Donne in analogico con la fotografa francese Marine Toux

Marine Toux è una giovane fotografa francese con uno stile davvero personale. Siamo lieti di presentarvi il suo lavoro e universo per la giornata internazionale delle donne. In questa intervista ci racconta del suo approccio al femminismo e alla fotografia.

Ciao Marine! Benvenuta tra noi nel giorno dell'otto marzo! Potresti raccontarci qualcosa sul tuo lavoro in relazione alle donne?

Ciao :) Grazie per aver pensato a me in questo giorno non solo dedicato alle donne ma soprattutto ai loro diritti. Nonostante le mie foto non siano pensate per essere impegnate, sicuramente sono una femminista e spero di offrire una prospettiva diversa sulle donne rispetto a ciò che si vede di solito.

Hai realizzato una bella serie chiamata Les créatives (Ragazze creative), potresti parlarcene un po'?

Ho iniziato questa serie di ritratti circa un anno fa, e il lavoro va ancora avanti. Lo aggiorno regolarmente ogni volta che ne ho il tempo.

Inizialmente l'idea di questo progetto era quella di sforzarmi nell'approcciarmi alle persone e farne un ritratto. Poi ho capito che anche se scatto un ritratto di qualcuno che non conosco, avrei potuto trarne vantaggio e incontrare gente facendo un lavoro che amo. Così ho cominciato a incontrare ragazze veramente interessanti chiedendo di poterle fotografare e finora nessuno si è rifiutato! Il fatto che siano solo ragazze è un po' una coincidenza, forse mi sentivo più a mio agio nell'approcciarmi, oppure sono più sensibile verso di loro.

In seguito, mi è venuto in mente che questi ritratti avrebbero potuto far parte di un progetto specifico per celebrare le donne. Quindi forse è un po' impegnato alla fine... vabè! Il progetto si evolve costantemente! L'ideale per me sarebbe che qualche media fosse interessato a pubblicare le foto regolarmente, come una serie: ogni episodio con una donna nuova, un universo nuovo.

In che modo decidi di rapportarti con il corpo delle donne e con l'argomento 'donna' in generale? Qual è il tuo approccio quando scatti?

Nelle mie serie cerco sempre di avere una sorta di narrazione. Posso sempre fare "test" con le ragazze per provare delle tecniche, ma per creare una serie ho bisogno di un vera storia da raccontare.

Per Devil Got My Girl, ad esempio, l'idea era di mostrare la transizione dall'infanzia all'età adulta - il mondo che cambia intorno a te e le varie fasi della sua costruzione. Inoltre, sono un po' ossessionata da questo periodo di transizione: il momento in cui cresciamo ed emancipiamo è spesso parte del mio lavoro, accanto a una dose di sbadataggine e spensieratezza.

Cosa ci racconti della serie Playground Love??

Per Playground Love avevo diversi desideri: creare un universo particolare con i colori, vestiti e decorazioni, e anche mostrare donne indipendenti, ognuna con la sua identità ma comunque parte del gruppo. E non c'è neinte di più figo di una banda di ragazze!

Ho chiesto aiuto a quattro amiche con le quali avevo già lavorato in passato, tutte creative e talentuose. Lavorare per la prima volta con così tante persone diverse non è stato facile a livello di organizzazione, ed è stata una vera sfida dirigere quattro ragazze per ciascuna foto! Ma alla fine è stato davvero gratificante e sono molto soddisfatta dei risultati :)

Hai mai avuto esperienze negative per il fatto di essere una fotografa donna?

Un po' ovunque, molte persone credono che se sei una donna non sei in grado di trasportare niente di pesante, riparare oggetti e che non sai nulla di tecnica. A volte mi è capitato di sentire questi commenti mentre lavoravo in studio. La maggior parte delle volte si tratta di piccoli dettagli ma credo sia importante comprendere che questo modo di vedere le cose non è più considerato "normale".

Pensi sia difficile essere una donna nel mondo della fotografia?

Confesso che non ci ho mai pensato tanto, ma evito di farmi troppe domande altrimenti avrei paura di dovermi comportare in modo diverso per dover compensare. In questo mondo c'è già abbastanza competizione e se mettessi barriere per il fatto di essere una donna sarebbe ancora più difficile.

Il corpo delle donne è sempre sotto pressione, soprattutto nell'industria della moda e dei media in generale. Alcuni movimenti, come quello sulla positività del corpo, tendono a essere sempre più importanti. Cosa ne pensi?

Quando si tratta di moda o pubblicità è vero che vengono proposti schemi da seguire; lo si nota già a scuola o durante le lezioni di editing quando ci viene chiesto di creare una pelle perfetta o rimodellare il corpo. Allo stesso tempo però, mi sembra che stiamo sorpassando queste regole, forse con la diffusione del concetto di positività del corpo, o di un femminismo più globale sempre più importante nei media. La nostra generazione si prende più libertà, per noi non deve essere tutto perfetto, anzi il contrario.

Ci sono fotografe che apprezzi?

Se dovessi menzionarne solo una, direi Petra Collins. Lei è il perfetto esempio della "nuova generazione" di cui stavo parlando prima. Divenne famosa su internet dopo che Instagram ha censurato una delle sue foto nella quale si vedevano dei peli a una ragazza in bikini. E ora lavora per Gucci e Adidas ad esempio. Mi sento molto vicina al suo lavoro, è la mia ispirazione numero 1 al momento! Mostra donne indipendenti e soprattutto diverse da ciò che vediamo sulle riviste solitamente. Lavora anche in analogico, giocando con la luce e i colori... il suo stile si distingue subito.

Altre fotografe che ammiro sono Nan Goldin e Diane Arbus, tra le prime a rompere gli schemi.

Se vuoi saperne di più su Marine e il suo lavoro, visita il suo sito, il suo Instagram oppure la sua lomohome !

Scritto da mpflawer il 2017-03-08 in #persone

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