Il Frutto di un Progetto a 4 Mani: Fotografie di Elisa Bonafè e Riccardo Montanini

Elisa Bonafè e Riccardo Montanini, nonostante siano due fotografi con stili diversi, di recente hanno deciso di sviluppare alcuni progetti a 4 mani, divertendosi a completare le idee l'uno dell’altra, ed imparando così anche nuove competenze, senza rivalità, ma anzi cercando di scoprire e studiare insieme il mezzo tecnico e la sua applicazione. In questa doppia intervista ci parlano del loro secondo progetto realizzato fotografando con l'Obiettivo Artistico Daguerreotype e le pellicole Lomography LomoChrome Purple e Color Negative 400.

© Elisa Bonafè - Obiettivo Artistico Daguerreotype

Ciao Riccardo, bentornato sul nostro Online Magazine! Ormai possiamo considerarti un nostro LomoAmigo, e la nostra Community ha già avuto modo di conoscere i tuoi lavori attraverso diverse interviste. Elisa, questa invece è la prima collaborazione che facciamo insieme, potresti quindi fare una tua presentazione?

Ciao Lomographers! Sono una fotografa di Bologna che si occupa principalmente di fotografia di moda e beauty. Proprio questo mi ha portato, dopo tanti anni di studio alla ricerca dell’immagine più “perfetta” possibile, ad interessarmi ad una riscoperta della fotografia a pellicola. Ormai è circa un anno che affianco l’analogico al digitale, e me ne sono innamorata perdutamente, per la sua imperfezione (così a contrasto con quello che ho sempre ricercato in digitale) e anche per ciò che impone lo scattare su rullino: riflessione, studio, ricerca. Adoro questo “forzato” rallentamento rispetto ai tempi disumani dei social e del digitale in genere.

© Riccardo Montanini - Pellicola LomoChrome Purple

Avete sviluppato questo bellissimo progetto a 4 mani: come mai questa scelta e quali sono le sfide nel lavorare con un altro fotografo, con magari uno stile differente dal proprio?

Era il secondo progetto realizzato insieme, e forse è proprio il nostro lavorare su settori complementari (cinema e moda) che ci rende molto compatibili. Già dalla prima collaborazione ci siamo divertiti un sacco a “completare” le idee uno dell’altra, avendo competenze diametralmente opposte. Riccardo è un grande conoscitore del cinema e della direzione della fotografia con luci continue, Elisa invece è un’habituè nell’utilizzo del flash e dell’immagine statica. Questo ci permette di insegnarci cose a vicenda, e ci ha portato ad avviare una bella collaborazione lavorativa mettendo insieme video e fotografia. E’ molto bello (e succede spesso nell’ambito della fotografia su pellicola) che le persone abbiano voglia di condividere le proprie conoscenze. Senza rivalità, ma cercando di scoprire e studiare assieme il mezzo tecnico e la sua applicazione.

© Riccardo Montanini - Obiettivo Artistico Daguerreotype

Queste meravigliose fotografie sono state realizzate con il nostro Obiettivo Artistico Daguerreotype e le nostre pellicole LomoChrome Purple e Color Negative 400: questa attrezzatura, ha influenzato la scelta del soggetto/Location?

Assolutamente sì, e di molto. Da una parte volevamo testare il Daguerreotype in tutti gli scenari tecnici possibili (su pellicola, in digitale, abbinato a un flash, a luce continua, e a luce naturale – sia in ambito foto che video). Dall’altra parte avevamo la bellissima sfida della pellicola Purple, abbinata al Color Negative come “backup”. Questo perché la Lomo Purple è una pellicola che può riservare meraviglie, se usata a dovere. Abbiamo quindi cercato di studiarla il più possibile per costruire set che fossero “ad hoc” per lei: sia in studio che in location ogni dettaglio, dal trucco all’outfit, dagli oggetti di scena alla location, sono stati studiati per la resa su Purple.

© Elisa Bonafè - Pellicola LomoChrome Purple

Quali fotocamere avete usato?

Dal momento che avevamo due pellicole in parallelo, abbiamo utilizzato una Nikon FM2 (Elisa) e una Nikon F100 (Riccardo) per il Purple, e una Fujica ST705 (Elisa) e una Nikon F90X (Riccardo) per il Color Negative. La lente Daguerrotype è fornita di attacco F quindi abbiamo potuto usarla su tutti i corpi macchina tranne uno, e sui nostri dorsi digitali (Nikon Z6II Elisa e Nikon D750 Riccardo). Inoltre, grazie ad un adattatore, abbiamo potuto montarla anche sulla BlackMagic Pocket Cinema Camera 4k di Riccardo per renderci conto anche della resa a livello video.

