Enrico Follesa ci Presenta "Ricordati di me", un Progetto Fotografico sullo Stadio Sant'Elia
1 Share Tweet"Per me il calcio ha un'importanza per la società moderna pari a quella che in tempi antichi avevano altre forme di intrattenimento e di culto. Volevo che rimanesse memoria di questa struttura così importante per la città e per la sua gente, nonostante il suo utilizzo non abbia coinciso con i risultati forse sperati".
Enrico Follesa ci presenta il suo progetto "Ricordati di me", sullo stadio Sant'Elia di Cagliari e scattato su pellicole Color Negative 400 e 800.
Ciao Enrico, benvenuto! Potresti presentarti ai lettori del nostro Online Magazine?
Ciao a tutti, mi chiamo Enrico e intanto ringrazio Lomography Italia e i lettori del magazine per lo spazio dedicato a questo progetto e la lettura delle prossime righe. Vivo a Cagliari e da circa sei anni (più intensamente negli ultimi due) documento tramite la fotografia i paesaggi che mi circondano e come cambiano con l'avanzare del tempo e della tecnologia. Da qualche mese ho iniziato a scattare servizi lifestyle e ritratti, per cui sto incorporando sempre di più la componente umana nel mio lavoro.
Raccontaci del tuo background fotografico.
Nel 2017 cercando qualcosa in un cassetto a casa dei miei nonni ho trovato un'automatica analogica e un rullino scaduto ancora chiuso; li ho presi e ho iniziato a scattare qualsiasi cosa. Era un periodo poco sereno della mia vita e cercavo qualcosa che mi assorbisse completamente quando la facevo, così decisi di imparare a fotografare. Già nel 2015 avevo acquistato una Polaroid Spectra dagli Stati Uniti che usavo in vacanza, tuttavia non mi piaceva il mezzo così la abbandonai.
Nel 2017 quando ricevetti gli scan di quella pellicola scaduta sentivo di aver trovato qualcosa che cercavo da tempo. Dopo un paio di rullini smise di funzionare l'automatica così presi in mano una Yashica di famiglia che avevo trovato su uno scaffale e imparai a scattare completamente manuale (non funzionava neanche l'esposimetro). Dopo tanti rullini, errori e una frequentazione assidua della "YouTube University" (Willem Verbeeck, Joe Greer, Corey Wolfenbarger, Vuhlandes, Grainy Days, Linus etc...) nel 2020 ho cominciato ad ottenere risultati soddisfacenti documentando la Sardegna per come la trovavo quando tornavo in vacanza (in quel periodo abitavo in Scozia). Oggi continuo a documentare paesaggi, momenti e sempre più persone. Al momento scatto principalmente in digitale ma fino all'estate del 2022 scattavo esclusivamente in analogico.
Quando nasce la tua passione per la fotografia su pellicola?
Credo che sia nata qualche anno fa riscoprendo gli album di famiglia e guardando film italiani usciti fra gli anni '80 e '90. La pellicola per me è semplicemente il modo più naturale di registrare immagini; unito al fatto che l'unica macchina fotografica che avevo già a disposizione era un'analogica, il processo di scattare la pellicola di per sé ha fatto il resto.
Qual é l'elemento più importante in una fotografia a tuo avviso?
Per me è l'emozione. Non so se è una risposta contemplata oppure se è addirittura banale, ma la luce, la composizione e (eventualmente) l'uso del colore per me sono facilmente giustificabili una volta che la foto mi colpisce. Mentre se la foto non mi trasmette niente è come se non ne mantenessi memoria, anche se a livello tecnico è ineccepibile.
Ci racconti di questo tuo progetto? Com è nata l'idea?
L'idea di fotografare il Sant'Elia è nata passeggiando per il vicino litorale quando tornavo in vacanza in Sardegna. Sono state effettuate molte opere di riqualificazione e ammodernamento tutto attorno e ogni volta vedevo i cantieri procedere sempre più velocemente. Si parla da tanti anni di una soluzione definitiva per il Cagliari, che è passato per stadi di altre squadre, stadi temporanei, rappezzamenti del Sant'Elia stesso, così volevo fotografare questa struttura prima che sparisse. Non posso dire di interessarmi al calcio perché non seguo risultati, competizioni, né tifo squadre, tuttavia mi piace lo sport e mi piace che lo usiamo per misurarci, per raccontarci storie e (in tempi più recenti) per guadagnare. Per cui per me il calcio ha un'importanza per la società moderna pari a quella che in tempi antichi avevano altre forme di intrattenimento e di culto. Volevo che rimanesse memoria di questa struttura così importante per la città e per la sua gente, nonostante il suo utilizzo non abbia coinciso con i risultati forse sperati (dato che la squadra lo inaugurò da campione d'Italia).
