In Giro per il Mondo in Analogico: Road trip alla Scoperta della Norvegia più Remota
2 Share TweetIn questa edizione de In Giro per il Mondo in Analogico, Noemi Barracchia aka @35_emme insieme al suo fidanzato @slowmanu, ci mostra cos'ha reso indimenticabile il suo ultimo viaggio, attraverso le sue parole e le sue fotografie su pellicole Color Negative 400 e LomoChrome Purple.
L'estate prende il sopravvento e quale paese visitare quando fa troppo caldo e hai voglia di goderti l'estate con un po' di privacy? SCANDINAVIA, definitely! E quale migliore camera se non una analogica per documentare il nostro road trip? Scattando da sempre in analogico, ho deciso di documentare i nostri primi momenti del road trip in pellicola.
La mia passione per tutto ciò che é vintage/second hand nasce anni fa quando a casa mia trovai nel "mobile dei ricordi" dei vecchi rullini scaduti degli anni '90 e una vecchia Olympus, che probabilmente usavano i nostri genitori per scattarci le foto. E così, da avere una singola macchinetta automatica analogica, mi ritrovo ad avere oggi una decina di fotocamere, ognuna con la sua peculiarità.
L'emozione di scattare in analogico, l'attesa dello sviluppo, i colori imprevedibili dei rullini sono solo alcuni dei motivi per cui ho scelto un reportage tutto analogico, e sicuramente motivano anche la scelta della nostra casa su ruote: Mercedes 207D, del 1984.
Dopo ben tre mesi passati a rinnovare il nostro vecchio van Mercedes 207D, abbiamo deciso di partire nei paesi del nord Europa alla scoperta della Scandinavia, perfetta per godersi le lunge giornate estive e fare smart working in posti crazy! Punto di partenza: Francia.
Passati migliaia di km, paesi e traghetti, siamo finalmente arrivati alla nostra prima missione: la Norvegia, dove abbiamo passato quasi l'intero mese di agosto. Premessa: sicuramente la Norvegia non é il paese più economico da visitare soprattutto in van (benzina 2.5€ al litro), ma vi assicuro che ogni singolo km attraversato vi regalerà una vista sensazionale, da cartolina.
Dormire a 1500m a picco sul fiordo
Raggiungere gli spot dove passare la notte é stata anche questa un'avventura: le strade si insinuano tra le rocce regalandoti scorci sui fiordi WOW, le caprette attraversano la strada silenziose ma confident, le mucche a volte ti bloccano letteralmente la strada come se non ti volessero lasciar passare, gli sguardi increduli della gente che ammira la forza di Slow Manu per essere arrivato cosi in cima alla montagna! ( in effetti é davvero ammirevole, non dimentichiamo che é dell'84).
Le caprette sono state per noi fantastici 'neighbours' in diverse occasioni, anche in riva al mare. Le abbiamo osservate mangiare, rilassarsi, giocare e tornare anche in gregge verso la loro casetta.
Dopo aver visitato qualche paesino tipico, ci siamo addentrati piu verso il nord per iniziare le nostre avventure.
2 giorni di escursione in kayak lungo il Lysefjord (42 km)
Lasciato il van in un porticciolo, abbiamo preparato tutto il necessario per partire due giorni all'avventura. Punto di partenza: Forsand.
What you need (oltre a un buon kayak ovviamente :))
- Borsa impermeabile/ Dry Bag
- Tenda per 2 persone
- Materassino gonfiabile
- Sacco a pelo
- Bombola gas con valvola
- Trekking bag 40L
- Sacca acqua 3L
Dopo aver remato per l'intera mattinata avventurandoci in diverse calette, ci siamo tuffati nel fiordo e abbiamo legato il kayak ad un molo da dove iniziava un percorso di trekking, lungo 5km, a picco sul fiordo. Arrivati quasi in cima alla falesia, abbiamo trovato un piccolo spot all'ombra degli alberi dove ci siamo fermati per pranzare con vista mozzafiato sul fiordo. Lungo il cammino non poteva mancare chiaramente la scoperta di una cascata stupenda, Fantahala, dove ovviamente abbiamo approfittato per prendere una bellissima doccia rigenerante.
