Il color ocra

In realtà il color ocra proviene dalla terra naturale, mescolato con ossido di ferro e varianti di argilla e sabbia. L’ossido di ferro è uno dei più comuni minerali ad essere trovato, non sorprende dunque che i pigmenti possono essere acquistati ovunque. La tonalità ocra più utilizzata proviene da un minerale secondario, la limonite di idrato.

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Le colline francesi del Roussillon in Provenza, sono uno delle fonti più popolari del del pigmento dal 18° secolo. Durante l’età preistorica, il colore era utilizzato per l’uso delle arti decorative, secondo l’archeologo Leroi Gourhan.

Questo colore è spesso associato al potere e alle regalità, tanto che gli egiziani lo utilizzavano per decorare le tombe e per dipingere la pelle delle donne. Si narra anche che gli antichi romani avrebbero usato il pigmento con lo stesso intento, ovvero colorare la pelle, ma anche come colore di sfondo sia di villaggi che di città. I più illustri sono i murales di Pompei.

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Come un membro dei pigmenti della terra, l’ocra è una tonalità popolare tra i pittori ed è uno dei primissimi colori per la pittura ad olio dal momento che il suo pigmento naturale si asciuga rapidamente e dona sufficiente colore. Nella fotografia esiste un’alternativa nel processo di stampa chiamata anthotype di John Herschel. L’anthotype è usata per creare immagini con materiali fotosensibili dalle piante. L’effetto di questo processo dovrebbe essere dal verdastro al marroncino giallo. A volte il paesaggio naturale può sembrare ocra anche durante le ore dorate.

2018-04-16 #cultura

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