Foto Digitali vs. Foto Analogiche

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Durante i miei viaggi, ho cercato di fare un confronto tra foto scattate con macchina digitale e foto scattate con macchine analogiche, in modo particolare con la LC-A+. Perché non facciamo un gioco e proviamo ad indovinare quali foto sono state scattate con quale macchina? È una sfida tra vecchio e nuovo!

Questa è scattata con una digitale.
Questa è scattata con una pellicola Fujichrome 100 Sensia.

Visto? È facile vedere la differenza! So che ci sono tanti programmi e applicazioni che possono modificare le foto digitali in stile lomografico, ma con pellicole diverse scattate a ISO diversi si possono ottenere tantissimi effetti totalmente differenti. E come può tutto questo essere sostituito da un semplice software?

In alto a sinistra: 64 TYPEII In basso a destra: CT PRECISA AGFA (E TO C)

Queste sono abbastanza simili ma non è difficile indovinare.

A sinistra: KODAK ISO 200

Di questa sapete già la risposta senza nemmeno pensarci.

In alto: LOMO REDSCALE 100

Abbastanza simili ma non troppo difficili da distinguere.

In basso a sinistra: LOMO SLIDE X-PRO 200 In basso a destra: KODAK ISO 200

Queste due vi prenderanno un po’ più di tempo.

In basso: PRO 160S FUJIFILM

La pellicola dai colori saturi, impossibile non identificarla!

In alto a sinistra: 64T TYPE II FUJIFILM (E TO C) In alto a destra: CT PRECISA AGFA (E TO C)
A destra: CT PRECISA AGFA (E TO C)

Su queste non ci sono dubbi…

A sinistra: CT PRECISA AGFA (E TO C)

Questa è la stessa pellicola, è impossibile non indovinare!

A sinistra: CT PRECISA AGFA (E TO C)

Più la foto è semplice, più è difficile capire…

A sinistra: AGFA ISO 400

LA PELLICOLA VINCE!

A sinistra: 64TYPE II

Su pellicola, diventi pure più carino…

A sinistra: FUJICHROME 100 SENSIA

Ve lo devo spiegare di nuovo?

A destra: LOMO REDSCALE 100

Sinistra o destra?

A sinistra: AGFA VISTA 200

Vi spiego ancora?

A sinistra: AGFA CT 100PRECISA (E TO C)
A sinistra: AGFA 400

Queste sono un po’ difficili…

A sinistra: AGFA 400

Devo ammettere che le macchine digitali sono molto convenienti, puoi controllare i risultati immediatamente, puoi persino scattare un’altra foto se la prima è venuta male, finché non ottieni la perfetta angolatura o la perfetta illuminazione.

Di fatto, io sono un’amante delle pellicole, ma non posso non tener conto dei vantaggi del digitale. Non cerchiamo di cambiare la vostra opinione riguardo alle fotografie digitali e quelle analogiche. Vorrei solo far capire come usare diverse pellicole e fotocamere in condizioni atmosferiche diverse… con l’analogico a diverse esposizioni si possono ottenere foto completamente diverse da quelle che avete visto! Amate la pellicola, amate ogni sorpresa!

L’unica cosa che posso dire è che LA PELLICOLA NON MORIRÀ MAI, Il futuro è analogico!

Scritto da bigbird il 2012-04-11 in #lifestyle #film #india #asia #hk #lc-a #sony #viaggi #digitale #canon30v #hong-king

3 Commenti

  1. trabakko
    trabakko ·

    se posso, mi pare un po ridotto il discorso, benché sia molto più ampio e anche molto interessante da sviluppare.
    prima di tutto vorrei soffermarmi sulla POTENZA del digitale: le foto qui viste mi sembrano delle normali foto Jpeg sfornate da una compatta di discreta qualità, ebbene mi sembra un po riduttivo fermarsi li, quando c'è tutta la POTENZA del formato RAW. senza grossi problemi si può emulare una velvia o un kodachrome.
    d'altro canto mi sembra anche un po riduttivo fermasi a quelle immagini (sicuramente + sature viste così, ma ricordiamo che sono tutte invertibili...).
    la potenza dell'analogico non è data solo dallo spirito intrinseco di qualsiasi pellicola (che va ben al di la del ritocco di un file, è una cosa + simile al cambio di sensore su una MF), ma da tutti gli aggiustamenti possibili in fase di sviluppo e stampa (che però sulla positiva sono davvero limitati ai grandi laboratori, quasi impossibile da fare in casa.)
    Quindi mi pare sbagliato dire che l'analogico fa foto + belle del digitale (perché con questa filosofia di pensiero dovremmo tutti rottamare le varie toy-camera, perché fanno foto più brutte delle zeiss...)
    mi pare invece corretto dire che sono strumenti molto potenti entrambi, ovviamente il digitale ha preso il sopravvento nel campo professionale ma anche amatoriale di base, per l'economia di processo, e anche per le facilità di trasferimento e di lavorazione dei file (le prime kodak digitali, 1,4 mpx su corpo nikon f3 e zaino appresso per le batterie e lo stoccaggio, 1991 erano pensate solo per fotoreporter di guerra, infatti erano dotate di modem per spedire direttamente i file).
    D'altro canto la pellicola è rimasta ancora nel cuore di molti amatori (ancora prima del boom LOMO) che già attrezzati in casa per sviluppo e stampa, e magari con qualche corpo di qualità, avevano comunque un totale controllo sull'immagine, qualità superiore ( la prima FF digitale risale al 2002) e il grossissimo vantaggio di poter cambiare il "sensore" all'occorrenza.
    Poi è nato il movimento Lomografico, che ha un pochino riportato in auge la pellicola sopratutto tra i giovani.

  2. filippo_masi
    filippo_masi ·

    per fare un paragone serio le foto della lc-a non dovrebbero essere in cross process. Se fossero state sviluppate con i chimici giusti non sarebbero così diverse e più saturate!

  3. pillo76
    pillo76 ·

    io credo si tratti anche di una problema di "genere" più che di "valore" in astratto: io adoro l'analogico, per mia personale predilezione, ma vi sono alcuni tipi di scena, che beneficiano di riprese digitali, laddove si intenda trasmettere una resa algida, molto definita, o volutamente "piatta". Va osservato che una pellicola piana di grande formato, con banco ottico, restituisce un livello di dettaglio inimmaginabile per qualsasi full frame digitale da 4000 euro: è un caso limite e non certo amatoriale, ma già limitandosi al 6x6 ci sono alcuni scatti talmente nitidi che possono essere confusi con una cosa digitale.
    L'articolo è interessante, e stimola una bella discussione sulla cosa, ma credo sia importante considerare preliminarmente questi due mondi sul piano della diversità, più che del confronto. Intendo cioé dire che non è solo il mezzo o il tipo di tecnologia a fare la foto, ma soprattutto le intenzioni di chi la scatta. Se voglio riprendere una scena devo figurarmi in testa prima il "senso" di quella ripresa, e ciò che voglio comunicare, solo in seguito decido per il tipo di mezzo che maggiormente si avvicina a quelle mie intenzioni, e si faceva esattamente così quando ancora il digitale non esisteva. Anche in ambito lomografico, come sappiamo occorre essere lomografici prima di tutto nella testa, e allora anche una ripresa digitale potrà essere "lomografica", così come si può usare una diana mini per ritrarre un vasto paesaggio da cartolina, che non trasmetterà nulla.

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