Alchimia analogica

Tra la strana, cupa e dura realtà della pandemia, abbiamo scovato il mondo colorato di un lomografo che ci ha immediatamente attratti per le sue ricette analogiche. Ecco l'antropologo visivo e chef Patrice Baunov a.k.a. _baunovart_
Patrice ha creato un repertorio, simile ad un ricettatio di uno chef stellato, per ricette squistamente analogiche spaciali accompagnate da una narrazione visiva antropologica sublime. Lasciati ispirare dalla sua arte lomografica.

Credits: _baunovart_

Per prima cosa ci piacerebbe sapere come stai in questo strano anno
 
Nonostante la situazione globale, posso dire che sta andando abbastanza bene. Certo sono colpito anche io da quello che ci sta capitando, ma per fortuna il mio lavoro mi permette di potermi mantenere e di utilizzare il tempo a mia disposizione per scopi crativi legati alla fotografia analogica. Ho avuto il tempo di curare alcuni processi ai quali ho sempre pensato ma mai portato avanti, così ho sperimentato processi alternativi senza fotocamera, come il cianotipo, le stampe a lume e gli elevatori di emulsione che mi hanno sempre affascinato. È davvero molto divertente giocare con queste tecniche. E poi, trascorro le mie giornate a sviluppare, scansionare e caricare, oltre a strutturare e organizzare tutti i negativi;praticamente non si finisce mai. Sapete di cosa sto parlando ;) Poi mi sono ritagliato dello spazio per cercare nuovi progetti in collaborazione con altri fotografi. Insomma cerco di prendere il meglio dalla situazione attuale.

 
Quando hai inventato la tua prima ricetta?

La prima zuppa per pellicole credo di averla provata alcuni mesi dopo aver scoperto la fotografia analogica, quindi parliamo dell'estate 2015. Qui sul magazine mi sono trovato per caso a leggere un articolo sulle zuppe di pellciole e incuriosito ho scelto di provare. Sempre in modo altalenante, ma continuativo.
 

Credits: _baunovart_

Raccontaci delle tue zuppe. Come le hai inventate? Ci sono degli ingredienti segreti?
 
Come dicevo poc'anzi, tutto è nato dal desiderio di sperimentare sempre di pù. Negli ultimi 2-3 anni mi sono concentrato prevalentemente sul medio formato e come si può immaginare il processo di “broccatura” della pellicola 120 è leggermente diverso e forse leggermente più complicato rispetto a quello per il classico e comune 35 mm, non impossibile, ma difficile perchè non puoi semplicemente immergere il rullo nella zuppa e lasciarlo ammollo. Probabilmente la carta di supporto verrebbe distrutta e la pellicola esposta involontariamente. I contenitori 35 mm rendono tutto molto più semplice ed è per questo che è il preferito per la creazione di minestre. Ma c'è una soluzione per il fomato 120: un contenitore di sviluppo analogico. Lì, ti sbarazzi della carta di supporto e hai una recipiente con tappo che protegge dalla luce e ti permette di immergere le pellicole in tutti i liquidi che desideri.

“Questo diverso background nelle scienze sociali insieme con la mia passione per l'arte e la creatività e unito alle opportunità della fotografia analogica, mi fanno identificare come un artista con un approccio antropologico verso la fotografia sperimentale.”

Devo esser sincero, non ricordo ingredienti segreti. E' il mio essere caotico e sperimentale che mi fa semplicemente afferrare tutto ciò che mi ispira in casa e mescolarlo. Non ho un ricettario dove prendo nota dei passaggio e gli ingredienti utilizzati, non so perchè ma dimentico di farlo. Forse perchè l'effetto sorpresa è il motore della sperimentazione e ogni zuppa che creo è unica, nessuna copia e i risultati non saranno mai riproducibili. Alcuni ingredienti danno lo stesso effetto a tutti, ma è la combinazione che produce il risultato.
Posso dire di non aver mai usato nulla di troppo acido o sbiancante perché non volevo distruggere troppo l'emulsione e avere ancora un'immagine riconoscibile.

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Cosa ti attrae nella sperimentazione?

Sicuramente poter giocare con i processi e alterarli.

La sperimentazione è possibile fin dal primo momento. Dal caricamento della pellicola fino alla stampa. È un processo tangibile di creazione che consente possibilità quasi infinite di modificare e giocare.

Ti identifichi come antropologo visivo. Puoi condividere cosa significa questo per te?
 