Ci sarebbero tanti aspetti e storie che riguardano questo progetto che mi premeva esplorare e dei quali potrei parlare, a livello sociale, storico e urbanistico, ma fondamentalmente vedevo questa zona cambiare per il meglio, e mi dispiaceva vedere questo stadio bellissimo andarsene in uno stato di completo abbandono, così ho usato tutti gli strumenti che avevo a disposizione a livello fotografico per mostrarlo nel modo più esteticamente bello possibile. In ultimo avevo preso l'abitudine di scartabellare archivi fotografici online della città e notavo che solo a una manciata di edifici era stato dedicato più di uno scatto dall'esterno; ho pensato che fosse opportuno documentare lo stadio anche dall'interno. Inoltre volevo che l'osservatore potesse immergersi in questa struttura, per cui non mi bastavano le foto aeree che tipicamente si vedono di queste arene, volevo catturarne i dettagli e le viste da dentro.
Quando è importante a tuo avviso, documentare fotograficamente realtà italiane di questo tipo?
Se fosse per me sarebbe sempre importante documentare sistematicamente i luoghi di importanza storica e sociale nei loro cambiamenti. È del tutto naturale che il panorama cittadino cambi nei decenni e nei secoli, tuttavia credo che, dimenticare completamente questi luoghi, equivalga a perdere un pezzo dell'identità unitaria cittadina.
Hai utilizzato le nostre pellicole Color Negative 400 e 800: quali sono le caratteristiche che più apprezzi di queste pellicole?
Avendole utilizzate una cosa che sicuramente ho apprezzato è la tolleranza in termini di esposizione. Sono abbastanza sicuro di aver sottoesposto alcuni scatti, tuttavia in fase di editing sono riuscito a recuperare tutto il dettaglio di cui avevo bisogno. Oltre ai colori, ho apprezzato particolarmente i colori del cielo. Mi capita spesso di dover desaturare o smorzare i colori del cielo di altre pellicole, con le Color Negative invece ho trovato un colore molto piacevole e mai distraente. Durante la fase di editing e di selezione, inoltre, non ho notato drastiche differenze nei colori o nella dinamica dei toni fra 800 e 400, per cui si sono prestate bene alla realizzazione di un progetto. Più avanti parlerò di come lavorerò per espandere questo progetto e mi sono assicurato di farlo continuando ad usare le Color Negative per mantenere questa continuità.
Quale macchina fotografica ha utilizzato?
Ho utilizzato una Yashica FX-3 Super 2000 con ottiche Yashica ML. Ci tenevo al fatto che il primo progetto al quale lavorassi fosse prodotto usando la camera con la quale ho imparato.
Qual è la tua foto preferita di questo tuo progetto e perché?
La mia fotografia preferita è quella che ritrae la cuccetta degli arbitri nel primo piano con lo stemma del Cagliari, gli spalti dello stadio in lontananza e i fari del vecchio e del nuovo stadio che creano la prospettiva verso un punto lontano. Mi piace perché è il cuore del progetto. Il Sant'Elia si trova all'epilogo della sua esistenza, lo stadio temporaneo, dove gioca attualmente la squadra, è costruito con le gradinate in metallo che furono utilizzato come stampella per il Sant'Elia quando cominciarono a negare l'agibilità di alcuni settori nei primi anni 2000. Le torri faro dello stadio temporaneo (che sono le quattro racchiuse in lontananza dalle due più vicine rivolte verso l'osservatore) sono le stesse che furono aggiunte al Sant'Elia per portarlo agli standard FIFA per i mondiali italiani del 1990. In qualche modo, un ambiente dominato dal caos come uno stadio abbandonato, è più o meno ordinato in questa foto, in cui le erbacce, la cuccetta, gli spalti e il cielo creano dei blocchi di colore quasi ordinati.

Cosa ti aspetta in futuro? Hai in programma qualche progetto o collaborazione interessante?
Considero la parte dedicata alla struttura la prima parte di questo progetto e vorrei continuarlo con alcuni ritratti, per cui nei prossimi mesi ci lavorerò. Mi piacerebbe, inoltre, occuparmi di altri progetti con questo taglio editoriale per riviste, magazine e periodici. In questo momento sto lavorando al mio portfolio per potermi proporre a brand e aziende. Vorrei lavorare sempre di più con altre persone, per cui sto esplorando tutti generi di fotografia che mi permettono di farlo, incluse campagne pubblicitarie oppure semplicemente persone che vorrebbero delle foto fatte ad-hoc di loro stesse. Infine ho un progetto in corso e che lo sarà per un bel po' di tempo che si chiama "Usual Sardinia" nel quale raccolgo scene meno pubblicizzate ma per me ugualmente caratteristiche della Sardegna; lo aggiorno in continuazione sul mio sito web (enricofollesa.com), dove ho scritto anche qualche riga di background.
Grazie Enrico per aver condiviso questo interessantissimo progetto! Seguilo sul suo profilo Instagram e sul suo sito.
Scritto da melissaperitore il 2023-10-18 in #gear #35mm #italia #sardegna
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