Learning With Lomography: gli Studenti di ISFCI e il LomoGraflok - Isabella Varela Puglisi
Share TweetDa Bologna a Londra, fino a raggiungere Bandung, Hong Kong e perfino Shanghai - abbiamo collaborato con università e scuole di tutto il mondo per dare la possibilità agli studenti di vivere vere e proprie esperienze Lomografiche. In questa serie scopriremo come gli studenti hanno dato vita alle proprie visioni artistiche con l'aiuto di una serie di strumenti Lomography.
Oggi siamo a Roma per una meravigliosa collaborazione con ISFCI - Istituto Superiore di Fotografia. I partecipanti sono stati invitati a sperimentare con il banco ottico e il dorso per fotocamere 4x5 LomoGraflok e hanno creato dei capolavori su pellicole istantanea. In questo articolo Isabella Varela Puglisi ci presenta il suo fantastico progetto.
Le seguenti parole sono di Isabella Varela Puglisi.
Tessiture nasce da una riflessione sullo spazio che abitiamo e sullo spazio che occupiamo. Si manifesta come un personale tentativo di restituire una possibile delineazione della difficile condizione con cui ci si ritrova a dover navigare il presente. È la conseguente articolazione di un’urgenza che mi ha scosso a guardare oltre le quattro mura della mia stanza, che mi ha spinto verso una necessaria presa di consapevolezza attiva rispetto allo stato attuale delle cose. E, in particolare, è il frutto di una linea di pensiero incanalatasi dalla sensazione di spaesamento che mi ha accompagnato, inevitabilmente, nel imbattermi all’interno di una collettività di eventi che spesso si propone, imponente, dinanzi a tutti noi; nel navigare un mare che si è presentato, per molti versi, ostile. Ho cercato di raccontare la condizione di immobilità, la personale sensazione di paralisi che ho provato, che continuo a provare, nell’affrontare, nel muovermi in un mondo scosso, permeato da flussi motori inarrestabili e meccanismi che, il più delle volte, ci sopraffanno. E la difficoltà nel percorrerlo con empatia, nel reagire di fronte ad esso senza rischiare di venire ingoiato dal dolore al quale si assiste, rimanendo, non per questo, passivi e indifferenti.
Isabella Varela Puglisi nasce nel 2002 a Cali, città colombiana della regione del Pacifico. Trasferitasi precocemente in Italia, trascorre la sua infanzia nella periferia romana, al confine tra città e campagna, a ridosso di viottole impolverate e campi incolti di erba alta. È in questi luoghi, nei quali si immerge e osserva paesaggi semi-abbandonati, tralasciati dall’occhio umano, che comincia a sviluppare una propria sensibilità verso colori e forme attraversati dalla luce. Scopre la fotografia in età adolescenziale, periodo in cui più sente maturare dentro di sé una acuta disarticolazione tra pensiero e parola. Spinta dal desiderio di interfacciarsi con un linguaggio attraverso il quale riuscire ad esprimersi, si rifugia nel mezzo fotografico, nella possibilità che l’immagine le offre di raccontare una storia, di delineare un proprio sguardo su realtà spesso accantonate ai margini della cornice rappresentativa. Da allora, delinea progetti in cui esplora le ramificate interazioni tra il soggetto umano e gli spazi in cui si muove, cercando di comunicare il connubio tra stasi e movimento, mettendo a fuoco il ruolo che la presenza può assumere all’interno dell’assenza. Una derivata propensione per le immagini in movimento la porta, una volta raggiunta l’età adulta, a dedicarsi allo studio del linguaggio audiovisivo all’interno dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha studiato fotografia presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma.
Grazie Isabella per aver condiviso i risultati del tuo progetto! Seguila su Instagram per vedere tutti i loro progetti.
Supervisione e Coordinamento del progetto: Jacopo Tofani.
Scritto da melissaperitore il 2024-10-28 in #gear #grande-formato #lomograflok #banco-ottico #fotografia-istantaneaa
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