Lomography Incontra Stefano Cicatiello

Guardando queste fotografie scattate su pellicola Color Negative 800 da Stefano Cicatiello é impossibile non farsi trasportare immediatamente nelle scene del film In the Mood For Love, capolavoro del regista Wong Kar-wai. In questa intervista, Stefano ci parla dell'influenza del cinema sulla sua fotografia e molto altro ancora.

Ciao Stefano, benvenuto! Potresti fare una tua introduzione per i lettori del nostro Online Magazine?

Ciao e grazie per lo spazio! Mi chiamo Stefano Cicatiello, ho 36 anni e sono nato e cresciuto a Borgomanero in provincia di Novara. Da 3 anni mi sono trasferito a Bangkok in Thailandia. Qui lavoro come Cloud Engineer per una startup. I viaggi e la fotografia sono le mie più grandi passioni.

Parlaci un po’ del tuo background. Quando è iniziato il tuo viaggio fotografico?

La mia passione per la fotografia è nata piuttosto tardi. Alcuni anni fa ho iniziato a viaggiare per il sud-est asiatico portandomi dietro una fotocamera digitale. Per lo piú erano scatti da viaggio e street.

Nel 2020 a causa del Covid non era possibile viaggiare, e percorrere le stesse strade non mi dava piú gli stimoli per uscire con la fotocamera. Cosi ho provato a contattare qualche modella del posto per fare qualche fotoritratto e mi é subito tornata la voglia di scattare e di migliorare. Quello che amo piu dei ritratti è il poter esprimere la mia creatività, potendo dirigere e avendo il controllo su tutto. Dai colori, la luce, lo stile.

In un’epoca innegabilmente digitale, perché scatti in analogico?

L’anno scorso per curiosità ho deciso di provare una macchina analogica e da lí e cambiato il mio modo di vivere la fotografia. Con la digitale un po’ per pigrizia e un po’ per inesperienza scattavo quasi sempre in Auto mode. Quando ho provato una Minolta X-700 invece ho dovuto imparare a mettere a fuoco in manuale, a capire meglio gli ISO, l’esposizione, a dosare i miei scatti perchè non erano più illimitati.

L’analogico mi permette di rallentare, riflettere, pensare maggiormente alla composizione e al risultato che voglio ottenere. Inoltre avendo un lavoro da informatico non voglio passare anche il mio tempo libero davanti ad uno schermo a ritoccare le immagini. Con la pellicola devi decidere e visualizzare prima di scattare, non dopo quando sei al computer.

Abbiamo anche notato che scatti spesso in medio formato: cosa ti piace di questo formato?

La qualitá dei dettagli senza dubbio. Da quando ho visto per la prima volta i risultati mi sono innamorato di questo formato. Penso sia l’ideale per i fotoritratti e cerco di scattare in medio formato il piú possibile.

In base a cosa decidi se scattare in 35 mm o 120?

Se devo scattare all’aperto spesso porto una 35mm che è molto più leggera e trasportabile. Bangkok è molto calda e umida, e portarmi dietro una macchina a medio formato da quasi 2 kg a volte non è proprio l’ideale.

Inoltre con la 35mm ho più scatti a disposizione con un solo rullino dandomi modo di sperimentare un po’ di più. Se sono in uno studio invece preferisco sempre il medio formato che mi da maggiore qualitá delle immagini.

Hai una macchina fotografica a pellicola preferita?

La mia Zenza Bronica ETRS. Mi piace avere una macchina completamente manuale senza elettronica. Ha come aspetto 645 che ho imparato ad apprezzare ed ho a disposizione 15 scatti per rullino che è una buona via di mezzo. La modularità inoltre mi permette di cambiare il retro anche se non ho ancora finito il rullino, il che é spesso utile.

Da chi-cosa trai ispirazione per i tuoi scatti?

La mia maggiore ispirazione é il cinema. I miei registi preferiti sono Nicolas Winding Refn, Wong Kar-wai, Denis Villeneuve. Molti dei loro capolavori come Drive, Only God Forgives, In The Mood For Love, Blade Runner 2049, li riguardo più e più volte per capire come scelgono i colori per raccontare storie, l’utilizzo della luce, la composizione delle scene. Mi piace anche trarre ispirazione da quadri del Rinascimento anche se non sono un esperto d’arte. Tra i fotografi contemporanei invece seguo Polina Washington, Sebastien Zanella, Zhong Lin.

Usi molto spesso le nostre pellicole Color Negative: qual è la tua pellicola Lomo preferita e per quali ragioni?

Difficile sceglierne una. Mi piacciono tutte le Color Negative 100-400-800 per le tonalitá calde, rendendo benissimo con i ritratti e con la mia idea di fotografia. Uso solitamente la Color Negative 100 all’aperto, la 400 all’interno con luce naturale e la 800 con luce artificiale o di notte. Inoltre la qualitá prezzo é davvero ottima.

Spingi/Tiri spesso le nostre pellicole, può dirci di più su questa scelta tecnica?

Lo faccio principalmente per necessitá. Non amo usare il treppiedi e spesso di notte o con luci artificiali ho bisogno di maggiore velocitá. Con la Color Negative 800 spingo solitamente di 2 stop in questi casi, il che mi restituisce anche piú grana che mi piace molto. Mi capita anche di tirare di 1 stop la Color Negative 400 per avere minore contrasto e saturazione.

Hai qualche progetto o collaborazione interessante in programma?

Quest’anno vorrei lavorare con soggetti diversi, non solo modelle. Ho in mente un progetto che riguarda Bangkok vista da uno straniero. In questi 3 anni ho imparato a conoscerla più approfonditamente ed è una cittá veramente interessante con mille contraddizioni. Sto inoltre esplorando il mondo degli NFT. Credo sia una buona opportunitá per artisti e fotografi. Il mio obiettivo é sempre quello di imparare, migliorare e divertirmi con la pellicola.

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Modelli: Meen e Lottae.

Scritto da melissaperitore il 2022-03-23 in #gear