Su quale sponda la felicità? Modernità e Nostalgia nell'Asia di Tiziano Terzani

Photofestival, la rassegna diffusa di fotografia d’autore in corso fino al 31 ottobre a Milano e in alcune località lombarde, presenta la mostra “Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani”: in esposizione dal 20 ottobre al 6 novembre 2022 presso Oxy.gen Bresso le opere fotografiche del giornalista e scrittore Tiziano Terzani accompagnate dalla sue parole.

© Tiziano Terzani

La mostra, curata da Nicole Pecoitz e organizzata in collaborazione con Oxy.gen Zambon e con Parco Nord Milano, intende tramandare non solo l’eredità testuale e fotografica di uno dei più fini osservatori del nostro tempo, ma anche il messaggio all’umanità che traspare continuamente dalla sua vita: se non vogliamo soccombere a un futuro materialista, cieco e fanatico, dobbiamo rivolgere la ricerca verso noi stessi, consapevoli che solo dall’Uomo può arrivare la speranza di redenzione salvifica.

È l’inizio del 1993 e Tiziano Terzani, allora corrispondente per Der Spiegel a Bangkok, decide di dare ascolto alla profezia ricevuta da un indovino di Hong Kong nel 1976. Incomincia così quel formidabile viaggio “senz’ali” che confluirà in uno dei capisaldi della letteratura di viaggio contemporanea, Un indovino mi disse. Il monito a non volare per un anno si rivela così una preziosissima occasione. Gli spostamenti tornano ad avere il sapore dell’attesa tipico dei viaggi di inizio secolo; le frontiere, le macchine sgangherate, i visti, le navi lente e i treni traboccanti di umanità. E soprattutto l’incontro con indovini, stregoni, astrologi e meditatori a ogni sosta del cammino non tanto per scoprire il proprio futuro quanto per mantenere il più possibile presente e vivo un passato in pericolo.

© Tiziano Terzani

Al cuore della narrazione di Terzani c’è, fortissima, una contraddizione che si rivelerà insanabile: da un lato l’elogio della bellezza di un continente ancora antico, l’Asia, dall’altro il lamento per la sua progressiva dissoluzione nella folle corsa verso l’appiattimento occidentale. In mezzo a questo processo che ormai appare irreversibile Terzani cerca le radici che resistono; quelle che non si arrendono a un futuro che avanza fagocitante e indifferente alla sorte di paesaggi e culture; quelle che ancora sono in grado di portare linfa ai popoli che racconta e che ritrae.

© Tiziano Terzani

Questa mostra, resa possibile grazie all’aiuto costante di Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano e sua compagna di avventure di una vita, ha lo scopo di portare alla luce le fotografie di Tiziano Terzani, conservate presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Queste fotografie sono la testimonianza iconica di quel “mondo che non esiste più” tanto caro a Terzani e che Angela mi ha raccontato spesso, nella casa di Firenze, in questi due anni di collaborazione. Credo che l’occhio di Terzani scrittore e quello di fotografo si intreccino armonicamente nel raccontare la sua costante ricerca di quelle fonti della vita per cui sente una forte nostalgia. Nicole Pecoitz

Tiziano Terzani, (1938 - 2004) giornalista e scrittore italiano, profondo conoscitore del continente asiatico, vi approdò nel 1965, inviato dall’Olivetti. Corrispondente da Singapore per Der Spiegel collabora con Il Giorno, l’Espresso, La Repubblica, Il Messaggero e il Corriere della Sera, assistendo alle fasi cruciali della guerra in Vietnam.


Per maggiori informazioni visita www.milanophotofestival.it.

Scritto da melissaperitore il 2022-10-19 in #cultura #biancoenero #photofestival #fotografiadiviaggio #tizianoterzani #milanophotofestival

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