Hehe. Sì, sulla base dei miei studi in psicologia, pedagogia, antropologia culturale ed etnografia europea e studi cinematografici, mi identifico come un antropologo visivo autodidatta e ho persino creato il gioco di parole "artropologia" - una miscela di arte e antropologia.Questo diverso background nelle scienze sociali insieme con con la mia passione per l'arte e la creatività e unito alle opportunità della fotografia analogica, mi fanno identificare come un artista con un approccio antropologico verso la fotografia sperimentale.
Creo un modo artistico fatto di narrazione, documentazione, una sorta di diario fotografico dei miei ambienti, viaggi, esperienze e osservazioni che ho intenzione di pubblicare in futuro con una serie di libri fotografici antropologici integrati con il testo. Non sto (ancora) lavorando nel campo accademico dell'antropologia visiva, ma tuttavia mi piace vedermi come un "artropologo visivo".

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Come si uniscono due generi fotografici "oggettivi" come la fotografia documentaria con la fotografia sperimentale?

La fotografia è uno strumento meraviglioso per preservare e documentare il momento che altrimenti si trasformerebbe solo in un ricordo della nostra mente o, se li scrivi, in lettere e parole su un foglio, mentre una foto è una rappresentazione visiva molto soggettiva del momento. La fotografia analogica mi permette di documentare visivamente le mie impressioni, e come artista, di sperimentare modifiche e manipolazioni dei processi fotografici. Le fotografie che creo potrebbero essere classificate come fotografia documentaria sperimentale.
 
Qual è la tua più grande sfida?
 
La mia più grande sfida è stata e continua ad essere, il perfezionamento. Ironia della sorte, proprio questo mi ha portato ad indivudare il mio stile,ovvero di fotografo documentarista sperimentale. Il bisogno di concetrarmi su qualcosa di nuovo non mi ha reso le cose facili ed era difficile trovare uno stile che mi appartenesse. Il filo conduttore è sempre stato il desiderio di documentare, ma on volevo essere troppo astratto, volevo creare un documentario fotografico artistico, sognante, che evocasse nostalgia. Coerenza e concentrazione sono state delle sfide perfide, anche se nle caos continuavo ad inseguire la luce della coerenza. Ora che ho trovato il mio stile, le mie macchine fotografiche e le mie pellicole preferite, proseguo con metodi diversi.

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Consigli per la community per sperimentare nuove ricette?

Prima di tutto: non aver paura, rilassati e fallo! Consiglio vivamente di non usare l'unica pellicole delle tue meravigliose e preziose vacanze se fai una zuppa per pellicole per la prima volta - meglio usarne una per l' esperimento.

Decidi se vuoi inzuppare la pellicola prima o dopo averl scattato: entrambe le opzioni sono possibili. Nel caso in cui lo immergi prima, assicurati di risciacquare e asciugare per bene la pellicola (se non vuoi davvero che rimanga appiccicosa nella tua fotocamera). Se lo immergi dopo, assicurati di risciacquare e asciugare per bene la pellicola prima di consegnarlo al laboratorio per lo sviluppo (non sarebbero entusiasti se la miscela della zuppa rovina la loro chimica). Al fine di evitare a volte esperienze spiacevoli con i laboratori (anche se molti sono fantastici e adeguatamente preparati), potreste farlo a casa lo sviluppo che è anche molto divertente.

Cosa ti aspetta nei prossimi mesi?

La prossima cosa che accadrà sarà il lancio di un negozio online con le opere d'arte di mia moglie e mie. Abbiamo deciso che finalmente è arrivato il momento di rendere disponibili per l'acquisto opere e foto selezionate: è bello creare, ma sarebbe anche molto bello vendere qualcosa di tanto in tanto.

Inoltre, voglio portare avanti il ​​collettivo di artisti Berlin Mafia che sto correndo insieme ai membri della comunità Lomography @antoniocastello, @zonderbar e @juliashropshire, e alcuni altri artisti con sede a Berlino.

Avevo già pianificato e organizzato diversi progetti per quest'anno, ma a causa della situazione attuale, i piani e i progetti devono essere modificati e riorganizzati per il 2021. E, in ultimo sto pianificando di pubblicare il mio primo fotolibro entro la fine dell'anno ma c'è ancora molto lavoro da fare al riguardo.

Oltre a ciò, potrei semplicemente immergermi in un prossimo esperimento.
 

Credits: _baunovart_

 Ti piacciono i suoi lavori? Vista il suo website e la sua LomoHome!

Scritto da cielsan il 2020-07-09 in #cultura #persone

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