@expirededexposures – Alla Scoperta della Filosofia di Lomography con le Fotocamere Diana
1 Share TweetElisa (@expirededexposures), artista siciliana di 24 anni, fa parte della nostra meravigliosa community! "Nata e cresciuta in un laboratorio serigrafico", si considera figlia della convergenza tra analogico e digitale, essendo stata influenzata dalla fotografia cinematografica nei primi anni di vita e avendo poi studiato cinema, oltre ai vecchi e nuovi media.
In questa intervista ci racconta alcune delle sue storie analogiche e di come la scoperta del movimento lomografico l'abbia portata alla ricerca di una propria direzione artistica, guidata da alcune fotocamere creative come la Diana Baby 110, la Diana Mini e la Diana F+.
Sfogliando la sua LomoHome, l'album di Elisa di 110 foto scattate con la Lomography Color Tiger ha in particolare catturato la nostra attenzione. Le foto sono state scattate utilizzando macchine fotografiche 110 come la Holga Micro e la Diana Baby 100.
Queste foto sono cartoline. Non avevo molte aspettative da questo rullino o dal formato 110, ma ho avuto modo di provarlo su tre diverse mini macchine. Ogni rullino ha vibrazioni diverse, i toni sono molto caldi e la resa dei colori è pazzesca. Li ho scattati in estate e sono venute fuori letteralmente delle cartoline delle vacanze. È un formato che si scatta senza pensarci, ma riserva sorprese e questa pellicola ha un mood delicato ma brillante.
Il fascino di Elisa per la fotografia a pellicola è iniziato nel 2019 con una fotocamera Ferrania point-and-shoot per bambini, il cui flash era sempre acceso.
Ho provato a scattare un paio di rullini durante alcune feste con amici utilizzando rullini scaduti, e ci sono voluti un paio di mesi per svilupparli. Il risultato sono state delle foto dai colori pazzeschi di momenti che avevo completamente dimenticato. Erano epiche.
Non tutte erano belle, ma tutte erano significative e rappresentative di quei momenti. Scegliere di scattare in pellicola e vivere questa esperienza mi ha fatto riflettere molto, ogni rullino è per me un'esperienza emotiva. All'inizio mi capitava di sottoesporre e di fare errori, ero molto delusa quando mi aspettavo foto molto belle, aspettavo e aspettavo solo per poi sentirmi male. Ma poi, quando impari dai tuoi errori, apprezzi ogni foto il doppio. Ogni rullino è un'emozione diversa.
Si è avvicinata a Lomography quando un'amica appassionata di pellicole le ha parlato della filosofia lomografica. L'amica, che aveva scattato con fotocamere come la Lomo Smena e la Holga 135BC e aveva già utilizzato accessori come filtri e obiettivi fisheye, le disse che il suo approccio alla fotografia era simile a quello della Lomography.
Mi diede la Holga per scattare un paio di rullini e alla fine la tenni per un anno. Prima che mi regalasse la Holga, incantata dai suoi racconti su queste macchine fotografiche fatte di plastica, presi una Diana Mini. Fu amore a prima vista, troppo carina, molto piccola e leggera. Poche impostazioni, ma avevo scattato solo con la Ferrania che aveva l'avanzamento manuale.
Recentemente, Elisa si è cimentata con le fotocamere Lomography dopo aver provato una Diana Mini e una Holga con pellicole scadute, che hanno prodotto delle esposizioni multiple. Da allora ha conosciuto meglio la famiglia Diana e ha provato anche la Diana F+.
Viaggi folli, un paio di rullini sprecati e alcune foto futuristiche. Le Diana Mini hanno solo poche impostazioni ma non vanno sottovalutate, con qualche idea possono essere super creative. Ancora più piccola e minuscola, ero troppo curiosa della versione 110, la Diana Baby.
Ho provato subito il grandangolo, così piccolo con un tocco unico. Recentemente ho preso la Diana F+, le amo tutte e tre perché sembrano uguali ma ognuna è speciale a modo suo. Sono estremamente affascinata dagli innumerevoli colori delle gelatine flash della Diana F+, non vedo l'ora di sperimentare con il mio nuovo giocattolo.
In ogni rullino che ho scattato con le Diana ci sono foto che per me sono speciali. Sicuramente una delle mie preferite è questa, l'effetto di sovrapposizione crea questo collage involontario, una foto verticale e una orizzontale, se avessi cercato di farlo volontariamente probabilmente non ci sarei riuscita, l'inaspettato diventa così una piacevole sorpresa.
Continuando il suo percorso in Lomography, Elisa è entrata a far parte di un collettivo di fotografi analogici e ha in mente alcuni progetti per sviluppare ulteriormente il suo stile.
In questi quattro anni credo di aver sperimentato molto, quando scatto ho sempre con me una reflex e una toycam perché voglio sia imparare la tecnica sia cercare di dare forma alle mie "immagini". Sicuramente mi sto appassionando alla fotografia fine art, ma ho ancora molto da imparare, ho alcuni progetti in corso e mi sto concentrando per capire la mia direzione artistica.
Tuttavia, una delle cose che amo di più di questo mondo è la community, l'anno scorso con alcuni amici appassionati abbiamo creato un collettivo, Rifondazione Analogica . Abbiamo organizzato un Lomowalk a Palermo e cerchiamo sempre di incontrare nuove persone per condividere la magia di questo mondo. Abbiamo molte idee in mente.
Ultimamente ho scattato molto con La Sardina, la lente grandangolare mi fa impazzire e mi sto divertendo con le doppie esposizioni cambiando i colori delle gelatine in ogni scatto, ho provato a farlo con la Diana e sto aspettando i risultati. E le pellicole 120 sono complesse, spero di non aver commesso errori!
Grazie mille a Elisa per aver condiviso con noi le tue foto e le tue storie! Visita la sua LomoHome o seguila su Instagram.
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