© Elisa Bonafè - Obiettivo Artistico Daguerreotype

Come avete ottenuto l'effetto caleidoscopio in alcune di queste foto?

Questo effetto è veramente un effetto vintage: è dovuto ad un filtro estremamente datato che Elisa ha ereditato, e che moltiplica l’immagine. Attualmente questi filtri creativi stanno tornando molto in voga, quindi sul web è abbastanza facile trovare qualcosa di similare. Ovviamente ha un’immagine molto peculiare, quindi va “dosato” a dovere, per evitare che alla lunga diventi pesante, come accade poi per tutte le scelte artistiche molto caratterizzanti.

© Elisa Bonafè - Pellicola Color Negative 400

L'obiettivo Daguerreotype ha una storia, e anche un'estetica molto affascinante: cosa vi è venuto in mente quando l'avete visto per la prima volta?

Direi che ci siamo accostati a questa lente con un sentimento abbastanza reverenziale: per noi “giovani”, già la fotografia su pellicola in generale è una cosa lontana e avvolta da una certa sacralità, figuriamoci una lente del genere. Si tratta di un obiettivo il cui progetto ottico ricalca quello prodotto da Charles Chevalier nella prima metà dell’800, agli albori della fotografia, prima dei diaframmi lamellari moderni. Sicuramente fa molto effetto a chi ama la fotografia e apprezza anche la parte “estetica” dell’attrezzatura.

Questa lente è inoltre una continuazione della tradizione sperimentale di Lomography. Quali effetti particolari avete ottenuto utilizzandola?

Questa lente ha in primis la caratteristica di richiedere l’inserimento manuale del diaframma necessario, e permette anche di utilizzare diaframmi “artistici” che creano dei bokeh molto particolari. In generale l’abbiamo trovata una lente molto morbida e gradevole: anche a chiusure importanti (f11) si nota la differenza con una lente moderna, che risulta molto più sharp. Caratteristica che la rende veramente adatta ad esempio alla ritrattistica. Riteniamo però che sia una lente da utilizzare con accortezza: non è certo di utilizzo immediato o una lente adatta a qualsiasi cosa. Stesso dicasi per i diaframmi artistici in dotazione: sono effetti molto caratterizzanti che da soli rendono lo scatto molto riconoscibile – motivo per cui, al pari del filtro a caleidoscopio, vanno dosati ed utilizzati a dovere. Per quanto riguarda l’aspetto video, trattandosi di un progetto ottico relativamente semplice, senza stabilizzazioni di alcun tipo e di una focale al limite del teleobiettivo (64mm), il Daguerreotype risulta molto piacevole da utilizzare su treppiede o con stabilizzatori come gimball e glidecam mentre le riprese a mano (soprattutto su una camera con sensore non stabilizzato come la BMPCC4K) possono rivelarsi problematiche.

© Riccardo Montanini - Pellicola Color Negative 400

In generale, secondo voi, cosa spinge un fotografo ad utilizzare un obiettivo artistico?

Elisa: la mia opinione in merito è che, come dicevamo prima, la lente artistica faccia una buonissima parte del lavoro nel “riempire” lo scatto. Questo vuol dire che, tante volte, può anche essere un salvagente per dare qualcosa in più ad una scena che magari non ci convince del tutto. Ovviamente però questo è solo un vantaggio “secondario”: in primis credo che un effetto artistico caratterizzante vada pensato ad hoc per lo scatto che si vuole realizzare, esattamente come tutte le componenti che vanno a comporre l’immagine.

Riccardo: ritengo che gli “effetti visivi” come il filtro caleidoscopico, la lente Daguerreotype o la stessa pellicola Lomochrome Purple possano anche essere utilizzati come elemento meta-narrativo all’interno di uno scatto o di una scena. Ad esempio se si sta girando una sequenza onirica, un elemento come il bokeh alterato dato dalla lente può contribuire, a livello più o meno conscio, ad accentuare la sensazione di spaesamento e di irrealtà già presente magari a livello narrativo in sceneggiatura.

Avete qualche consiglio invece per chi utilizza per la prima volta una pellicola Color Shifting come la LomoChrome Purple?