Ripreso il kayak, l'obiettivo era trovare uno spot dove campeggiare per una notte. Dopo qualche km, abbiamo trovato una scogliera abbastanza piatta dove poter posizionare la tenda e passare la notte in riva al fiordo, in compagnia del fuoco che ci ha riscaldati durante la cena (e post). Sveglia a due metri dal fiordo, caffè e si riparte all’avventura! Passato lo storico punto di Preikestolen, che noi abbiamo visto dal kayak, ci siamo fermati in una caletta per pranzo, e Adrien ha approfittato per pescare un po'.
Dopo due giorni intensi e meravigliosi alla scoperta del Lysefjord, siamo tornati nel nostro van per qualche altra notte prima di iniziare un’altra fantastica avventura!
Da rifugio a rifugio nella magica foresta norvegese
In Norvegia, ci sono diverse associazioni no profit che mettono a disposizione ‘rifugi’, hytta in norvegese, dove passare una notte (tendenzialmente) dopo una lunga giornata di hiking. Sull’app UT.no potete trovare la mappa di tutti i rifugi disponibili, molti sono free e sono casette meravigliose in legno sul fiume o in cima alla montagna costruite centinaia di anni fa da volontari. Chiaramente, non si può avere la certezza di non trovare nessuno, per questo è meglio pianificare il tutto in anticipo per avere un itinerario più diversificato. Dopo aver fatto hiking per una decina di km nelle foreste norvegesi e raccolto alcune prelibatezze locali, siamo finalmente arrivati a destinazione.
Krokholbua, una hytta nella foresta a due passi dal fiume
Sistemate le nostre cose, siamo andati a pescare un po' in riva al fiume esplorando l’area e per cena ci siamo riscaldati con una buonissima raclette davanti al fuoco. L’indomani mattina, siamo partiti all’esplorazione di un’altra hytta, questa volta in cima alla montagna con una vista mozzafiato. Camminando nella foresta abbiamo scoperto un altro rifugio dove abbiamo deciso di pernottare.
Bekkedalskoia, una hytta immersa nella foresta
Ho deciso di scattare con i rullini Lomo Purple per rendere l’atmosfera di questa esperienza alla scoperta dei rifugi ancora più magica. Prima cosa da fare quando entri in una hytta: leggere il ‘Libro d’Oro’, dove tutti gli ospiti negli anni hanno lasciato una recensione sul loro pernottamento e leggere commenti degli anni ’90 è stato semplicemente magico.
Dopodichè, esploriamo sempre l’area in cui siamo: abbiamo trovato una sorgente a pochi metri dal rifugio e raccolto altri mirtilli per la colazione.
Rituale serale: thè e fuoco per la buonanotte!
Brannvakthytta, una hytta piena di storia! La cabina è stata costruita nel 1904 dal comune di Rendal e per molti anni è stata utilizzata come cabina dei vigili del fuoco. Collegata con una linea telefonica al villaggio, consentiva rapide segnalazioni in caso di incendi boschivi.
Siamo arrivati in cima alla montagna e ci siamo fermati qui per fare una sosta thè e mangiare qualcosa prima di tornare alla nostra vanlife. Come d’abitudine abbiamo letto il libro d’oro, e soddisfatti di questo weekend pieno di emozioni, abbiamo ripreso il cammino di ritorno.
Spero che questa esperienza vi abbia fatto venir voglia di andare in Norvegia e scoprire questi posti magici. Finita questa avventura siamo tornati al nostro rifugio su ruote, stanchi ma felici, e abbiamo visto il tramonto dall’amaca accompagnato da un ottimo drink preparato da Adrien.
In attesa dei suoi prossimi diari di viaggio analogici attraverso l'Italia e nel mondo, segui Noemi sul suo profilo Instagram.
Scritto da melissaperitore il 2022-11-09 in #gear #luoghi #pellicole-lomography #norvegia #fotografiadiviaggio
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