Lomography x Spazio Labò - Inconscio Tecnologico: Intervista a Alessandra Neri

Lo scorso marzo si è tenuto un interessantissimo laboratorio nato dalla collaborazione tra Spazio Labo' e Lomography: stimolati dal saggio di Franco Vaccari, Fotografia e Inconscio tecnologico, in cui l’autore invita alla riflessione sullo strumento di ripresa e sul significato della fotografia nella società contemporanea, i partecipanti sono stati invitati a sviluppare un progetto fotografico con le fotocamere medio formato Diana F+, rullini Lomography e il kit di scansione DigitaLIZA Max. In questa intervista incontriamo Alessandra Neri, che ci parla del suo progetto.

5 pm © Alessandra Neri

Ciao Alessandra, benvenuta sul nostro Online Magazine! Potresti fare una tua piccola presentazione per i lettori del nostro Online Magazine?

Sono Alessandra Neri, originaria di un piccolo paesino di montagna dell'Appennino Bolognese, Camugnano, in provincia di Bologna. Attualmente mi sono avvicinata di più al capoluogo per motivi lavorativi e di comodità quotidiane, ma i miei momenti di svago e riconnessione rimangono nelle mie montagne. Nella vita di tutti i giorni mi occupo di progettazione e attualmente di urbanistica, ma la mia altra vocazione è la fotografia, segnata dal percorso di studi al DAMS di Bologna con tesi in storia della fotografia e dalla realizzazione di vari progetti fotografici.

Raccontaci del tuo background fotografico: quando hai iniziato il tuo viaggio nel mondo della fotografia?

Il mio viaggio nel mondo della fotografia inizia da quando sono piccola, ero un'amante degli album di famiglia, sia da creare che da sfogliarli, e nel corso degli anni ho provato a sperimentare vari mezzi fotografici e tecniche, accompagnate da corsi e percorsi artistici per approfondire come poter riuscire ad esprimere le mie idee e sensazioni tramite la fotografia.

Hai frequentato come studentessa Spazio Labò: verso che direzione è orientato ora il tuo percorso fotografico?

Lo Spazio Labò è stato da sempre un luogo che mi ha aiutata a crescere a livello fotografico. Ho iniziato oltre 10 anni fa a frequentare Spazio Labò con un corso di fotografia digitale, per poi continuare a seguire corsi di progettazione artistica con Silvia Camporesi e successivamente, negli ultimi anni, il percorso di fotografia analogica. Usavo da tempo macchine Lomography e mi sono avvicinata ai corsi di analogico per poter imparare a sviluppare i rullini e stampare i negativi, in modo da poter avere la massima libertà e decisione sul prodotto finale. Ad oggi il mio orientamento fotografico è appunto l'analogico.

5 pm © Alessandra Neri

Cosa ti ha spinto a mandare la tua candidatura per partecipare a questo progetto speciale in collaborazione con Spazio Labò?

Stavo svolgendo un corso di analogico in questi mesi allo Spazio e appena ho visto la call di questo progetto speciale ho pensato che fosse nel momento perfetto per poter fare questa esperienza, soprattutto con una macchina fotografica che non avevo ancora utilizzato in quanto solitamente scatto con la Holga, e non mi sono fatta sfuggire questa occasione.

Per questi scatti hai utilizzato la nostra fotocamera medio formato Diana F+ e una pellicola Color Negative: quali sono le caratteristiche hai apprezzato maggiormente di questi prodotti?

Ho apprezzato molto la versatilità della Diana, in quanto è una macchina con cui si può realizzare quasi qualsiasi cosa, è molto creativa! inoltre le pellicole Color Negative consentono di avere una palette di colori che rendono unico ogni scatto, lasciando l'imprevedibilità di quello che può venirne fuori. Non avere tutto sotto controllo è la particolarità che amo di più di questi prodotti.

Per la scansione hai anche utilizzato il nostro Kit di scansione DigitaLIZA Max: come ti sei trovata?

Mi sono trovata bene, in quanto molto semplice e veloce per poter avere in poco tempo materiale da condividere.

5 pm © Alessandra Neri

Parlarci del concetto dietro questa tua bellissima serie.

Il progetto che ho sviluppato per questa call intitolato "5 pm" l'ho ideato partendo dal concetto di inconscio tecnologico di Franco Vaccari. Sono sempre rimasta affascinata dalle sue esposizioni in tempo reale, e la tematica proposta nella call era perfetta per poter creare un progetto che avesse di base la creazione in tempo reale. Ogni giorno alla stessa ora, 5 pm, una fotografia, indipendentemente dal luogo, azioni, in quel momento scattavo la fotografia in modo che alla fine dei giorni corrispondenti al numero di scatti il progetto aveva preso forma. Questa serie nasce dal concetto di non manipolare la fotografia creando la situazione o composizione migliore, ma lasciando alla casualità del tempo e alla potenzialità della macchina fotografica di registrare un determinato momento.

Quali tecniche creative hai sperimentato per questo progetto? La tua ricerca ha portato a qualche scoperta interessante di cui vorresti parlarci?

Con questo progetto non ho sperimentato particolari tecniche in quanto ho usato la macchina come mezzo di registrazione puro, per esaltare la tematica svolta. Nei prossimi lavori sicuramente userà le doppie esposizioni e la possibilità di utilizzare la macchina in modalità pinole, elemento molto interessante.

Hai progetti o collaborazioni interessanti in programma legati alla fotografia?

In questi giorni ho partecipato all'esposizione fotografica collettiva ImageNation Paris nella sezione Free Bodies alla Galerie Joseph Le Palais, Paris. Inoltre sto progettando alcuni lavori da sviluppare nei prossimi mesi facendo ricerca di materiale e studi, di cui alcuni saranno sempre in analogico e altro utilizzando materiale fotografico esistente da manipolare.


Segui Alessandra sul suo profilo Instagram per vedere tutti i suoi lavori.

Scritto da melissaperitore il 2023-06-05 in #gear #dianaf #medioformato #lomodiana #spaziolabo

Maggiori informazioni

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