull'uso di queste lenti artistiche per creare video?

Scegliere di usare le Art Lenses per creare video significa scegliere di avere un'immagine distintiva fin dalle riprese, quindi prima di tutto bisogna essere sicuri di ciò che si vuole, e allo stesso tempo bisogna accettare che questa immagine sarà meno controllabile rispetto a quando usi obiettivi ultramoderni.

Parte del gioco sta nell'ambivalenza degli strumenti. Per usare questi obiettivi, devi voler anche provare idee a volte non convenzionali. Come per ogni "strumento", il miglior consiglio è: usarli spesso, in molte e varie condizioni, imparare con la pratica i vantaggi e i vincoli e saperli integrare per arricchire il proprio lavoro o per scoprire nuovi terreni di gioco.

Credits: natachathomas

Da dove trai ispirazione?

L'ispirazione è ovunque...dipende dal luogo in cui la si vuole (o la si può) trovare. Un paesaggio, un suono, un colore, un odore, tutto può improvvisamente ispirare un'idea. Il trucco è sapere quale idea sceglieremo e continuare a scavare fino a che lasceremo che questa idea prenda posto nel nostro cervello. Rimani in controllo pur essendo aperto all'inaspettato.

Ma credo che personalmente si possa dire che è la letteratura a ispirarmi di più. Senza volerlo veramente, tutti i miei film sono basati su scritture: ad esempio, per Red Tale e Blossom, mi sono ispirata ad una citazione detta in una causa per Alchemia, citazioni a doppio senso per The Late Marilyn! ed il concetto per Stendhal Syndrome.

Che sia attraverso la lettura, i viaggi, altri film, gli incontri, la vita -- l'importante è nutrire, arricchire e scavare sempre più a fondo nei soggetti che tratteremo.

Che cosa c'è in programma per Natacha Thomas?

Al momento sto lavorando ad un lungometraggio e, parallelamente, continuo le esplorazioni. In merito alla fotografia, sto lavorando ad un progetto di ritratti in 36 pose (dove inoltre userò alcune pellicole Lomography specialmente quelle in Bianco e Nero e le LomoChrome Purple e Metropolis). In merito ai video invece, sto lavorando su un cortometraggio dove Lovecraft incontra Virginia Woolf. Spero di mostrarveli la prossima volta! ;)

Credits: natachathomas

Per vedere altri lavori di Natacha visita il suo sito, il suo canale Vimeo ed il suo profilo Instagram.

Scritto da cielsan il 2021-10-25 in #gear #persone #videos

Daguerreotype Achromat 2.9/64 Art Lens

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