Learning with Lomography: gli Studenti di Spazio Labò e la Diana F+ - Intervista a Francesca Raspanti

Oggi vi presentiamo un nuovo progetto del laboratorio fotografico "L’essenza della Luce" realizzato in collaborazione con Spazio Labo' - scuola di fotografia e centro culturale per la fotografia con sede a Bologna. La luce nella sua essenza e l'ambizioso obiettivo di cogliere la sua essenza misteriosa e trascendente, considerandola non solo come un fenomeno fisico, ma come una forza intrinseca che permea l'anima umana e la sua creatività. Gli allievi, seguiti dal docente Roberto Alfano, sono stati invitati a sviluppare il proprio progetto fotografico con le fotocamere Diana F+, i nostri rullini medio formato ed il kit di scansione DigitaLIZA Max. In questa intervista, incontriamo Francesca Raspanti.

Ciao Francesca, benvenuta nel nostro Online Magazine! Parlaci del tuo background fotografico: quando hai iniziato il suo viaggio nel mondo della fotografia?

La fotografia ha sempre fatto parte della mia vita fin da quando ero bambina: mio padre da giovane faceva il fotografo, in casa siamo sempre stati pieni di macchine fotografiche analogiche, diapositive e scatole piene di foto e rullini. La prima macchina fotografica che posso considerare mia mi è stata regalata a tredici anni, era una Nikon coolpix compatta. Ho passato tutta l’estate a fare foto ai miei amici al mare, da lì ho capito che sarebbe stata una passione che mi sarei portata dietro per tutta la vita. Quest’anno ho deciso di trasformare questa passione in qualcosa di più, iscrivendomi a Spazio Labo’ e dando a me stessa l’opportunità di fare qualcosa che mi piace veramente e mi fa sentire fiera di me.

Quale corso stai frequentando presso Spazio Labò?

Attualmente sto frequentando il corso triennale di fotografia di Spazio Labo’. Abbiamo appena terminato il primo anno e devo dire che sono soddisfatta dei risultati raggiunti e delle competenze apprese. Sono contenta di essermi messa in gioco decidendo di intraprendere questo percorso.

Per questi scatti hai utilizzato la nostra fotocamera medio formato Diana F+: quali sono le caratteristiche che hai apprezzato maggiormente?

Uno degli aspetti più iconici e punti forti della Diana F+ secondo me sta nella libertà data dalla semplicità di utilizzo della macchina stessa. L’apertura del diaframma (espressa in simboli come sole e nuvole) e il fuoco sono i due parametri mobili che permettono poi di concentrarsi puramente sulla parte estetica dell’immagine, lasciando carta bianca alla fantasia. All’inizio si è un po’ spaesati, ma appena si capisce il meccanismo la strada è in discesa.

Per la scansione hai anche utilizzato il nostro Kit di scansione DigitaLIZA Max: come ti sei trovata/o?

Riguardo al kit di scansione DigitaLIZA Max, l’ho trovato molto fruibile e funzionale. Il poter avere le immagini già sul telefono permette di poterlo utilizzare dove si vuole. Sono rimasta soddisfatta anche per la qualità delle scansioni e il fatto di poterle modificare in tempo reale è solo un altro punto a favore.

Parlaci del concetto dietro questo bellissimo progetto.

Quando ci hanno presentato il concept del progetto “Essenza della luce”, la prima cosa a cui ho pensato sono stati gli effetti grafici che si ripropongono spontaneamente quando una luce viene filtrata e schermata parzialmente da una una superficie o un oggetto. L’idea è stata quella di focalizzarmi su come, per comprendere l’essenza della luce, sia necessario accostarla anche alla sua assenza, in modo che si renda concretamente visibile la sua presenza nello spazio, creando così un gioco di positivo e negativo, due opposti che si attraggono irrimediabilmente. Per fare ciò, ho ricercato questi effetti grafici per la città, ottenendo così una sensazione ancora più spontanea e naturale. L’esposizione delle immagini è avvenuta durante le giornate di sole pieno, in modo da caricare al massimo i contrasti e aprire i diaframmi. Per ottenere al meglio il risultato ricercato, ho utilizzato il Berlin B/N 400.

Quali tecniche creative hai sperimentato per questo progetto? La tua ricerca ha portato a qualche scoperta interessante di cui vorresti parlarci?

Per questo progetto mi sono focalizzata sull’estremizzazione dei contrasti, mettendoli a paragone e creando un dialogo tra la luce e il buio. Ho cercato di “sentire” le immagini più che vederle e basta, creando volontariamente un’atmosfera particolare e suggestiva, un po’ malinconica.

Hai in programma qualche progetto o collaborazione interessante legato alla fotografia analogica? O più in generale, hai qualche progetto futuro che vorresti condividere con noi?

Ho diversi progetti in mente, principalmente legati alla staged photography. L’ultimo che ho fatto è stato un esperimento dove ho tirato una pellicola da 400 a 3200, ottenendo un effetto veramente particolare. Attualmente sono in Sardegna per lavorare in stagione e sto documentando il mio periodo qui. Sono curiosa di scoprire cosa ne verrà fuori alla fine di tutto. Mi piacerebbe riprendere in mano una Diana e scattare ancora, è stato liberatorio per la mia fantasia non dover pensare a nulla se non a quello che vedevo attraverso il mirino.

Segui Francesca su Instagram per non perderti tutti i suoi progetti futuri.

Scritto da melissaperitore il 2024-08-28 in #gear #120 #diana-f #medio-formato