Man Ray. Opere 1912-1975 - Ultimi Giorni Per Visitare la Mostra

La mostra Man Ray. Opere 1912-1975 prorogata fino al 27 agosto presso il Palazzo Ducale di Genova, rende omaggio al lavoro del grande maestro Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray, nato a Filadelfia nel 1890 e morto a Parigi nel 1976, passato alla storia come uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, ma anche straordinario pittore, scultore e regista d’avanguardia.

1. Man Ray. Erotique voilée, Meret Oppenheim à la presse chez Louis Marcoussis, 1933 – 1980. Collezione privata. Courtesy Fondazione Marconi, Milano © Man Ray Trust by SIAE 2023. 2. Le Violon d’Ingres, 1924 circa, stampa in bianco e nero alla gelatina d’argento, 39 x 29.5 cm. Ristampa 1976.Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia - ASAC, Venezia © Man Ray Trust by SIAE 2023 3. Les larmes/Le lacrime, 1930-1932 (1976). stampa in bianco e nero alla gelatina d’argento, 17.5 x 23 cm. Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia - ASAC, Venezia © Man Ray Trust by SIAE 2023

Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola e prodotta da Suazes e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, la mostra monografica raccoglie circa 340 pezzi, fra fotografie, disegni, dipinti, sculture e film di uno dei protagonisti assoluti del fecondo periodo delle avanguardie di inizio Novecento, attivo poi anche nella seconda metà del secolo.

Articolata in sette sezioni, ripercorre cronologicamente la biografia dell’artista evidenziando gli aspetti innovativi e originali della sua opera all’interno dei contesti culturali in cui ha operato.

Nato nel 1890 a Filadelfia, Man Ray esordisce a New York con la prima mostra personale nel 1915 ed è uno dei protagonisti del DADA americano insieme a Marcel Duchamp, amico e complice artistico di una vita: dal loro incontro nascono autentiche icone dell’arte del XX secolo come La tonsure e Elevage de poussiére (entrambe esposte in mostra), fotografie che rimettono in discussione l’idea stessa di ritratto e di realtà, dove la superficie impolverata di un vetro diventa un paesaggio alieno, futuribile.

Quando Man Ray si trasferisce a Parigi, all’inizio degli anni Venti, si concentra interamente sulla fotografia e pubblica i primi Rayographs, immagini fotografiche ottenute senza la macchina fotografica, accolte con entusiasmo dalla comunità artistica parigina, una comunità che in quel momento vive la sua stagione d’oro tra Dadaismo e Surrealismo, di cui Man Ray è al tempo stesso protagonista e testimone.

I temi ricorrenti nella poetica di Man Ray sono quelli del corpo e della sensualità, che nel periodo surrealista diventano il centro dell’ispirazione: a questi anni risalgono le immagini più note dell’artista, fotografie come Larmes, La Prière, Blanche et noire, dipinti e grafiche come A l’heure de l’observatoire – Les Amoureux, sculture come Venus restaurée, ironica e geniale riflessione sulla classicità, tutte opere esposte in mostra.

Il 1940 segna l’anno del ritorno di Man Ray negli Stati Uniti, a causa della Seconda Guerra Mondiale, e segna anche un ritorno alla pittura, in solitudine. Negli anni successivi farà ritorno spesso in Europa e a Parigi – dove muore nel 1976 – creando nuovi ready‐made e splendidi dipinti, nati dalla volontà di reinventare il mondo attraverso l’arte e contraddistinti dalla consueta ironia e intelligenza.

La mostra offre lo spazio anche per apprezzare l’attività di Man Ray nel cinema d’avanguardia, con la proiezione di pellicole storiche come Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L’Étoile de mer (1928) e Les Mystères du château du dé (1929).

1. Man Ray. Dora Maar (composition à la petit main), 1936, stampa in bianco e nero alla gelatina d’argento, 22.4 x 17.3 cm. Riproduzione da fotografia originale, 1976. Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia - ASAC, Venezia © Man Ray Trust by SIAE 2023. 2. Retour à la raison, 1923 circa, stampa in bianco e nero alla gelatina d’argento, 39 x 29.5 cm. Riproduzione da negativo originale, 1976. Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia - ASAC, Venezia © Man Ray Trust by SIAE 2023. 3. La prière, 1930, stampa in bianco e nero alla gelatina d’argento, 23 x 17 cm. Riproduzione da fotografia originale 1976. Courtesy Archivio Storico della Biennale di Venezia - ASAC, Venezia © Man Ray Trust by SIAE 2023

Per maggiori informazioni visita www.palazzoducale.genova.it.

Scritto da melissaperitore il 2023-08-17 in #cultura #genova #man-ray #mostrafotografica

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