Recensione: All The Beauty And The Bloodshed

Sin dagli anni '80 la celebre artista Nan Golding ci mostra come la sua vita, l'arte e l'attivismo siano interconnessi, e visceralmente in simbiosi. Il documentario All the Beauty and the Bloodshed della regista Laura Poitras segue per due anni il gruppo di attivisti, P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), fondato da Nan Goldin, durante le loro riunioni ed azioni di protesta che si svolgono in istituti d'arte di tutto il mondo. Luoghi, questi ultimi, dove la famiglia Sackler, avida collezionista d'arte, donò artefici e manufatti, che gli valsero, alee, cortili e gallerie con i loro nomi.

Ma questa famiglia è anche proprietaria della Purdue Pharma, azienda farmaceutica che produce l'Oxycontin, un oppioide che crea immediata dipendenza. Negli Stati Uniti, quasi tutti i 50 Stati hanno intentato cause contro Purdue e i membri della famiglia Sackler per il loro presunto ruolo nella crisi degli oppioidi, in cui quasi mezzo milione di persone sono morte per overdose, compresi quelli prescritti e quelli illeciti.

Ho fondato un gruppo, P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), perché si assumessero le loro responsabilità. Nan Goldin

Per chi conosce la fotografia di Nan Goldin, sa che si tratta di un'artista che ha completamente rivoluzionato il concetto di fotografia intima. Per prima ha introdotto l'idea di ritrarre la propria vita così com'è, e di presentarla a tutti gli effetti come arte degna dei muri dei musei. Per quanto riguarda questo film, non fa eccezione ed è anzi, molto di più.

© Viennale

Guardando il documentario, ci rendiamo conto di quale raro dono sia, poter prendere parte, seppure in forma di meri spettatori, ad alcune delle parti più profonde della vita di Nan Goldin. C'è significato e bellezza nella vita di ognuno, anche nei momenti più bui, e lei è lì per mostrarci proprio questo.

Narrandoci la sua storia in prima persona, ci apre le porte sui suoi trascorsi. Tra immagini personali inedite, slide dei suoi lavori, intervallate dalle riprese delle proteste; ascoltiamo aneddoti e racconti estremamente personali, della vita di Nan Goldin, rivivendo con lei il suo percorso, permettendoci così di comprendere le sue esperienze, e la necessità di de-stigmatizzare la tossicodipendenza.

Lo spettatore ha la rara opportunità di apprezzare alcuni dei lavori più significativi di Goldin. Il più famoso The Ballad of Sexual Dependency (La ballata della dipendenza sessuale), dove durante il documentario è mostrato nella sua forma originale: sotto forma di proiezione di diapositive; come fu d'altronde anche per primissime volte nei bar clandestini di New York. Nel documentario sono presentati anche The Other Side, Sisters, Saints and Sibyls e Memory Lost.

Il filo conduttore di ogni racconto è il suo vissuto, dalla sua infanzia passata con una famiglia americana di periferia, il trauma del suicidio della sorella, a cui seguono gli anni trascorsi tra la lotta contro l'abuso di sostanze e gli amanti violenti, proseguendo nella dolorosa strage compiuta dal virus dell'AIDS che ha decimato la sua famiglia scelta.

Questo documentario incapsula la vita e l'arte di Nan Goldin, dalla quale abbiamo un assaggio di ciò che significhi vivere l'attivismo allo stato puro: semplicemente scegliendo di vivere liberamente, esprimendosi senza paura della censura o del bigottismo, e affrontando qualsiasi ostacolo a testa alta.

È così ha fatto anche questa volta, con grande coraggio usa il suo lavoro come leva: me o loro. Mettendo in prima linea la sua carriera perché, come dice lei, è una questione personale con la famiglia Sackler. Inscenando proteste davanti a quegli stessi musei che portavano il nome dei Sackler sulle porta e le opere di Goldin sul muro esigendo che Il MET, la National Portrait Gallery, la Tate Modern e il Guggenheim, smettessero di prendere donazioni togliessero il nome dei Sackler dalle gallerie. David contro Golia.

È impossibile lasciare la proiezione e non avere le budella completamente sottosopra, per l'intensità e la bellezza toccante che stiamo vivendo. In qualche modo, tutti noi possiamo immedesimarci in ciò che vediamo: un'ode alla forza, all'arte e a vivere la vita fino in fondo.


All The Beauty And The Bloodshed sarà nei teatri dal 23 Novembre 2022.

Scritto da eparrino il 2022-11-15 in #cultura #videos #nan-goldin #documentario #slide-show #all-the-beauty-and-the-bloodshed

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