Praktica LB. Una reflex che non tradisce mai

Regalatami quand’ero ragazzo dal mio ex insegnante di laboratorio di elettronica, recentemente scomparso per un cancro, è stata la mia reflex preferita durante gli anni ’90. Una dedica al mio ex insegnante e collega a distanza di un anno dalla sua scomparsa. Ciao Franco, questo articolo è anche per te!

Questa macchina, insieme ad un’altra Praktica (la mia Super TL 1000) ha un valore affettivo particolare. Entrambe le fotocamere mi sono state regalate dal mio ex insegnante di laboratorio di elettronica (e successivamente mio collega, dopo che mi sono laureato). Sono state le mie fedelissime compagne per tanti anni, e sono ancora perfettamente funzionanti. Recentemente ho fatto una revisione di entrambe le macchine perchè oltre ad usarle hanno per me anche un reale valore affettivo e sono il ricordo di una forte amicizia. Dedico questo articolo al mio collega sfortunato. Ciao Franco!

La mia Praktica LB

La Praktica LB è il modello della casa tedesca che più di tutti gli altri assomiglia alle Zenit E, EM ed ET. Perchè è completamente meccanica e priva di batterie. Una precisa cella esposimetrica al selenio, molto affidabile e tutt’ora in piena forma dopo oltre 30 anni garantisce una buona lettura della luce (ovviamente senza nulla pretendere dalle celle al selenio dopo il tramonto). L’otturatore in acciaio a lamellie a scorrimento verticale è tipico delle Praktica L, LB, MTL, Super TL 1000 e permette di scattare con tempi tra 1 secondo e 1/1000 di secondo. E’ piuttosto preciso, anche se lo scatto tende ad essere piuttosto rumoroso soprattutto per il ribaltamento dello specchio non ammortizzato. Il mirino è piuttosto semplice, a microprismi e lenti di Fresnel. Manca tuttavia lo stigo ad immagini spezzate, e questo rende talvolta un pochino difficile la messa a fuoco in condizione di scarsa luce. Proprio per questo motivo, nei modelli successiivi (MTL 3 e oltre) è stato inserito il sistema ad immagini spezzate.

(Alcune immagini del Monte Rosa. Notate la plasticità dei toni di grigio del Pentacon 50/1,8 – ovviamente ho usato un filtro UV indispensabile in alta montagna per filtrare l’ultravioletto, altrimenti le immagini appaiono come micromosse, come lievemente sdoppiate a causa della luce ultravioletta incidente sulla pellicola)

A differenza della serie MTL, non c’è stop down (ovvero non bisogna chiudere il diaframma per leggere l’esposizione, dato che la macchina non ha metodo espositivo TTL). Se non si usano tele spinti, la lettura esposimetrica è abbastanza precisa. D’estate e in condizioni di forte luce consiglio di misurare l’esposizione inclinando la macchina di 45 gradi verso il terreno. Così non sbaglierete una foto!

(La macchina è stata mia fedele compagna anche per reportage impegnati, come questa serie di foto su Lourdes, scattata nell’Agosto 1996)

Il sistema di caricamento è molto semplice: basta appoggiare la coda della pellicola vicino a un punto verde a fianco del rocchetto di avvolgimento. L’avanzamento è morbido e regolare, e il contascatti affidabilissimo si azzera aprendo il dorso della macchina.

(Artificio e natura, la grande diga elvetica della Val Verzasca, foto scattate negli anni ’90)

Come obbiettivo di serie, la mia è dotata di un bel Pentacon 50/1,8 nitido e dai bei toni lievemente caldi; in alternativa potete trovare il Tessar 50/2,8 meno luminoso ma molto crudo come microcontrasto. Per terminare eccovi alcune foto recenti, scattate lo scorso anno in occasione di una manifestazione di pallavolo in Piazza Cavour a Como (Un lago di volley), che vi permette di apprezzare i gradevoli toni del Pentacon 50/1,8. Mi piace in particolare la resa dei colori neutri, guardate i toni di grigio delle magliette!

Pro:
- tempi da 1 secondo a 1/1000 più posa B
- indipendente dalle batterie (esposimetro al selenio)
- tempi di scatto affidabili
- robusta e ben costruita
- leggera e con un buon obbiettivo dai toni lievemente caldi e rosati

Contro:
- difficile mettere a fuoco in condizioni di scarsa luce
- la cella esposimetrica non è molto affidabile dopo il tramonto
- ribaltamento dello specchio piuttosto rumoroso, inadatta in ambienti ove è richiesto il silenzio (cerimonie religiose, teatro)

Scritto da sirio174 il 2012-04-27 in #gear #review #praktica #8 #reflex #lb #user-review #recensione #esposimetro #praktica-lb #selenio #pentacon-50-1

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