Le Doppie Esposizioni Analogiche di Camilla Colognori

Colpiti dalle sue doppie esposizioni e sperimentazioni scattate su Pellicola Lomography Color Negative 100 Iso, abbiamo deciso di conoscere meglio Camilla Colognori attraverso questa intervista.

© Camilla Colognori

Ciao Camilla, benvenuta! Quanti anni hai e di dove sei?

Ho 25 anni e sono originaria di Barga, un piccolo borgo tra le Alpi Apuane e l'Appenino Tosco-Emiliano in provincia di Lucca.

Cosa ti ha portato a vivere ad Amsterdam?

Trasferirmi ad Amsterdam è stata una scelta legata alle opportunità lavorative che si sono presentate nel 2018 quando ho dovuto lasciare la Cina. Nel 2013 ho intrapreso un corso di lingua cinese di un anno a Shanghai che mi ha fatto innamorare dell’Asia e mi ha spinto a rimanere a Shanghai anche per il mio percorso di studi universitario. Dopo la laurea, la mia intenzione era quella di rimanere in Cina per lavoro, purtroppo per motivi legati al visto mi sono trovata a dover lasciare Shanghai, e avendo valutato diverse opzioni ho deciso che la cosa più giusta da fare era riavvicinarmi all’Europa e alla mia famiglia per un periodo, in attesa dell’occasione giusta per poter tornare in Asia. In quel momento, l’Olanda si presentava come una delle alternative migliori, sia per le prospettive lavorative che per la voglia che avevo di sperimentare la vita in una città così diversa da quella in cui avevo vissuto durante gli ultimi cinque anni. Shanghai ed Amsterdam sono città agli antipodi; la prima una metropoli del futuro, 24 milioni di abitanti e una dinamicità che elettrizza e ti catapulta in un luogo in continuo sviluppo dove la velocità è palpabile e il cambiamento è all’ordine del giorno. La seconda invece è la magica Amsterdam circondata dai suoi canali, piccole strade e monumenti storici, la città dei tulipani dove tutti si spostano con la bicicletta.

© Camilla Colognori

Raccontaci del tuo background fotografico. Qual è la tua storia? Quando hai iniziato a fotografare?

Sin da piccola le macchine fotografiche mi hanno sempre affascinato. Mio padre è un grande appassionato di fotografia analogica e quando ero bambina entravo spesso nel suo studio ad ammirare la sua attrezzatura fotografica. Ho avuto diverse fotocamere digitali compatte durante l’adolescenza, ma è stato nel 2013, quando ho ricevuto la mia prima reflex, che ho davvero iniziato ad appassionarmi. Volevo qualcosa che mi permettesse di catturare tutti i momenti e luoghi che avrei visitato nei miei viaggi. Per questo durante le tante avventure in Asia, la reflex è sempre stata una fedele compagna, fino a quando, arrivata ad Amsterdam, ho scoperto la ‘sottocultura’ analogica di fotografi che contro corrente continuavano a scattare su pellicola, piccoli negozi dove reperire l’attrezzatura di cui avevo bisogno e una città decisamente fotogenica come sfondo per i miei scatti. Tornata in Italia per il Natale del 2019, ho chiesto a mio padre di introdurmi alla fotografia analogica e di insegnarmi ad usare la sua attrezzatura. Mi ha regalato una delle sue Nikon F3, e con questa ho iniziato il mio percorso fotografico, analogico.

© Camilla Colognori

In un'era innegabilmente digitale, perché scatti su pellicola?

La cosa che adoro di più della pellicola è che posso ottenere dei bellissimi effetti di luce e colore senza dover ricorrere ad alcuno strumento di post-produzione. Non c’è davvero niente di meglio che comporre una foto, svilupparla e amarla così com’è. Permettere che la magia accada, lasciando alla luce la libertà di esprimersi come meglio crede. I miei scatti mi piacciono così ‘nudi e crudi’, senza alcuna manipolazione. Per me scattare su pellicola è la strada giusta da percorrere se si vuole davvero imparare a padroneggiare l’arte della fotografia. Personalmente, ho imparato di più in un anno con una fotocamera analogica che in sette con una digitale. Inoltre, l’attesa ha qualcosa di emozionante. Tutte le volte che porto i rullini a sviluppare devo aspettare almeno un paio di giorni prima di poter vedere i risultati e la curiosità è tanta. Quando ricevo le foto, è sempre un’emozione e spesso anche una grande soddisfazione vedere che sono finalmente riuscita a perfezionare le tecniche. Forse è proprio il tanto tempo e la dedizione che regala all’analogico il fascino che il digitale non ha. È facile ottenere una buona foto quando le possibilità di scatto sono infinite e i risultati possono essere visti immediatamente e corretti. In analogico si deve aspettare lo sviluppo per capirlo. Quindi per poter avere dei buoni scatti su pellicola si è in un certo senso ‘costretti’ ad afferrare le basi della fotografia. È un percorso creativo appassionante che permette di liberare l’immaginazione e godersi l’attimo senza dover pensare al risultato nel momento in cui viene realizzato.

