Learning With Lomography: gli Studenti di ISFCI e il LomoGraflok - Vittoria Maniglio
Share TweetDa Bologna a Londra, fino a raggiungere Bandung, Hong Kong e perfino Shanghai - abbiamo collaborato con università e scuole di tutto il mondo per dare la possibilità agli studenti di vivere vere e proprie esperienze Lomografiche. In questa serie scopriremo come gli studenti hanno dato vita alle proprie visioni artistiche con l'aiuto di una serie di strumenti Lomography.
Oggi siamo a Roma per una meravigliosa collaborazione con ISFCI - Istituto Superiore di Fotografia. I partecipanti sono stati invitati a sperimentare con il banco ottico e il Dorso Istantaneo LomoGraflok e hanno creato dei capolavori su pellicola istantanea. In questa intervista incontriamo Vittoria Maniglio: scopri il suo fantastico progetto.
Ciao Vittoria! Benvenuta sul nostro Online Magazine! Parlaci del tuo background fotografico: quando hai iniziato il tuo viaggio nel mondo della fotografia?
Faccio una premessa: sono parecchio più grande dei miei compagni di corso all'Istituto Superiore di Fotografia. Ho 43 anni, sono stata finora una danzatrice e coreografa e ho collaborato molto con i fotografi, come modella in passato, e per realizzare alcuni miei progetti coreografici pensati anche per la fotografia, in tempi più recenti. Le immagini sono una componente fondamentale del mio lavoro - sia in fase di elaborazione e progettazione di una performance, che in sala come canovaccio per le improvvisazioni - perché oltre all'aspetto puramente cinestetico della danza, ho sempre dato molta importanza alla parte visuale di ogni mio lavoro.
Sono alla perenne ricerca di nuovi stimoli e nuove sfide, ero arrivata a un punto in cui sentivo il bisogno di esprimermi attraverso un linguaggio più immediato e che mi consentisse di confrontarmi con il mondo in modo diverso; per questo ho fatto una scelta così radicale mettendomi completamente in gioco e iniziando questo viaggio nel mondo della fotografia, come una neofita ricca di esperienza.
Quale corso stai frequentando presso ISFCI - Istituto Superiore di Fotografia?
Sto frequentando il primo anno del Corso Triennale
Quando l'Istituto ti ha informata di questo progetto speciale legato all'utilizzo di un dorso istantaneo - il LomoGraflok - con fotocamere di grande formato, qual è stata la tua reazione?
Mi ha molto incuriosito, e anche un po' spaesata all'inizio. Il banco ottico si inizia a usare il secondo anno, e per me era solo un oggetto da manuale di storia della fotografia. Però, quando ci hanno iniziato a spiegare le potenzialità espressive di questo strumento, mi sono subito saltate alla mente le immagini del mio lavoro coreografico me(e)tAzoa e quindi mi sono fatta avanti.
Quali sono le caratteristiche che hai apprezzato di più di questo strumento?
L'aspetto che mi affascina e ho apprezzato è questo connubio tra banco ottico e fotografia istantanea in studio, un'apparente contraddizione, che ha molto a che vedere con l'essenza della performance: ossia un'azione estemporanea, apparentemente improvvisata, dietro la quale c'è in realtà una lunga fase di ideazione, preparazione e costruzione.
Parlaci del concetto dietro questo bellissimo progetto.
Dietro questo progetto ci sono i concetti di Re-incanto della Natura - "a great joy in the midst of horror" - e di Sublime Metamorfico suggeriti dall'antropologo australiano Michael Taussig che ci invita a concepire l'animalità come ponte per percepire e conoscere la diversità senza annullarla.
Le tue ricerche per la realizzazione di questo progetto ti han portato a qualche scoperta interessante che vorresti raccontarci?
Le mie ricerche mi hanno portato alla scoperta che la vita e la mente cominciarono nell'acqua e che i metazoa, ossia i primi organismi pluricellulari comparsi nelle profondità del mare mezzo miliardo di anni fa, sono alla base dell'evoluzione che ha portato lo sviluppo della vita animale fino ai primati e a Homo Sapiens. Spugne, coralli, pesci, insetti, uccelli, mammiferi, ognuno con modalità di vita immensamente varie, proveniamo tutti dallo stesso ramo dell'albero genealogico.
Nel mio me(e)tAzoa for LomoGraflok, attraverso immagini evocative - dagli abissi di un mare ancestrale, passando per gli insetti, fino al cielo stellato - proiettate sul corpo della performer, vengono attraversati e re-immaginati centinaia di milioni di anni di storia dell'evoluzione, in una concezione dei viventi non antropocentrica, creando allo stesso tempo uno spazio psichedelico, pop e contemporaneo.
Ci tengo ad aggiungere che componente imprescindibile di questo lavoro è la danzatrice Sara Pillino che oltre a essere una eccellente ballerina, ha anche delle straordinarie qualità performative e senza la quale questa performance non ci sarebbe stata, o comunque avrebbe avuto una forma diversa.
Cosa ti è piaciuto maggiormente dello scattare con un banco ottico?
Mi è piaciuto il lavoro di pre-visualizzazione, il fatto che dietro a ogni scatto ci sia un pensiero, una ricerca.
Hai in programma qualche progetto o collaborazione interessante legato alla fotografia analogica? O più in generale, hai qualche progetto futuro che vorresti condividere con noi?
Ho delle idee che vorrei provare a realizzare quest'estate, per le quali sto immaginando anche l'uso della pellicola, ma fondamentalmente sento la necessità di approfondire i diversi aspetti della fotografia per capire in quale direzione sviluppare il mio linguaggio.
Model: Sara Pillino
Grazie Vittoria per aver condiviso i risultati del tuo progetto! Segui Vittoria e ISFCI su Instagram e non perderti le prossime interviste!
Scritto da ludovicazen il 2024-05-08 in #gear #persone
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