Femminilità su Pellicola: Fotografie di Ariana Genilla con la Diana Mini
1 2 Share TweetAriana Genilla è una fotografa di Las Vegas che scatta da quando aveva 15 anni. Durante il lockdown ha ristabilito il suo amore per la fotografia e da allora lo ha trasformato nel suo lavoro. Di recente ha provato per la prima volta la nostra Diana Mini & Flash e in questa intervista ci mostra tutti i risultati.
Ciao Ariana, benvenuta sul nostro Online Magazine! Puoi parlarci un po' di te e del tuo lavoro?
Ciao, grazie mille per avermi invitata! Sono una fotografa freelance di Las Vegas e mi occupo principalmente di moda e ritratti creativi, ma ho anche un portfolio eclettico che include fotografia di matrimoni, e-commerce e food. Adoro la sfida che si presenta nella realizzazione di ogni foto, quindi apprezzo il fatto di essere una fotografa versatile e di non essermi soffermata su un solo genere fotografico. Oltre a lavorare come freelance, sono anche cofondatrice e direttrice creativa di The Golden Collective, un'agenzia di marketing digitale, quindi ho l'opportunità di lavorare con molti marchi famosi qui in città.
Come è nato il tuo interesse per la fotografia?
È stato un percorso abbastanza lungo. L'ho sempre amata, ma non l'ho mai presa sul serio finché non ho trovato la fiducia in me stessa. Avevo 15 anni quando ho ricevuto la mia prima macchina fotografica e ho iniziato come molti altri fotografando bei fiori e architettura. Nel corso degli anni, portavo sempre con me una macchina fotografica semplicemente per divertimento e per fotografare la mia famiglia. Con l'arrivo del Covid, la nostra vita è stata stravolta completamente e mi sonor resa conto che la fotografia era l'unica cosa che desideravo fare. Con l'incoraggiamento di mio marito, ho frequentato alcuni workshop e creato una rete di contatti fino a trasformare questa mia grande passione nel mio lavoro.
Qual è stata la tua prima impressione sulla Diana Mini?
Ho pensato immediatamente a quanto sia carina! Ho apprezzato la compattezza e la facilità di portarla con me ovunque. Ho scattato le prime foto con una delle meravigliose pellicole Color Negative di Lomography, ed ho amato molto la grana e la nostalgia presente in ogni foto.

Qual è il tuo scatto preferito di questa serie?
Direi che il mio scatto preferito finora è questo di Lizzie McConachie in un centro commerciale locale chiamato Fergusons Downtown. Ricorda molto "Girls on Film" dei Duran Duran. Questa foto illustra alcuni dei miei aspetti preferiti, come la femminilità, il movimento, la pellicola e lo stile di ripresa.
Da dove trai l'ispirazione principale per i tuoi lavori?
Traggo molta ispirazione dalla mia vita quotidiana. Un consiglio che ho imparato da un'altra straordinaria fotografa, Claire Bishara, è quello di capire quali sono i miei gusti nella mia quotidianità. Cerco di annotare stili, colori, schemi di luce o qualsiasi cosa mi sembri interessante e li conservo in un elenco per costruirci sopra un servizio fotografico. Traggo ispirazione anche da altri fotografi come Carianne Older o Nesrin Danan: osservo i loro stili e le loro prospettive. Sto ancora cercando di trovare me stessa e il mio stile personale con il mio lavoro, quindi vedere che loro abbiano costruito una propria identità diventando fotografe di successo mi spinge a continuare a creare.
Se potessi portare la sua Diana Mini in qualsiasi parte del mondo, dove sarebbe?
Mi piacerebbe portarla con me in Giappone durante la stagione della fioritura dei ciliegi. È il sogno di una vita visitare e fotografare tutto, dai ritratti alla natura e persino il cibo. Probabilmente porterei con me tutte le fotocamere che possiedo ed una moltitudine di pellicole, ma la Diana Mini è quella che porterei con me ovunque a prescindere la posto.
Hai qualche consiglio per scattare con la Diana Mini?
Avere una mano ferma, oppure non farlo. Ho alcuni scatti che sono stati realizzati tenendo la fotocamera con una sola mano: il leggero mosso che ne è risultato può aggiungere un effetto molto unico o rovinare del tutto lo scatto. Inoltre, raccomando assolutamente di provare a creare doppie esposizioni.
Come credi evolverà la tua fotografia tra 10 anni?
Vorrei che tra 10 anni, il mio lavoro abbia uno stile unico e mi auguro che le persone, guardando semplicemente una foto, saranno in grado di riconoscere che sono io la fotografa dietro a quello scatto. Mi piacerebbe lavorare con più marchi e riviste e mi auguro che la mia attività sarà fiorente per sostenere la mia famiglia continuando a fare ciò che amo. Ci sto decisamente provando!
Segui Ariana nel suo viaggio fotografico sul suo Instagram e sul suo sito!
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