Carla Andrade: Esplorazione della Natura su Pellicole LomoChrome Purple e Metropolis

La natura ed i viaggi hanno un forte impatto sui lavori della fotografa spagnola Carla Andrade. Con l'intenti di spingere le possibilità cromatiche delle pellicole LomoChrome Purple e Metropolis, Carla ha scelto di fotografare spazi vasti e naturali. In questa intervista condivide i suoi risultati e ci svela il significato che ha per lei la fotografia analogica.

© Carla Andrade - LomoChrome Metropolis 35 mm

Ciao Carla, potresti fare una breve presentazione ai lettori del nostro Online Magazine?

Sono un'artista visiva e lavoro principalmente con la fotografia, i video e l'installazione. Attualmente vivo a Londra, ma mi sposto molto spesso. Vengo da Vigo, una bellissima città di mare nel sud della Galizia (Spagna) molto vicina al confine portoghese, nonchè luogo dove torno costantemente.

© Carla Andrade - LomoChrome Purple 120

Parlaci del tuo background fotografico. Qual è la tua storia? Quando hai iniziato a fotografare?

Sono sempre stata ossessionata dagli album di famiglia che in passato sfogliavo ripetutamente. Nonostante sia la più giovane di quattro fratelli, sono praticamente cresciuta come se fossi stata figlia unica a causa della differenza d'età che ci separa. Pertanto, quelle immagini delle esperienze di quella (la mia) famiglia mi sono servite in qualche modo come strumenti per costruire la mia identità nonostante non abbia vissuto in prima persona quegli avvenimenti catturati su pellicola. È proprio da lì che nasce questo bisogno di catturare la realtà e intrappolarla per sempre attraverso la fotografia. Tuttavia, ho iniziato a scattare relativamente tardi, quando avevo 24 anni e mio padre mi diede una sua vecchia macchina fotografica istantanea come regalo di Natale.

Queste meravigliose foto sono state scattate con le pellicole LomoChrome Metropolis 35 mm e Purple 120: quali sono le caratteristiche che ti hanno colpito di più?

Mi è piaciuto come, sia la pellicola LomoChrome Metropolis che la Purple, cambino le regole del gioco. Sono governate da parametri diversi da quelli abituali, ed aprono così nuove possibilità creative.

© Carla Andrade - LomoChrome Purple 120

Quale macchina fotografica hai usato per queste foto?

Una Pentax K1000 35mm e una Mamiya 7 120.

Il tipo di emulsioni di queste pellicole hanno influenzato la scelta dei luoghi da fotografare?

Volevo sperimentare in luoghi naturali e aperti. Soprattutto con la LomoChrome Metropolis essendo principalmente una pellicola urbana. Ma per spingere le loro possibilità cromatiche, ho scelto spazi naturali con forti verdi, blu e gialli nel tentativo di riformulare la rappresentazione del paesaggio, trasformandolo in una presenza misteriosa, ultraterrena e in qualche modo inafferrabile.

© Carla Andrade - LomoChrome Metropolis 35 mm

La natura è presente molto spesso nelle tue opere: qual è il tuo rapporto con essa?

Sicuramente ciò che principalmente richiama la mia attenzione sono gli spazi, soprattutto quelli naturali: é come se ogni momento catturato in quei luoghi fosse potentemente unico e irripetibile. Tutto ciò è accompagnato da un sentimento di fascino e ammirazione seguito da un sentimento di privilegio, dovuto al suo carattere irraggiungibile e alla sua bellezza, che mi invita a renderla eterna per poterla, forse, condividere o non dimenticarla mai. Si tratta di incanalare quell'infinito in maniera plastica, nonostante l'impossibilità implicita di questo atto e, quindi, il fallimento che comporta.

Inoltre, la fotografia analogica condivide con la natura selvaggia quel carattere incontrollabile che resiste a qualsiasi tentativo di predeterminazione. L'uso dell'analogico, come la contemplazione della natura, ci costringe ad essere attenti a ciò che accadrà invece di anticipare gli eventi, e per questo lascia spazio all'imprevedibile. Allo stesso modo, si tratta di accettare gli errori, o ciò che non è perfetto secondo le nostre intenzioni, come gemme estetiche, piene di valore e significato che non solo rappresentano la fedeltà della realtà ma richiamano anche l'idea di accettarla così com'è, senza manipolarla a nostro piacimento.

© Carla Andrade - LomoChrome Metropolis 35 mm

Da chi o cosa trai ispirazione per i tuoi lavori?

In primo luogo, essere nata di fronte all'Oceano Atlantico ha determinato la mia attrazione nei confronti della natura selvaggia e della sua fenomenologia. Questa attrazione per l'ignoto e l'irraggiungibile attraverso le capacità cognitive mi ha portato a fare uso di media che utilizzano lenti per andare oltre la realtà attraverso l'uso di quella stessa realtà.

In secondo luogo, il viaggio è una costante della mia vita e, pertanto, è presente nel mio lavoro. L'idea di viaggio mi appare davanti come una forma di conoscenza: é un modo di apertura e di espansione mentale. Inoltre, è una rottura con l'illusione della fusione, del controllo e della sensazione di onnipotenza di ciò che è conosciuto e familiare. Ci porta a incorporare cognitivamente il mondo, che in qualche modo ci offre un nuovo tipo di sicurezza. Viaggiare conferma l'esistenza di molteplici possibilità, visioni e modi di essere, stimolando l'accettazione e uno sguardo integratore e cumulativo.

Infine, ciò che ispira il mio lavoro è il semplice fatto di esistere. Riconoscere la vita con la sua incertezza, molteplicità e indeterminatezza in opposizione all'universalizzazione e al discorso della totalità.

Sei un artista molto prolifica e hai partecipato a diverse mostre collettive e personali: puoi dirci di più sulle tue opere?

Tutte le idee menzionate sopra sono tradotte in progetti fotografici e video esposti in mostre all'interno di alcuni centri d'arte contemporanea. Tuttavia, il mio lavoro ha una parte teorica e riflessiva che è invisibile ma è la vera cornice di tutta la mia pratica. Il lavoro concettuale e di ricerca che c'è dietro è cruciale. È una ricerca continua che si evolve in ogni nuovo progetto. Tutti i miei lavori sono strettamente correlati. Partono tutti dalla stessa ricerca che probabilmente non ha fine o risposte finali.

© Carla Andrade - LomoChrome Metropolis 35 mm

Hai in programma qualche progetto o collaborazione interessante che vorresti condividere con noi?

Attualmente sto lavorando ad un nuovo progetto cinematografico. Si tratta di un diario di un viaggio-naufragio in Nepal e in Cile. Riflette sulle crepe di un sistema la cui efficacia dimentica che l'organico è soggetto a uno stato di incertezza non programmabile.


Guarda tutti i lavori di Carla sul suo profilo Instagram e sul suo sito.

Scritto da melissaperitore il 2022-02-28 in #gear

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