Wave Zine x Lomography: Intervista a Elasi

The Liberation è un progetto sulla libertà e la celebrazione delle identità individuali di Masseria Wave, masseria storica nel cuore del Salento convertita in un centro di produzione culturale con focus sulla cultura e eventi queer. Recentemente abbiamo collaborato al numero 0 della loro nuovissima zine: Wave Zine. La fotografa Eleonora Sabet ha ritratto diversi artisti, musicisti e creativi su pellicole Lomography e, in questa nuova serie di interviste, abbiamo voluto conoscere più a fondo le persone di fronte all'obiettivo. Oggi vi presentiamo la cantautrice, compositrice, producer e dj Elasi.

Ciao Elasi, potresti fare una tua presentazione per i lettori del nostro Online Magazine?

Bonjour! Mi chiamo Elisa o Elasi, un anagramma che uso per il mio progetto artistico perchè non fa capire da dove proviene, di che sesso è e se è una o tanti.

Sono una cantautrice, compositrice, producer e dj: amo la musica così tanto che ho voluto e voglio esplorarla in più ambiti possibili, senza confini né di genere, né di lingua, né di geografia!

Quando hai scoperto il tuo amore per la musica? E quando hai avuto la consapevolezza che avresti fatto della musica il tuo lavoro?

Probabilmente l’ho scoperto già nel pancione della mia mamma che mi faceva ascoltare Beethoven, Earth Wind and Fire e Sting. Ho cominciato a studiare musica da quando avevo 6 anni, passando per il conservatorio con la chitarra classica, per le gavette nella provincia con la mia band quando ne avevo 14, esplorando poi il jazz, il funk, la bossa e infine l’elettronica (grazie all’opportunità di un apprendistato in uno studio losangelino). Nel frattempo mi sono laureata in Economia per Arte, Cultura e Comunicazione perchè faticavo a pensare di poter vivere con la mia musica. Ho sempre creduto che al massimo avrei potuto mettere le mie idee a disposizione da dietro le quinte (magari lavorando in un’etichetta o organizzando eventi). Invece poi il destino mi ha avvicinata pian pianino (e sottolineo pian pianino) alla mia vocazione più pura...ed eccoci qui!

Sei cofondatrice di POCHE, collettivo di artiste musiciste e produttrici italiane: ci racconti come e perchè nasce questo progetto?

POCHE è un collettivo di produttrici musicali italiane fondato dalla mia amica producer Plastica e da me. Un paio di anni fa ci siamo rese conto non conoscere altre colleghe produttrici, quindi abbiamo avviato una ricerca tramite passaparola di professioniste della stessa nicchia al fine di creare un gruppo di confronto, scambio e networking. Credo che l’unione faccia la forza nel mondo dell’arte e della musica, mentre la competizione crea malumore e riduce le opportunità e la serenità. Ecco perchè abbiamo creato questo gruppo di supporto sia per le professioniste che ne fanno parte sia per le persone che si vorrebbero approcciarsi a questo mondo ma non sanno come e con chi iniziare. Con il collettivo organizziamo workshop gratuiti di produzione, rassegne di concerti o dj set di produttrici (Triennale, Santarcangelo Festival, Tunnel), panel e pubblichiamo iniziative, bandi, opportunità e sconti per gear tecnico su una community Telegram (@POCHECOM).

Chi sono le pioniere che pochi conoscono ma che hanno fatto la differenza nella scena musicale?

Ricordiamo alcune pioniere italiane: Teresa Rampazzi, che ha contribuito alla nascita della seconda classe di musica elettronica in Italia (oltre a tanti altri meriti); Franca Sacchi, che ha rafforzato l’interdisciplinarità tra musica sperimentale e danza; Doris Norton, madre indiscussa della techno italiana; Serenella Marega, Kema, Maria Teresa Luciani, Daniela Casa e Binsy, che hanno creato manipolazioni di incisioni e sintetizzatori per la musica per cinema, radio e tv.

Queste fotografie di Eleonora Sabet che ti ritraggono, sono state scattate su pellicole Lomography con una fotocamera analogica. Nella musica, come nella fotografia, negli ultimi anni stiamo vivendo il ritorno dell'analogico: molti musicisti scelgono di pubblicare i propri album su vinile ad esempio e sempre più fotografi scattano su pellicola. Tu come ti rapporti con l’analogico?

In questo mondo di velocità e immaterialità, amo collezionare oggetti come fotografie, stampe, dischi, strumenti, eccetera, a cui dare l’importanza di un amuleto prezioso. Nella composizione musicale cerco di usare il più possibile suoni campionati dalla natura, dai viaggi o dagli oggetti materici piuttosto che strumenti digitali. Per quanto riguarda i vinili, non ho ancora avuto l’opportunità di stamparne, ma succederà presto.

Quali sono gli album/artisti che hanno influenzato di più il tuo stile musicale?

Domanda difficile perchè, come vi raccontavo prima, sono passata attraverso a tantissimi generi e sicuramente tutti (dal funk alla bossa, dal jazz al glam rock, dal gospel alla classica) hanno influenzato il mio lavoro. Cito tre nomi per me importanti che mi vengono in mente al volo: Damon Albarn, Roisin Murphy, David Bowie.

Hai qualche consiglio da dare a chi volesse intraprendere una carriera nel mondo della musica? E un consiglio che avresti voluto ricevere all'inizio della tua carriera?

Sii curios*.
Ascolta tantissimo.
Non smettere (anche quando il mondo sembra darti segnali di doverlo fare).
Se ti senti sol*, collabora, mescolati, reinventati!

Hai progetti imminenti che vorresti condividere con la nostra community?

È appena uscito il mio singolo Che Caldo con il producer francese Anoraak e vedrete che da qui in poi pubblicherò altra musica in collaborazione con artisti e artiste di tanti posti del mondo! Non vedo l’ora di ballarla insieme in tour nei club e nei festival in cui suonerò quest’estate e quest’autunno :)

Ascolta Elasi su Spotify e seguila sul suo profilo Instagram.

The Liberation ISSUE 0 è ora disponibile sul sito di Masseria Wave.

Scritto da melissaperitore il 2023-07-18 in #gear #pellicole-lomography #masseriawave #wavezine #elasi