Intervista a Giovanni Manisi, Autore di "Lubitel Stories"
Share TweetGiovanni Manisi ci racconta della sua ultima pubblicazione, Lubitel Stories: Fotografare con la Biottica Venuta dalla Terra dello Sputnik, dedicata all'intramontabile fotocamera Lubitel.
Ciao Giovanni, benvenuto! Potresti presentarti ai lettori del nostro Online Magazine?
Ciao, un saluto a tutti i Lomografi e le Lomografe! Mi occupo di comunicazione d'impresa e sono un appassionato di fotografia. Ho iniziato a fotografare ai tempi del liceo. Durante il primo anno di Università, a Venezia, passeggiando lungo le calli della città lagunare ho notato una locandina che promuoveva un corso di fotografia organizzato dal circolo Fotografico “La Gondola”. Da quel momento in poi la fotografia è stata la grande passione che mi ha accompagnato ovunque, in compagnia di una pesante borsa con filtri, obiettivi e rullini. Quasi da subito sono rimasto affascinato dalla fotografia sperimentale: per me la fotografia è sempre stata un divertimento assoluto, da praticare e da studiare.

Raccontaci del tuo background fotografico. Quando nasce la tua passione per la fotografia su pellicola?
Beh, ho da poco passato la cinquantina e quando ho iniziato la fotografia era ancora analogica. C'erano le prime fotocamere autofocus elettroniche, sempre a pellicola, e già questo non piaceva a tanti. Le macchine fotografiche dovevano essere belle pesanti e fabbricate in rassicurante, robusto e pesante metallo! Poi con l'avvento del digitale ho perso interesse per la fotografia praticata. Ho però continuato a leggere, studiare e visitare mostre e incontri. Poi qualche anno fa c'è stata una rinascita della fotografia analogica, che mi ha riportato a fotografare in analogico, soprattutto utilizzando fotocamere low-cost, usa e getta e foro stenopeico e, naturalmente le mie Lubitel.
Hai da poco pubblicato il tuo libro "Lubitel Stories: Fotografare con la biottica venuta dalla terra dello Sputnik". Quando hai scoperto la fotocamera Lubitel 166, come nasce questo progetto e quali aneddoti possiamo trovare in questa tua ultima pubblicazione?
La Lubitel è la fotocamera che più mi rappresenta ed alla quale sono più affezionato. Il primo incontro tra noi è avvenuto sul Ponte degli Scalzi a Venezia. Era appena caduto il muro di Berlino e alcuni giovani portavano in Italia dall'ex URSS alcuni apparecchi fotografici, tra cui le Lubitel.

Rimasi subito affascinato da quella biottica semplice, leggera, dal look moderno e decisamente economica. Dopo la prima ne ho acquistate altre due, una era sempre caricata con pellicola 120, una con 35mm, su una terza ho montato un foro stenopeico. Ne avevo sempre una in borsa: pesava poco e valeva ancora meno per cui potevo anche permettermi di romperla o perderla, ma non è mai successo. Poi durante la mia pausa dalla fotografia sono rimaste in bella vista nella mia libreria, fino a quando ho notato che in Flikr c'erano dei gruppi di affezionati utilizzatori, ma le informaziioni che circolavano su questa fotocamera erano poche e confuse. In particolare mi ha colpito il fatto che molti la consideravano una toy camera.
Ho così condotto una ricerca per ricostruire la storia della sua produzione, con l'idea di realizzare un piccolo libro da auto pubblicare. Poi però ho conosciuto alcuni di questi fotografi sparsi un po' in tutto il mondo ed ho pensato di costruire un libro più completo sulla Lubitel. È stato davvero bello trovare tutti questi nuovi amici e amiche e dedicare a loro una parte del libro, inserendo loro foto e loro esperienze d'uso, consigli e commenti. Poi un editore si è mostrato interessato al libro ed è così che è stato pubblicato. Nel libro ho cercato di mettere un po' tutto quello che ho trovato su questo apparecchio fotografico, persino i progetti da stampare in 3D, anche se ciò che più mi piace sono gli aneddoti ed i consigli degli utilizzatori di questa straordinaria macchina fotografica. Una cosa curiosa che scoprirete nel libro è che, invece di susseguirsi in versioni più ricche di funzioni e complesse, questa fotocamera ha avuto un percorso produttivo per cui le ultime versioni erano sempre più semplici ed economiche.
In un'epoca innegabilmente digitale, come mai questa tua passione nei confronti della fotografia su pellicola?
Ad un certo punto ho capito che la fotografia digitale non è l'evoluzione obbligata della fotografia digitale. Sono due cose diverse. In particolare, osservando le immagini in alcune mostre di immagini in bianco e nero scattate in digitale, ad un certo punto ho notato che la pellicola in questo mondo era ancora superiore ed era qualcosa di nettamente diverso diverso. E poi c'è l'aspetto legato alla magia del processo fotografico analogico: scatto e poi sto ad aspettare e non so cosa è successo fino a quando non sviluppo il negativo. Lo sviluppo del negativo è una meravigliosa sorpresa, è un momento magico, è scoperta e sorpresa. E poi c'è quell'opera artigianale che è la stampa fotografica. Ho sempre amato le carte per la stampa fotografica di una volta, li trovo supporti nobili e bellissimi per la fotografia. Tutte cose che ancora non trovo nella fotografia digitale. Forse anche il fatto di lavorare tutto il giorno al computer mi ha fatto tornare a quella manualità, fuggendo per un po' nel tempo libero che ho dallo schermo del mio mac ed immergermi nel mio quaderno dove sono indicati tempi di esposizione e sviluppo ed altre informazioni preziose.
Un consiglio che vorresti dare a chi sta pensando di autoprodurre il proprio libro?.
La fotografia è un mondo talmente vasto che offre a chi ha l'interesse e la passione per lo scrivere di fotografia grandi opportunità. Consiglerei di essere curiosi e cercare argomenti che interessano ma che nascondono ancora molti lati sconosciuti o poco esplorati. E poi naturalmente scrivere di cose che piacciono per prime a noi, senza paura di rivelere aspetti anche personali.

Cosa ti aspetta in futuro? Hai in programma qualche progetto o collaborazione interessante?
Ho un sacco di idee e progetti. Prima di tutto vorrei realizzare una mostra esponendo i lavori degli autori che ho rappresentato nel libro e presentare il libro in occasione della vernice della mostra. A questo progetto tengo molto un po' perchè vorrei in questo modo ringraziare che ha acconsentito ad usare le proprie foto nel libro e poi perchè questo libro è anche un piccolo inno alla pace. Alcuni fotografi che ho contattato per la realizzazione del libro sono stati costretti a lasciare il loro paese. Troppo spesso si tende a dividere il mondo in due, da una parte i buoni e da una parte i cattivi. Non è mai così semplice: la Lubitel e questo libro per me rappresentano un modo per parlare di pace e tolleranza e questo lo vorrei trasmettere nell'esposizione che sto progettando.
Segui Giovanni sulla sua LomoHome. Trovi "Lubitel Stories: Fotografare con la Biottica Venuta dalla Terra dello Sputnik" a questo LINK
Scritto da melissaperitore il 2023-08-09 in #gear #120 #lubitel #medioformato
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