In Giro per il Mondo in Analogico: Giordania e Gerusalemme
3 Share TweetAlessandro Zarotti ci racconta cos'ha reso indimenticabile il suo ultimo viaggio in Giordania e Gerusalemme, attraverso le sue parole e le sue fotografie su pellicola.
Secondo Around the World in analogue all’insegna del Salam Alaykum: questa volta medio oriente: mi imbarco alla volta di Gerusalemme e Amman, poi Petra, Wadi Rum e Aqaba. La prima tappa in terra santa è la città santa per eccellenza: Gerusalemme. Dal momento zero in cui sorpassi Jaffa Gate capisci che sei in un posto diverso. Fotograficamente diverso. Ho con me una Nikon F90, due obiettivi, una decina di rullini e capisco subito che c’è il serio rischio che essi finiscano tutti dentro i vicoli della città vecchia.
Gerusalemme è letteralmente il posto più strano, affascinante e contraddittorio che abbia mai visto in vita mia: 4 quartieri, 3 religioni, altrettanti luoghi sacri la rendono un luogo pittoresco. La cosa più assurda è che in una città di pochi metri quadri, culla dell’umanità, ombelico del mondo, vivano in (quasi) tranquillità rabbini, donne con il velo e suore. Fare foto a Gerusalemme è quasi facile: le persone si posano, i suq del quartiere musulmano sono un sogno e gli ultraortodossi al muro del pianto rappresentano uno dei soggetti più belli e struggenti che abbia mai fotografato.
La Giordania è diversa, più selvaggia, ricca di arte, storia e cultura, un cibo da favola e una popolazione incredibilmente ospitale. La leggendaria ospitalità del medio oriente, come ho sempre letto nei libri di Steve McCurry, è ovunque. Ho visitato Amman, Petra, il deserto del Wadi Rum e il mar rosso: incredibile come in una nazione così piccola, con dei vicini così turbolenti, siano presentu così tanti monumenti, così diversi e belli. Amman è il miglior assaggio di un bel piatto chiamato medio oriente: suq ovunque, muezzin che cantano ad ogni ora del giorno, cibo di strada e personaggi di ogni tipo che affollano ogni quartiere. Niente di particolarmente bello da vedere, ma troppo fascino per un fotografo.
Petra è una delle sette meraviglie del mondo, serve altro da aggiungere? Il Wadi Rum sembra Marte, enorme, ricco di storia beduina e di cammelli. Fotografare in Giordania è stato più semplice di quanto pensassi: come dicevo sopra, la leggendaria ospitalità mediorientale si vede anche qua.

Tanti ritratti, molte persone disposte a farsi riprendere e scene di strada ad ogni angolo hanno reso questo viaggio uno dei più belli di sempre. La cosa che mi ha colpito di questi posti sono i colori: la luce è più bella, più soffice, accarezza il viso delle persone. Di solito fotografo al mattino presto o fino alle 11, per poi riprendere dalle 3 in poi. In medio oriente però ho fotograto sempre, con costanza, per non perdermi quello chge vedevo. Nonostante ciò però, sono riuscito ad arrivare all’ultima tappa con un rullino ancora in tasca. Che ho utilizzato solo lì. Grande traguardo!
In attesa dei suoi prossimi diari di viaggio analogici attraverso l'Italia e nel mondo, segui Alessandro sul suo profilo Instagram.
Scritto da melissaperitore il 2023-03-01 in #news #around-the-world-in-analogue
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