Around the World in Analogue: Caucaso - Fotografie di Stefano Majno

In passato, Stefano Majno ci ha fatto scoprire luoghi lontani attraverso le sue fotografie di viaggio esclusivamente su pellicola. Questa volta, ci porta in un'interessantissima esplorazione del Caucaso attraverso le sue parole e le sue fotografie.

© Stefano Majno - Azerbaijan

Il mio quarto viaggio in Caucaso inizia da Tbilisi, una città che mi affascina da sempre e che ciclicamente ritorna nei miei itinerari. Perdersi nella vecchia Tbilisi, tra antiche case dai balconi di legno avvolti dalle viti, per poi concedersi una pausa in qualche bagno termale di Abanotubani è un’esperienza da provare!

© Stefano Majno

La prima tappa del mio viaggio è la regione dell’Agiaria, dove attraverso tortuose strade di montagna è possibile visitare le incantevoli moschee di legno sopravvissute alla distruzione durante il periodo sovietico, costruzioni che testimoniano le antiche tradizioni islamiche della regione. Dopo qualche giorno sul mar Nero decido di tornare a Tskaltubo, località non molto distante da Kutaisi, nota per le sue acque termali ma anche (e forse soprattutto) per la serie di sanatori abbandonati che da trent’anni offrono asilo ai rifugiati del conflitto in Abkhazia.

© Stefano Majno - Georgia

Ora è tempo di riattraversare la Georgia per dirigermi verso Yerevan, la capitale dell’Armenia, in una delle estati più calde di sempre.

La steppa nevosa attraversata nei miei viaggi precedenti ora è un deserto invivibile, nel quale appaiono come miraggi chiese Yazide e la centrale di Metsamor che, costruita con la stessa tecnologia di quella di Chernobyl, si guadagna universalmente il titolo di centrale più pericolosa al mondo.

© Stefano Majno - Armenia

In questo viaggio riesco a realizzare uno dei miei sogni, ovvero passare una notte nella Casa degli Scrittori, capolavoro architettonico ora hotel dal fascino decadente; da qui, la vista del lago Sevan che si gode dalle ampie e luminose vetrate della sala ristorante è meravigliosa.

© Stefano Majno - Armenia

Al mio ritorno a Tbilisi scopro che la linea ferroviaria con Baku è ancora sospesa a causa della prolungata scusa del Covid, invece probabilmente ciò è dovuto alle tensioni geopolitiche della regione causate dalla guerra in Nagorno Karabakh e dalla spinta europeistica della nazione georgiana.

Devo quindi prendere una decisione rapida, che contempla un breve volo aereo che mi priverà del fascino post-sovietico del treno notturno Tbilisi - Baku tanto fantasticato nell’ultimo mese..

© Stefano Majno - Armenia

E’ la mia prima volta in Azerbaijan e, nonostante l’entusiasmo, ero anche un po’ preoccupato vista la possibilità di essere respinto all’ingresso a causa dei miei precedenti viaggi in Nagorno Karabakh e Armenia, motivo che ha impedito a molti viaggiatori di entrare con immediata espulsione!

© Stefano Majno - Armenia

Non è probabilmente il contesto adatto per affrontare il discorso riguardante il Nagorno Karabakh, verso il quale il silenzio mediatico è di proporzioni vergognose a mio avviso. Dopo aver affamato per nove mesi la popolazione del piccolo stato non riconosciuto adesso infatti sono in atto una serie di operazioni militari azere che puntano a una vera e propria pulizia etnica.

© Stefano Majno - Azerbaijan

Baku è una città in cui convive un’anima antica e medievale con un moderno spirito di rinnovamento architettonico a tratti mostruoso, dato l’impatto sullo skyline della città adagiata sul mar Caspio. Due esempi prevalgono su tutti: le Flame Towers e l’Heydar Aliyev Center, il capolavoro di Zara Hadid.

Attraversando paesaggi incredibilmente diversi tra loro ho continuato il mio viaggio verso nord-ovest, dirigendomi verso la città di Sheki. Situata a pochi kilometri dal confine con il Dagestan e circondata da verdi colline e foreste, Sheki è famosa per il suo palazzo dei Khan, un capolavoro architettonico con mosaici decorati con vetri colorati.

Nel mio percorso di ritorno a Baku mi sono fermato a Yanar Dag, la montagna che brucia. Questa meraviglia naturale è incredibilmente affascinante: fiamme di gas naturale bruciano costantemente dall'interno della montagna, creando uno spettacolo sorprendente.

© Stefano Majno

Ringraziamo Stefano per aver condiviso le sue fantastiche foto ed il suo diario di viaggio. Non dimenticarlo di seguirlo sulla sua LomoHome, profilo Instagram e sito.

Scritto da melissaperitore il 2023-10-10 in #gear #caucaso #around-the-world-in-analogue

Maggiori informazioni

Lomography Color Negative 400 (35mm)

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