Quale fotocamera e attrezzatura hai utilizzato per queste doppie esposizioni?

Tutte le foto qui pubblicate sono state scattate con una fotocamera Nikon F3 e ottiche Nikkor 28mm f/ 2.8 Ais per i paesaggi e 50mm f/ 1.4 Ais per i ritratti. La pellicola che ho utilizzato è la Lomography Color Negative 100 Iso. Per questo tipo di ritratti mi trovo molto bene a lavorare con una pellicola lenta come la Lomo 100 perché producendo poca grana in fase di sviluppo permette di ottenere un’immagine più nitida e contrasti più accentuati. Considerando che per le doppie esposizioni lo stesso fotogramma viene esposto più volte, i risultati migliori li ho avuti con questa pellicola.

© Camilla Colognori

Hai una fotocamera preferita?

La mia fotocamera preferita è senza dubbio la Nikon F3 che ho utilizzato per questi scatti e uso come principale corpo macchina nella maggior parte delle occasioni. Ha tutte le caratteristiche che cerco in una fotocamera in termini di funzionalità e qualità e allo stesso tempo è un oggetto esteticamente davvero molto bello. Infatti il design di questa fotocamera è stato creato dal visionario Giorgetto Giugiaro, affermato designer Italiano di automobili come la famosa DeLorean, che ha introdotto l’iconica linea rossa sul lato destro accanto all’impugnatura, poi incorporata in quasi tutte le fotocamere Nikon fino ad oggi. Nei suoi 40 anni di storia, questa fotocamera è stata anche la preferita di mio padre, e mi rallegra che dopo tanto tempo passato dimenticata in una scatola, oggi possa continuare ad appassionarmi e a ‘vivere’ donando emozioni. Decisamente una fotocamera senza tempo!

C'è un fotografo che ti piace particolarmente?

Sono incantata dal lavoro di Jake Wangner, fonte di ispirazione e modello a cui guardo con ammirazione. Adoro i suoi ritratti, le luci e le scie luminose che riesce a creare, un vero maestro per quanto riguarda lunghe e doppie esposizioni su pellicola. Zhonglin è una fotografa autodidatta che seguo e ammiro, le sue foto hanno un’estetica surreale, i colori vibranti e le composizioni sono studiate fino all’ultimo dettaglio. Il suo ultimo progetto, iniziato la primavera dello scorso anno è molto ambizioso. Ha deciso di scattare una foto al giorno per un anno; incredibile come riesca a trovare ispirazione per creare delle composizioni così suggestive in così poco tempo.

Durante i tuoi viaggi, quale fotocamera ti porti sempre dietro?

Quando è tempo di viaggiare la regola d’oro è Nikon F3 nello zaino e Minox 35GT in tasca. La Minox è una delle fotocamere 35mm più piccole che abbia mai visto e l’ho scelta proprio per le sue dimensioni e peso ridotto. La trovo pratica per fotografare paesaggi urbani e naturali, la cosa particolare è che la messa a fuoco è manuale e si deve ‘indovinare’ la distanza. È una fotocamera divertente che non ha molte pretese, ma può decisamente sorprendere!

Qual’è la tua foto preferita? Puoi raccontarci la storia che c'è dietro? 

Sinceramente non ho una foto preferita, ma ne ho molte a cui per diversi motivi sono affezionata. Quella che ho scelto di mostrare è una doppia esposizione che ho scattato durante un viaggio in Portogallo il settembre dello scorso anno. Posso dire che questo è stato il mio primo ritratto scattato con doppia esposizione, stavo sperimentando la tecnica durante il viaggio e vedendo il risultato mi sono impegnata a continuare. Dopo tutto non esiste un modo giusto o sbagliato quando si tratta di creatività!

© Camilla Colognori

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Scritto da melissaperitore il 2021-01-20 in #gear #persone

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