Mombao in Tour con la LomoApparat e la Simple Use

Mombao è un duo formato da Damon Arabsolgar e Anselmo Luisi. Si tratta di un progetto immersivo a metà strada tra una performance e un concerto in cui i due interpreti suonano al centro della sala ricoperti di argilla e body paint, mescolando brani originali in diverse lingue con canzoni popolari di varie culture riarrangiate con un gusto elettronico-rock. Impossibile non venire trascinati dalla loro energia.

L'anno scorso i Mombao hanno attraversato l'Italia in tour, immortalando su pellicola alcuni dei momenti più speciali del loro viaggio. Guarda le bellissime foto realizzate con le fotocamere LomoApparat e Simple Use!

© Mombao - LomoApparat

Ciao Mombao! Benvenuti sul nostro magazine! Potreste presentarvi alla nostra community e raccontare il vostro progetto?

Mombao è un incontro tra culture, luoghi e tempi diversi, un dialogo tra intelligenze corporee e intelligenze artificiali. Mombao è un progetto musicale di stampo performativo, siamo un duo (batteria, sintetizzatore e voci) che suona al centro della sala, circondato dal pubblico e lavora sull’ipnosi collettiva a partire dalla rielaborazione di canti popolari riarrangiati in chiave techno/punk e brani originali.

© Mombao - LomoApparat

I vostri concerti non sono mai solo concerti, ma delle performance immersive, dei riti collettivi, e il vostro ultimo album "Sevdah" è la trasposizione in studio di queste energie. Da dove prendete ispirazione e quali sono le vostre maggiori influenze?

Le influenze che raccogliamo sono tra le più diverse, dai canti popolari georgiani alla musica della crescente scena techno marocchina. È difficile identificare un’influenza predominante, tendiamo ad assorbire ispirazione dai panorami più diversi - non soltanto musicali - e a incorporarne alcuni elementi, cerchiamo sempre di capire che cosa possiamo “mombaizzare” di una musica, di una pratica corporea o performativa. Per esempio ultimamente ci stiamo interessando molto dei rituali Sufi e della danza dei dervisci come forma di connessione al corpo, al respiro e al movimento per indursi ad uno stato profondo di trance; abbiamo fatto poco tempo fa un laboratorio con Smirna Kulenović, un’artista bosniaca che vive in Austria, che ci ha introdotti a questo mondo. Ci sembra di sicuro una direzione molto nutriente per noi ultimamente e speriamo di approfondirla attraverso un viaggio in cui vorremmo incontrare alcune comunità in Turchia, ma per ora non vi sveliamo di più…

© Mombao - Simple Use

Queste bellissime foto scattate con le fotocamere Simple Use e LomoApparat su pellicole Lomography raccontano il vostro ultimo tour. Com'è stata l'esperienza?

Il tour è sempre un’esperienza meravigliosa e intensa, ci porta a viaggiare tanto, a scoprire nuovi luoghi, a conoscere nuove persone, a rivedere vecchi amici e luoghi conosciuti sparsi in varie parti d’Italia. In qualche modo il concetto di “casa” si sta allargando geograficamente sempre di più. Ma soprattutto è bello vedere come anche la “famiglia” Mombao sta crescendo; quest’anno siamo riusciti a suonare in palchi più grandi con pubblici più numerosi e abbiamo raccolto diversi “sold out”. Tutto questo è importante e gratificante. Come vedrete dalle foto, cerchiamo di trasformare il tour da un’esperienza potenzialmente alienante (macchina, autostrada, soundcheck, hotel) ad un viaggio vero e proprio, cercando strade meno tracciate, inseguendo fiumi, pozze, laghi, scogliere, boschi e ogni luogo in cui dare senso al nostro esplorare.

© Mombao - Simple Use

C'è una foto tra queste a cui vi siete affezionati in particolare? Qual è la storia dietro lo scatto?

Ce n’è una scattata dalla scogliera di Livorno da Richi, il nostro fonico, mentre io e Anselmo ci facciamo un bagno nudi al tramonto. La notte prima avevamo suonato in un festival mattissimo lì vicino, la data era stata un’odissea di imprevisti ed era già entrata nella leggenda prima ancora che suonassimo. Fatto sta che, nonostante i pronostici per nulla promettenti, siamo riusciti a suonare in mezzo alle persone, circondati da duecento anime danzanti, mangiafuoco, un impianto audio Funktion One da pettinarsi, e alcune delle scene più surreali che abbia mai visto. Dico solo che c’era gente in ginocchio fra i nostri strumenti che accendeva mazzetti di incenso e cercava di bucare il cono dell’amplificatore da basso per tenerli verticali. Insomma quel pomeriggio venivamo da una nottata dell’altro mondo e stavamo cominciando a fare piani sul futuro. Di solito i piani sul futuro li facciamo nudi davanti al mare o in una vallata di montagna, lì si ragiona meglio.

© Mombao - Simple Use

Non è la prima volta che la pellicola vi accompagna nei vostri viaggi. Nel 2018, avete raccontato sul nostro magazine un particolare viaggio in Marocco attraverso parole e foto analogiche. Come mai la scelta della pellicola per documentare le vostre avventure?

Damon: Ho cominciato a scattare in pellicola tanti anni fa, dopo aver fatto un viaggio in solitaria in autostop nei balcani. All’epoca giravo con una Canon 6D ed era stato un incubo, dovevo sempre nasconderla e se la tiravo fuori attiravo tutti gli sguardi, non potevo dormire per strada senza continuare a toccarla per vedere che era ancora lì. Dopo quell’esperienza ho riesumato una Pentax di mio padre e ho cominciato a viaggiare solo con quella, potendo abbandonarla, buttarla nello zaino, tenerla al collo e dimenticarla in giro. Questo mi ha portato a scattare di meno e a voler più bene a questi ricordi che conservo gelosamente in una borsa a casa mia.

© Mombao - Simple Use

Avete qualche progetto in programma che vorreste condividere con i nostri lettori?

Ci sono sempre un casino di idee e di progetti sul tavolo…come abbiamo accennato in primavera vorremmo fare un viaggio di ricerca in Turchia per raccogliere nuovi spunti e scavare un po’ di più nella cultura Sufi; tra poco invece incominceremo una residenza con il collettivo NONE, un collettivo di artisti di Roma che si occupa di multimedia art e che tra le varie cose organizzano ogni anno il Simposio al villaggio Eni di Borca di Cadore. L’idea è quella di sviluppare assieme uno spettacolo a cavallo tra musica, installazione e performance. Poi un sogno nel cassetto per i prossimi anni è quello di girare un documentario su un nostro viaggio di ricerca musicale, forse in Georgia o forse nella parte orientale dell’Anatolia.


Grazie Mombao per aver condiviso queste esperienze con noi! Segui Mombao su Instagram e RC Waves per rimanere aggiornato sulle loro attività e ascolta Sevdah su Spotify!

Scritto da ludovicazen il 2024-03-04 in #gear #persone

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