Elisa: credo che la cosa fondamentale sia utilizzare questo tipo di pellicole in maniera molto specifica. Non è una pellicola da tenere in camera per fare scatti disparati. O meglio: può certamente esserlo, ma si rischia di utilizzarla su scenari che non le rendono giustizia. Esattamente come se andiamo a usare una pellicola in BN su uno scenario non adeguato. La difficoltà è che, rispetto ad una pellicola in BN (di cui bene o male, a mente, riusciamo a “predire” il risultato), con il Purple la cosa non è affatto immediata, dal momento che lo shift riguarda un buon numero di colori. Quindi non è così semplice guardare una scena e riuscire a predire come uscirà. A mio avviso bisogna sedersi, con carta e penna, e ragionare colore per colore. Che è poi il metodo che abbiamo seguito nella realizzazione dei nostri set. Come potete vedere, nonostante tutto il ragionamento, alcuni set hanno davvero restituito qualcosa di interessante, altri meno.

Riccardo: inoltre a livello tecnico ritengo che, pur essendo una pellicola con ASA variabile tra 100 e 400 non sia tanto utile impostare quest’ultimo sulla macchina in base alla situazione di luce, bisogna invece considerare che quanto più sarà basso l’ASA meno shifteranno i colori e viceversa...Secondo me inoltre è una pellicola che dà il meglio se utilizzata con diaframmi aperti, quindi anche se ci si trovasse in una situazione molto luminosa piuttosto consiglio di accelerare lo shutter.

© Riccardo Montanini - Pellicola LomoChrome Purple

Vi capita mai di scattare lavori commissionati esclusivamente su pellicola? Quali sono le sfide da affrontare, rispetto ad un lavoro scattato interamente in digitale?

Elisa: purtroppo a livello lavorativo, quantomeno nel mio settore, la pellicola si vede ancora molto poco, soprattutto in Italia. Ho notato che invece all’estero è una cosa già più sdoganata. Io spesso propongo di affiancare la pellicola al digitale, in modo che il cliente sia tranquillo di portare a casa il risultato che vuole e abbia nel caso il “plus” degli scatti in analogico. Temo purtroppo che però, nell’ambito commerciale soprattutto, non ci sia grande spazio in merito. Purtroppo nell’utilizzo della pellicola abbiamo una componente di costi importante, oltre alla “non garanzia” del risultato fino a quando si vedono gli sviluppi, poca possibilità di correggere, un numero di scatti limitato...è molto difficile che un cliente che ha in mente il binomio “più scatti ho = più vendo” si innamori così tanto dell’estetica analogica da richiedere una campagna su pellicola. Non nascondo che sarebbe un mio sogno nel cassetto. Mi è capitato infatti, a livello editoriale, che alcuni magazines preferissero gli scatti a pellicola rispetto a quelli in digitale. Ma ovviamente una rivista ha uno scopo “artistico” che un brand di abbigliamento o di accessori non possono avere.

© Riccardo Montanini - Obiettivo Artistico Daguerreotype

Riccardo: a livello lavorativo io sono maggiormente indirizzato sul lato video e, anche se non ne ho esperienza diretta, molte produzioni, non per forza hollywoodiane ma talvolta anche europee, girano ancora su pellicola, dipende da budget e desideri di registi e DP. Anzi, va inoltre detto che, rispetto a qualche anno fa, queste ultime sono in aumento: inutile dire che prendervi un giorno parte è il mio sogno nel cassetto. A livello di fotografia statica invece mi è capitato di ricevere commissioni di lavori digitali con affiancamento di pellicola, si trattava in particolare di reportage di eventi indipendenti o copertine di album di musicisti. Mi sembra difficile immaginare, soprattutto in Italia, un ritorno importante della fotografia analogica in ambito commerciale.

Prevedete una nuova collaborazione insieme?

Certamente! Abbiamo varie cose in cantiere, da lavori foto/video a progetti particolari (da nerd dell’analogico come siamo).


Guarda tutti i lavori di Riccardo sul suo profilo Instagram. Di seguito i link per vedere tutti i lavori di Elisa: sito e Instagram.

Modella: Nora
Makeup & Hairstyle: Cristina Oddo

Scritto da melissaperitore il 2023-06-07 in #gear #videos #35mm #daguerreotype #lomochrome #pellicolelomography #obiettivoartistico #fotografiaritrattistica

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