Ḥasan Ibn al-Haytham: Il Padre Dell'Ottica Moderna

Siamo lieti di esplorare con voi, la vita del genio medievale che ha ispirato il nostro nuovo obiettivo, il Nour Triplet V 2.0/64 Bokeh Control Art Lens, Hasan Ibn al-Haytham.

Nato nel 965 circa a Bassora, nell'attuale Iraq, Ḥasan Ibn al-Haytham visse in un'epoca di armonia e prosperità, all' apice dell'evoluzione intellettuale; quando scuole e biblioteche emergevano e la società godeva di una grande espansione in tutte le materie.

All'inizio della sua carriera, Ḥasan Ibn al-Haytham ricoprì una posizione con il titolo di visir, fungendo da ministro nella sua città, in quanto la sua notorietà per la conoscenza della matematica applicata era nota.

Essendo la religione estremamente intessuta nella società, Ibn al-Haytham si sentiva in conflitto, frustrato nel vedere che non sarebbe stato in grado di dimostrare praticamente la teologia. Decise quindi di dedicare completamente la sua vita alla scienza.

la struttura dell'occhio umano secondo Ibn al-Haytham

Fù un uomo perspicace e inquisitivo, e dedicò i suoi studi ai principi della visione, e concluse che le credenze dell'epoca non erano convincenti. Dopo Euclide e Tolomeo, si credeva che la luce viaggiasse dai nostri occhi verso gli oggetti, e questo lasciava Ibn al-Haytham insoddisfatto. Come poteva essere vero se le stelle nel cielo erano così lontane? Grazie alla sua curiosità, iniziò a decifrare il funzionamento della nostra vista

Pertanto, il ricercatore della verità non è colui che studia gli scritti degli antichi e, seguendo la sua disposizione naturale, si affida ad essi, ma piuttosto colui che sospetta la sua fede in essi e mette in discussione ciò che ne ricava, colui che si sottomette alle argomentazioni e alle dimostrazioni, e non ai detti di un essere umano la cui natura è piena di imperfezioni e carenze di ogni tipo. Il dovere dell'uomo che indaga sugli scritti degli scienziati, se il suo obiettivo è la conoscenza della verità, è quello di rendersi nemico di tutto ciò che legge, e [...] attaccarlo da ogni lato. Dovrebbe anche sospettare di se stesso mentre esegue il suo esame critico, in modo da evitare di cadere nel pregiudizio o nell'indulgenza" – Hasan Ibn al-Haytham

La Vita Durante Il X Secolo

Dall'VIII secolo al XIII secolo, la dinastia Fatimide stabilì un importante califfato che si estendeva su gran parte del Medio Oriente e del Nord Africa. I Fatimidi fondarono la città di al-Qāhirah (Il Cairo) "la Vittoriosa" nel 969 d.C. come nuova capitale del loro califfato in Egitto.

Come spesso accade nella storia delle città, all'inizio, essa non era altro che una base militare e la famiglia decise di stabilire la propria corte appena al di fuori dell'insediamento principale. Presto si trasformò in un palazzo sontuoso con giardini, moschee, fontane e madrasse ( che significa: luoghi di istruzione).

Il benessere della società dell'epoca era palpabile al Cairo, una città cosmopolita con un governo progressista, che gestiva un fiorente polo di esportazioni ed importazioni, situato al centro della via commerciale.

In quanto porto strategico dove si poteva trovare di tutto nei suoi bazar o per le strade. I vivaci souk offrivano una varietà di merci provenienti da tutto l'impero che si estendeva dalla Cina all'India. Tessuti, ceramiche, tappeti, acciaio, saponi, perle e rubini: i vicoli dell'antica città offrivano squisite rarità ai suoi abitanti.

Cairo illustrazioni di David Roberts (1796-1864). Source Flickr

Il governo patrocinava generosamente gli studiosi e i migliori avevano stipendi stimati come equivalenti a quelli degli atleti professionisti di oggi. Fu durante il governo di Al-Ḥākim bi-Amr, - il sesto califfo fatimide, conosciuto dai suoi critici come il "Matto ", un sovrano eccentrico che emanò numerosi editti e leggi arbitrarie - che Ibn al-Haytham si trasferì al Cairo e affermò di poter controllare il flusso del fiume Nilo.

Se me ne venisse data la possibilità, implementerei una soluzione per regolare le piene del Nilo. – Ibn al-Haytham

Tuttavia, quando raggiunse le rive del grande fiume, rimase sbalordito dall'enormità del compito e si rese conto che era impossibile.

Per evitare l'ira mortale del suo mecenate, irascibile e mentalmente instabile, si finse pazzo. Seppur salvo, Ibn al-Haytham fù spogliato dei suoi beni, e mandato agli arresti domiciliari per circa 10 anni, fino al misterioso assassinio di Al-Hakim nel 1021.

Ma un uomo come Ibn al-Haytham seppe fare di necessità virtù e fu in queste circostanze limitate che produsse alcune delle opere più importanti della sua carriera. Dopo la sua liberazione, visse una vita lunga in cui pubblicò 95 libri, di cui 50 sopravvivono ancora.

Illustrazioni di scolari di: Yahya ibn Mahmud al-Wasiti nel libro The Assemblies

Trattato Sull'Ottica

Il Trattato sull'Ottica contiene un diagramma dell'occhio e del suo collegamento con il sistema nervoso centrale, un'osservazione mai fatta prima. Ad Ibn al-Haytham dobbiamo i nomi di ogni parte dell'occhio, le cui traduzioni sono ancora oggi utilizzate: retina, cornea, umor vitreo e umor acqueo.

Nei suoi volumi iniziò ad articolare e a comprendere i principi della teoria del colore, concludendo che la luce è tutta uguale, qualunque sia la sua fonte, e che la distinzione avviene mentre è in movimento che è la velocità che ne determina le variabili, oggi comunemente conosciute come lunghezze d'onda.

Il suo lavoro sul comportamento della luce lo portò a studiare la teoria degli specchi, la rifrazione della luce e il modo in cui la luce, che passa attraverso le lenti, si scompone nello spettro dei colori.

Nel campo dell'ottica è di fondamentale importanza comprendere la legge della rifrazione, secondo la quale un raggio di luce incidente che attraversa una superficie, si piega formando un angolo. L'angolo all'ingresso non è lo stesso di quando si piega. La comprensione di questa legge gioca un ruolo cruciale nella costruzione di lenti ottiche per guidare le aberrazioni.

Camera Oscura

I suoi testi hanno permesso di perfezionare la forma dei telescopi per gli studi astronomici. Gli studiosi europei approfondirono e utilizzarono i suoi studi come basi per lo sviluppo di lenti per telescopi, lenti di ingrandimento e occhiali.

È difficile, analizzando le sue scoperte, stabilire quale sia la più importante, poiché tutte hanno cambiato la storia dell'umanità. Tra queste c'è quella in cui si narra che, in una stanza buia tra le mura del palazzo, un raggio di luce attraversò per caso la stanza e Ibn al-Haytham e fu così che scoprì i principi della Camera Obscura. Non solo questa scoperta è la madre precursora della fotografia, ma è anche la base per cui scopriamo che la luce viaggia in linea retta.

L'ottica e la fotografia moderna si basano sulle rivoluzionarie scoperte di Ibn al-Haytham in materia di luce, ottica, astronomia, matematica, geometria e filosofia naturale. Senza di lui il nostro mondo non sarebbe lo stesso.


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Scritto da eparrino il 2023-10-04 in #cultura #In-depth

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