In Giro per il Mondo in Analogico: Tangeri, Marocco

In questa edizione de In Giro per il Mondo in Analogico, Alessandro Zarotti ci mostra cos'ha reso indimenticabile il suo ultimo viaggio a Tangeri, attraverso le sue parole e le sue fotografie su pellicola.

© Alessandro Zarotti

Salam Alaykum, Alaykum Salam. Genio e sregolatezza, sregolatezza e genio. Se potessi definire Tangeri con una frase, penserei a questa.

Tangeri non è una città moderna, ma non è tantomeno antica; non è una città marittima ne tantomeno montanara, per quanto il suo mercato del pesce sia uno dei più importanti al mondo e i suo berberi scendano dalle montagne per colorarne i souk; non è una metropoli e non è un paese; non è di certo La Mecca ma pullula di cultura e rispetto per la religione musulmana. Insomma, neanche io ho capito bene cosa sia, ma sono sicuro che mi abbia rubato il cuore.

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La sua posizione strategica, faro della cultura marocchina a soli 14 km dalle coste spagnole, la hanno resa un luogo di perdizione, di concessioni e di creatività: Hendrix, Morrison e la coppia Jagger-Richards sono solo alcuni dei grandissimi che negli anni 60 hanno solcato le pietre della medina di Tangeri. Rock the Casbah, dei Clash, è stata scritta proprio nella Kasbah di questa meravigliosa città.

Ma la città bianca offre molto di più.

Mi ci sono recato a metà maggio con voli stracciati, partendo da Bergamo e alloggiando in un riad nella Kasbah, per non perdermi la vera essenza del Marocco.

© Alessandro Zarotti

La città si spacca in due con un solco ben preciso che divide la medina dalla ville Nouvelle. Nella medina, la cultura ti avvolge così tanto che dopo 3 giorni inizi a sentirti parte della situazione e saluti tutti tramite il celeberrimo “Salam”. I colori, le spezie, i mercati, i vicoli bui e stretti, il senso di libertà e di inquietudine ti diventano quasi cari. La tua giornata è scandita dal Muezzin, che richiama tutti all’ordine come un orologio svizzero. Medina e Kasbah, due entità diverse, fanno parte della città antica, dove si respira il vero Marocco. Con la fortuna che, salendo la mattina alla porta della fortezza (Kasbah, appunto) si vede Cadiz con grande precisione.

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La ville Nouvelle è invece una città (pseudo)moderna, con trasporti, residenze reali, scuole e parchi. Ad osservarla in una giornata qualunque, ti da l’idea che ogni abitante di Tangeri passi in media 15 ore fuori di casa tra giochi, balli, celebrazioni e ricorrenze. E il resto penso lo passi nel traffico, mortale, della città.

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Fuori dalle mura tangerine si trovano perle come le Grotte d'Ercole e Cap Spartel, dove l’oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo “cruzen” come dicono da queste parti, in un mix di lingua araba, inglese, spagnola e francese, incrociandosi davanti ad un faro che sembra un minareto. Sempre fuori dalle mura tangerine, un po' più fuori, si trova una perla rarissima: Chefchaouen, la città blu.

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Noi ci siamo stati in macchina, e il solo viaggio vale il prezzo (bassissimo) del nolo: strade dissestate, berberi, mucche, asini da lavoro e mercati si trovano letteralmente sui marciapiedi. Se a Tangeri ti limiti a vederli, qui li puoi toccare.

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Chefchaouen non ha bisogno di spiegazioni: è bellissima, color cobalto, un posto che sembra finto e fermo in un sogno. E’ talmente bello che ogni angolo merita una foto, un pensiero e un ricordo. I gatti, appoggiati costantemente sui muri, sono anche loro azzurri, il che non facilita il ritorno a casa. Il bello di questi posti è che, per il momento, sono molto poco turistici. Vorrei quasi non scriverci niente sopra e non averli fotografati, per non farle conoscere e consigliarle a qualcuno. Custodirle per me come faccio con i miei negativi, le mie macchine fotografiche e le mie chitarre, che non presto a nessuno per non farle rovinare.

© Alessandro Zarotti

Tutto quello che so è che Tangeri, rozza, degradata, anticonformista e illegale, mi ha fatto ripromettere di tornarci. Genio e sregolatezza. Salam, Tangier, and rock the kasbah!

© Alessandro Zarotti

In attesa dei suoi prossimi diari di viaggio analogici attraverso l'Italia e nel mondo, segui Alessandro sul suo profilo Instagram e sul suo sito.

Scritto da melissaperitore il 2022-06-24 in #luoghi #marocco #aroundtheworldinanalogue #fotografiadiviaggio

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